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Un tranquillo signore inglese ormai anziano ricorda come, nel 1939 riuscì a far espatriare in Inghilterra 669 bambini dalla Cecoslovacchia occupata dai nazisti. Una appassionante storia vera, che mostra come il bene possa risultare contagioso costruendo catene di solidarietà umana fra popoli diversi ma raccontato all’interno di una confezione scolastica che non innesca le emozioni che meriterebbe. In Sala
Santa Chiara, decisa a seguire l’ideale di rigore evangelico promosso da Francesco, affronta le tante difficoltà causate dalla limitata considerazione della donna in quel tempo. Un quadro appassionante anche se a volte discontinuo. In Sala
Dunkerque, maggio-giugno 1940. 400.000 soldati inglesi oltre a francesi e belgi, sono intrappolati sulla spiaggia in attesa di navi e battelli che li possano trasportare oltremanica. Churchill vuole impiegare poche navi da guerra e pochi aerei per il recupero dell’armata perché vuole risparmiare le risorse più pregiate per la prossima decisiva battaglia: l’invasione dell’Inghilterra. Ha ipotizzato che si potranno salvare al massimo 35.000 persone. L’operazione di salvataggio andrà invece molto meglio del previsto. Le truppe francesi frenarono l’avanzata tedesca, Hitler inspiegabilmente decisione di fermare le sue truppe corazzate e la Manica fu percorsa da 400 navigli (motoscafi o pescherecci) di privati cittadini che decisero di rischiare le loro vite per riportare i ragazzi in patria.