HITCH LUI SI CHE CAPISCE LE DONNE
Il lavoro di Alex Hitchens, detto Hitch, è uno di quelli che meno si nota più ha successo. Hitch, infatti, è un date doctor, un esperto di appuntamenti che mette esperienza e fiuto al servizio di maschi imbranati ma sinceramente innamorati, che non avrebbero altrimenti la minima opportunità con l’oggetto dei loro sogni. Albert Brennaman è un caso da manuale: ciciottello, timido e goffo, vorrebbe conquistare la bellissima ereditiera Allegra Cole e Hitch si mette all’opera con un piano degno dello sbarco in Normandia. Peccato che la cosa gli riesca molto meno bene quando è lui a dover conquistare Sara, una bella giornalista di gossip con pessime opinioni sugli uomini.
Valori Educativi
Fare piani non è necessariamente una cosa negativa:si pianifica e si fanno strategie per tutte le cose importanti, perché non investire intelligenza e impegno e creatività anche su quella più importante di tutte? L’amore, oltre che il cuore, richiede anche il cervello…
Pubblico
10+Per il linguaggio ed alcuni riferimenti sessuali
Giudizio Artistico
Finalmente una bella commedia romantica, caustica ma non cinica. Ottima sceneggiatura di un debuttante (Kevin Bish)
Cast & Crew
Regia
Andy Tennant
Sceneggiatura
Kevin Bisch
Our Review
Finalmente una bella commedia romantica, caustica ma non cinica, che rinverdisce i fasti di un genere che vanta tra i suoi campioni più o meno recenti Harry ti presento Sally e Il matrimonio del mio migliore amico, ma che ultimamente, tra incertezze sui ruoli sessuali e melassa buonista, sembrava ormai boccheggiante. La regia, non a caso, è affidata a Andy Tennant, autore, recentemente di un altro buon tentativo nella stessa direzione, Tutta colpa dell’amore con la bionda Reese Whiterspoon.
Ma la vera sorpresa è lo sceneggiatore Kevin Bisch, praticamente un debuttante, che pare si sia ispirato ai propri disastrosi approcci sentimentali per inventarsi lo straordinario esperto di appuntamenti, magistralmente interpretato da Will Smith, capace di reggere bene sia i toni romantici che quelli più comici della trama.
La storia del date doctor (la traduzione italiana “Dottor Rimorchio” suona più volgare e non fa riferimento, come l’originale, ai tre fatidici appuntamenti necessari a conquistare la chiave del cuore della donna amata) si intreccia con quella di uno dei suoi “casi” più disperati: un contabile soprappeso innamorato (apparentemente) senza speranze di una miliardaria bellissima.
Perché è questo che promette Alex Hitchens ai propri clienti: portarli di fronte a quella soglia che loro, per insicurezza o goffaggine, non sarebbero mai in grado di raggiungere e poi farli diventare artefici della propria felicità. Per ottenere questo scopo, dicono le regole di Hitch (che dovrà scoprire a sue spese che in amore le regole certe non esistono), il primo must è la capacità di ascoltare. Anche perché Hitch, a differenza dei molti seduttori più o meno a buon mercato in circolazione sugli schermi (il più recente è l’Alfie di Jude Law, un altro che caccia a New York City), è seriamente interessato a quello che l’oggetto dei desideri ha da dire.
Ascoltare e raccogliere indizi, del resto, e proprio quello che il protagonista sa fare meglio, dopo una delusione giovanile che gli ha insegnato a non lasciare nulla al caso. Perché se “il novanta percento di quello che diciamo non esce dalla nostra bocca”, vale a dire moltissima parte della nostra comunicazione è non-verbale, oltre a quello che l’amata dice bisogna osservare quello che fa; come quando, per esempio, gioca sulle chiavi sulla porta di casa e allora vuol dire che è il momento giusto per farsi avanti con un bacio.
Una storia del genere corteggia pericolosamente il cinismo, anche perché le attività di Hitch potrebbe benissimo essere definite come manipolazione pura e semplice. Ed è proprio per questo, si difende l’imputato, che è così importante la scelta dei potenziali clienti: tutti “diamanti grezzi”, che senza le sue cure avrebbero possibilità scarse o nulle e a cui lui offre per lo meno l’occasione di giocarsi. E porte chiuse ai seduttori da strapazzo, quelli senza intenzioni serie, per intenderci.
Ma la morale (una delle molte) della storia è proprio questa: fare piani non è necessariamente una cosa negativa, anche se spesso può nascondere un’insicurezza di fondo. Si pianifica e si fanno strategie per tutte le cose importanti, perché non investire intelligenza e impegno e creatività anche su quella più importante di tutte? Finalmente, verrebbe da dire, qualcuno si è reso conto che l’amore, oltre che il cuore, richiede anche il cervello…soprattutto per certi poveri uomini messi in difficoltà da donne troppo complicate, troppo belle o semplicemente sempre più indipendenti e sicure di sé.
L’humor brillante e mai volgare delle situazioni, la brillantezza e la naturalità dei dialoghi, ma anche la bravura degli attori (che riesce nell’impossibile impresa di farci credere che una fotomodella miliardaria possa davvero innamorarsi e sposare un commercialista grassottello e imbranato con la passione della danza in stile febbre del sabato sera), l’ambientazione in una New York solare e affascinante, sono gli ingredienti che hanno decretato il successo americano di una pellicola che riesce a tenersi lontana dalle tante chick flicks, “pellicole per pollastrelle”, che oggi si spacciano per commedia brillante.
Una commedia, le cui piccole sbavature “tecniche” si perdonano volentieri e che fa tornare a casa allegri e con la confortevole – ma di recente assai rara – sensazione di aver speso bene il proprio tempo e il proprio denaro.
Autore: Laura Cotta Ramosino
Details of Movie
Titolo Originale | HITCH |
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Paese | USA |
Etichetta | FamilyVerde |
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