Rosso il colore della morte. Della paura anche. Di quella vera perché nel bosco che confina con il villaggio ci sono creature che non amano essere disturbate. Ma M. Night Shyamalan punta sull’amore come unico antidoto al terrore.
Michael MacCauley è un bravo marito e un buon padre, prende ogni mattina da dieci anni il treno per andare a lavorare a New York in una società di assicurazioni. Una sera, nel tornare a casa, sale sul treno di cattivo umore: è stato da poco licenziato perché ormai, a 60 anni, costa troppo all’azienda. Viene avvicinato da una donna che lo invita a fare un gioco apparentemente innocuo: trovare un passeggero che non è un pendolare e che ha con se una borsa. Se avrà successo riceverà 100.000 dollari. Messo alle strette dalle sue recenti disavventure lavorative, Michael accetta un anticipo della somma e inizia a cercare il misterioso passeggero. Quando intuisce che dietro quella insolita richiesta c’è qualcosa di losco e decide di lasciar perdere, una voce lo informa al suo cellulare che ormai è troppo tardi: o prosegue con la ricerca o i suoi familiari rischieranno la vita….
Beth torna negli Stati Uniti da un viaggio in Oriente. Muore dopo pochi giorni è così anche suo figlio. Si salva solo il marito Mitch perchè è immune da questo nuovo virus che si diffonde per contatto fisico ed ha una velocità di propagazione poderosa. In poche settimane muoiono milioni di persone nel mondo; l'Organizzazione Mondiale della Sanità a Ginevra assieme al Centro Malattie Infettive degli stati Uniti si danno da fare per isolare il virus e debellare la pandemia mentre il caos inizia a serpeggiare per le città...
All’inizio del film vediamo Felicia che lascia la sua verde Irlanda e si imbarca per la brumosa città di Birmingham, per intraprendere una quasi disperata ricerca del suo ragazzo.
Donna era in casa quando un killer aveva ucciso i genitori e il fratello più piccolo. A meno di un anno si fa convincere, accompagnato da suo ragazzo a partecipare alla festa da ballo di fine liceo. Ma proprio quando Donna pensa di potersi liberare di quel tragico passato, ecco che si viene a sapere che il killer è fuggito di prigione e sta cercando proprio lei...
Uno scrittore in crisi dopo essere stato tradito e abbandonato dalla moglie viene tormentato da uno sconosciuto che lo accusa di aver plagiato un suo racconto. Quello che all’inizio sembra solo il fastidio di uno scocciatore diventa il primo atto di una tragedia.
Dominika Egorova è la prima ballerina del Bolshoi, ma durante un’esibizione viene sollevata in modo maldestro dal suo partner e lei, cadendo, si rompe una gamba, senza più speranza di poter tornare a ballare. Vien presto però a scoprire che la sua caduta è stato un gesto premeditato, ordito dalla ballerina in seconda. Dominika si vendica brutalmente e viene espulsa dal Bolshoi. Senza lavoro e con una madre ammalata a cui badare, la ragazza si rivolge allo zio Vanja, vicedirettore del SVR (i servizi segreti russi) il quale le chiede di portare a termine una missione delicata per conto del governo, sfruttando la sua bellezza....
Adolescenti estroverse e attente alla moda, Claire e Marcia guardano con compassione la compagna di scuola Casey, problematica nelle relazioni con gli altri, goffa e amante della solitudine. Un destino comune e crudele, però, le attende. Di ritorno da una festa, infatti, le tre ragazze vengono rapite da un uomo che le segrega in una prigione sotterranea. Nel disperato tentativo di scappare, Casey, Claire e Marcia si imbattono più volte nel loro rapitore, venendo, così, a scoprire una terribile realtà. Nell’uomo convivono personalità multiple, che lo portano ad assumere diverse identità. L’ossessivo compulsivo Dennis, il fragile stilista Barney, la rigorosa Patricia e il bambino Hedwig. Queste sono solo alcune delle ventitrè personalità in cui il rapitore prende forma. Ed un’ultima, la più spaventosa e feroce, che nemmeno la psichiatra Dottoressa Fletcher riesce a domare, sta per venire allo scoperto.
