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18 REGALI

2020115 min10+   Malattia incurabileAmore per i figli

Ispirato alla storia vera di Elisa Girotto che, scoperto di essere gravemente malata in prossimità del termine della gravidanza, programma i regali dei primi 18 compleanni della bimba che porta in grembo. Un film italiano su una storia italiana carica di emozioni. Disponibile su Amazon Prime, Netflix.

Nell’estate del 2001 Elisa, incinta, scopre di avere il cancro. Muore il giorno stesso in cui mette al mondo la sua bimba, Anna, che si ritrova a vivere i primi diciotto anni della sua vita da sola con il papà che si prende cura di lei con l’aiuto dei nonni. Elisa, però, quando scopre che sta per morire, nella consapevolezza che non vedrà crescere la figlia, decide di programmare, con l’aiuto del marito, diciotto regali per i compleanni della ragazza.

Purtroppo, però, la bimba, arrivata a 5 anni dimostra di avere un rifiuto verso questa apparentemente macabra tradizione che, invece di aiutarle a ricordare l’amore della mamma, genera in lei una sensazione di rabbia e ribellione.

Arrivata al giorno del suo 18esimo compleanno, mentre è in piscina che si allena, con una sua collega, prova un tuffo che mette a rischio la sua vita e quella di una sua compagna di squadra.

Ne segue una discussione con il padre, con il quale il dialogo sembra essere impossibile. Decide, quindi, di scappare di casa invece che prendere pare alla festa di compleanno organizzata in suo onore. Solo che, dopo aver accettato un passaggio in auto da uno sconosciuto (che la riconosce perché amico dei suoi genitori), viene investita e si ritrova ad essere soccorsa da una donna. Quello che si ritrova a vivere dopo l’incidente la porta, però, a riflettere su tutta la bellezza della sua vita e della sua famiglia….


Valori Educativi



Il rapporto genitori-figli visto nelle sue problematiche ma anche con il fascino della sua forza vitale. L’attenzione e lo sforzo di un padre nel prendersi cura della figlia orfana di madre. I rapporti con i nonni. L’amicizia che sorregge nella malattia.

Pubblico

10+

Scene di fumo, volgarità. I due protagonisti non sono inizialmente sposati. Allusioni sessuali.

Giudizio Artistico



La narrazione iniziale è molto rapida, ma serve a dare più tempo al nocciolo della storia. Nel 2021 ha vinto il David Giovani. Una menzione al montaggio che ha anche avuto una candidatura al Nastro d’Argento nel 2020.

Cast & Crew

Our Review

«Dobbiamo solo prenderci per mano e vivere ogni giorno con coraggio»: queste le parole finali che appaiono a schermo al fianco della foto di Elisa Girotto a cui è dedicato il film. La vicenda originale è avvenuta a Spresiano, in provincia di Treviso, nel 2017.

Il film è un’apparente overdose di emozioni, non c’è che dire, ma allo stesso tempo è anche un inno alla vita considerato che neanche una volta si prende in considerazione la possibilità di abortire la piccola bimba per salvare la vita della mamma. La bimba nel grembo materno è il centro di tutte le scelte compiute da una donna capace di trasmettere l’attaccamento alla vita nell’andare oltre la sua stessa vita proprio attraverso i regali scelti per la figlia: e non c’è che dire… l’ultimo è quello che più di tutti mostra l’amore di una madre per la creatura che porta in grembo.

Nella consapevolezza che siamo di fronte ad una storia ispirata a fatti realmente accaduti non si può che sentirsi coinvolti nel racconto che presenta,  dopo il primo quarto d’ora, un colpo di scena tanto inaspettato quanto travolgente dal punto di vista emotivo e in grado di rendere il film ancora più accattivante e interessante. Una storia vera presentata nelle vesti di un dramma-fantasy. Il film riporta alla mente, mentre lo si guarda, altri titoli-capolavori della storia del cinema: Ghost, in primis, ma anche P.S. I love you.

La scelta del regista si dimostra essere eccellente nell’evitare il melodrammatico del rapporto madre morente-figlia: una scelta vincente che è il colpo di scena che non spieghiamo per evitare uno spoiler che sarebbe da denuncia per coloro ai quali non piace sapere prima di vedere. Da sapere, invece, che il vero marito di Elisa, Alessio Vincenzotto, ha collaborato attivamente nella realizzazione e scrittura del film.

Il film suggerisce diverse piste di riflessione: l’amore di coppia, la malattia con le drammatiche conseguenze che si abbattono su chi pensa di avere ancora tutta una vita da vivere, il rapporto genitori-figli che passa in un modo certamente interessante soprattutto portando su schermo il periodo più difficile da gestire per ogni genitore, quello adolescenziale.

I tre protagonisti principali si dimostrano tutti attori di livello: Vittoria Puccini (nei panni della mamma Elisa e che conosciamo in Baciami ancora, La vita facile, Acciaio, Quasi orfano), Benedetta Porcaroli (Anna che anche qui dimostra la sua bravura come in L’ombra del giorno ) ed Edoardo Leo (Alessio) che seppur più spesso abituati a vederlo in ruoli meno drammatici (La mossa del pinguino, Smetto quando voglio) e che abbiamo già visto alle prese con i problemi padre-figlia (Buongiorno papà) qui conferma la bravura già mostrata in altri film da ricordare (Perfetti sconosciuti).

Ultima nota: in rete è possibile recuperare tanti articoli che riportano i particolari della storia vera a cui si ispira il film. Tra i tanti segnaliamo quello che si trova cliccando su questo link.

Autore

Autore: Enzo Vitale

Details of Movie

Paese ITALIA
Pubblico
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Tematiche-dettaglio
Tipologia
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