Malcom Crowe è un terapista specializzato in psicologia infantile. Nella scena iniziale lo troviamo in casa con la sua giovane moglie, intento a godersi un momento di svago dopo aver ricevuto, per i suoi meriti professionali, un premio dalla città di Philadelphia.. La serata è però turbata dall’intrusione violenta di un giovane psicopatico che dopo esser stato inutilmente in cura da Malcom per alcuni anni, ora è deciso a vendicarsi di lui considerandolo responsabile della sua impossibile guarigione.
L’amore come forza per affrontare la paura
Le regole sono un mezzo per l’uomo e non un fine.
Pubblico
14+
Per alcune scene di violenza ed altre impressionanti
Giudizio Artistico
Ottima interpretazione del premio Oscar Adrien Brody e dell’esordiente Bryce Dallas Howard (figlia del regista Ron Howard, il Richie Cunningham di Happy Days). L’opera non è all’altezza di Sesto Senso, il precedente lavoro di Shyamalan
Se rosso è l’“infausto” colore che attrae le creature del bosco, rosso per M. Night Shyamalan diventa anche il colore dell’amore. Un villaggio semplice, dove uomini e donne vivono lontano dai rumori della città, è l’ambientazione del nuovo film del regista de Il sesto senso. Un villaggio semplice, ma non tranquillo, perché la pace è frutto di mediazione con le creature dal colore rosso, che abitano nel bosco confinante con il villaggio. Ogni volta che il limite viene attraversato e ogni volta che il colore rosso viene avvistato le creature dimenticano la pace e si fanno vive. Ambientato nel 1897 The Village racconta il desiderio dell’uomo di avere una vita pura e libera dalle violenze e dall’eccessiva smania di potere. Shyamalan, attento conoscitore delle fobie dell’uomo, sa che la paura di ciò che non è controllabile può immobilizzare la ricerca di soluzioni necessarie, ma rischiose. Il regista infonde, perciò, in Ivy Walker una ragazza cieca figlia di uno degli anziani saggi del villaggio, la capacità di comprendere che le regole esistono per l’uomo e non l’uomo per le regole. E quando giunge un momento in cui il limite del bosco deve essere varcato e ogni paura delle creature deve essere affrontata la chiave sarà proprio l’amore, l’unica forza per affrontare il sovrannaturale e per cambiare la morte in vita. “Puoi essere intelligente – racconta il regista – puoi avere creato oggetti straordinari ma se non hai l’amore non sei nulla: preferisco la capacità di amare all’intelligenza”. È proprio qui che la nuova opera di M. Night Shyamalan stupisce perché affianca ai suoi temi classici (presenza del soprannaturale, morte, vita) “il desiderio di ogni secolo, attraverso l’amore, di ritrovare ciò che è stato importante e di recuperarlo” prosegue Shyamalan. “Mi piaceva raccontare una storia che dimostra come nell’uomo esistono due bisogni fondamentali che non collimano ovvero quello di trovare il coraggio di spezzare le regole del secolo e il desiderio di non cambiare il passato. I due desideri sono superati dall’amore che spinge gli uomini, motivati dal dolore e dalla forza, a trasformare positivamente la realtà che ci circonda. Con un’attenzione in più verso il progresso che non deve eliminare la purezza originaria e non deve, contemporaneamente, strappare all’uomo la capacità di immaginare”. Delicata storia d’amore, The Village si allontana dalle classiche opere del regista indiano e affronta direttamente il tema della paura e del coraggio dell’amore. I fan di Shyamalan potrebbero rimanere delusi da questo film che usa come stratagemma narrativo la suspence, rivelandolo quasi sin dall’inizio e mostrando allo spettatore che il terrore è una finzione creata dall’uomo per nascondere una realtà più grande.
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