Marty Byrde, un abile consulente finanziario di Chicago, sposato con due figli (l’adolescente Charlotte e il ragazzo Jonah) può godersi una vita agiata perché segretamente, assieme al suo socio Bruce, ricicla denaro sporco per un cartello messicano. La situazione precipita quando Del Rio, il boss del cartello, si accorge che qualcuno ha sottratto otto milioni di dollari dal contante che periodicamente consegna loro per il riciclaggio. Del Rio uccide brutalmente Bruce e coloro che hanno trasportato il denaro e risparmia Marty solo perché lui gli promette che sarà in grado di lavare 500 milioni di dollari in cinque anni a Ozark, una località turistica frequentata da persone facoltose. Del Rio lo mette alla prova: dovrà andare a Ozark con tutta la famiglia e con 8 milioni di dollari in contanti che dovrà riuscire a riciclare nel giro di tre mesi…
Se un cartello della droga messicano ti ha concesso un’ultima opportunità prima della tua esecuzione, è meglio darsi da fare assieme a tutta la famiglia. Un serial ad alta tensione senza eroi, dove tutti sono chiusi nel loro egoistico opportunismo. Su NETFLIX
Artemis Fowl è un ragazzo irlandese di 12 anni dalle doti eccezionali, sempre il primo della classe, figlio di un agiato commerciante d’arte. Questa sua superiorità intellettuale lo ha portato a non avere amici ma a lui piace stare soprattutto con il padre, con il quale condivide una passione: i racconti di fate, elfi, goblin di cui è ricco il folklore irlandese. Ma il padre si assenta spesso verso destini misteriosi, lasciandolo in custodia alla sua fidata guardia del corpo, Domovoi Leale. Un giorno Artemis riceve la telefonata di un essere misterioso: lo avvisa che suo padre è stato rapito e verrà liberato solo se in cambio lui riuscirà a consegnare Aculos. Data la situazione eccezionale che si è creata, Domovoi apre lo studio del padre perché il ragazzo possa cercare ciò che è stato richiesto. Artemis scopre così che fate ed elfi esistono realmente, e vivono nel cuore della Terra in una città tecnologicamente evoluta chiamata Cantuccio, capitale del Regno Fatato. E’ da qui che è stato rubato Aculos, un artefatto di grande potere per chi riuscirà a impossessarsene. Anche Tubero, il comandante degli elfi, lo sta cercando così come la fata Spinella Tappo, che ha perso il padre proprio nella ricerca di Aculos…
In questa nuova serie il capitano Tommasi e il maresciallo Cecchini sono stati trasferiti da Gubbio a Spoleto. Anche don Matteo li raggiunge nella nuova sede, sulla “spinta” delle raccomandazioni di Cecchini. Il capitano ora è vedovo e si prende cura di Martina, sua figlia di quattro anni. Sono arrivate a Spoleto altre due donne: il Pubblico Ministero Bianca che conosce Tommasi dai tempi di scuola e la svagata e un po’ leggera Lia, che ha raggiunto lo zio Cecchini dopo aver studiato negli Stati Uniti…
Erin è una ragazza di 16 anni che negli anni ’90 vive a Derry, nel Nord dell’Irlanda e frequenta assieme a sua cugina Orla un liceo retto da suore cattoliche. E’ il primo giorno di scuola e l’amica Michelle presenta loro suo cugino James, appena arrivato dall’Inghilterra che frequenterà, unico maschio, il oro collegio femminile, per evitare problemi con altri ragazzi irlandesi. Al gruppo si unisce anche Clare, che sta digiunando tutto il giorno in segno di solidarietà con i poveri bambini dell’Africa. La giornata inizia con un’ottima notizia: nella notte c’è stato un attentato sul ponte che porta in città è c’è una seria possibilità che lo scuolabus non possa arrivare a destinazione....
A Spoleto ritroviamo i nostri amici: Don Matteo, che ospita in canonica la perpetua Natalina e il sacrestano Pippo ma anche la giovane orfana Sofia. Anche presso gli uffici dei carabinieri non ci sono grosse novità: ritroviamo Il Capitano Anna Olivieri, il maresciallo Nino Cecchini e il Pubblico Ministero Marco Nardi. Nella prima puntata è presente anche lo youtuber Fabio Rovazzi. Il tempo di ogni episodio è stato raddoppiato (due ore) e c’è sempre qualche indagine da compiere dopo che qualcuno è stato gravemente ferito.
Il serial ci fa conoscere alcuni ragazzi che frequentano un rinomato liceo privato dei Parioli. Chiara è bionda, è sportiva, si allena con costanza nella corsa veloce e spera che i suoi genitori la mandino per un anno in una scuola negli Stati Uniti assieme alla sua migliore amica Camilla (ma non ha il coraggio di rivelarle che il fratello di lei, Niccolò, è il suo amante segreto); Ludovica è bruna, dallo spirito ribelle e molto libera perché la madre, divorziata, è sempre impegnata a trovare, senza successo, un uomo che resti con lei. Damiano, dopo la morte della madre, è stato iscritto a quello stesso dal padre, ambasciatore di un paese arabo. Sempre molto impegnato, il padre trascura Damiano, che viene presto preso di mira da Niccolò perché gli fa concorrenza nello spaccio della droga a scuola ed è diventato il suo rivale per la conquista di Chiara. Fabio, il figlio del preside, è un ragazzo tranquillo, bloccato dall’educazione rigida impostagli dal padre e fa fatica a trovare un vero amico nella scuola.
Che Dio ci aiuti è una serie televisiva che va in onda su Rai 1 dal 2011; ha per protagonista suor Angela, una donna con un passato turbolento: da ragazza ha preso parte ad una rapina, durante la quale è stato ucciso un uomo. In seguito, però, la sua vita è cambiata completamente: una profonda conversione, infatti, l’ha trasformata interiormente e l’ha portata a prendere anche i voti. Ora vive in un convento sito a Fabriano, nelle Marche, dove si trova a gestire, con le consorelle, anche una residenza interna al convento ed un bar. Qui ha la possibilità di entrare in contatto con molte persone, di conoscere le loro situazioni e i loro problemi, dai quali si lascia ripetutamente coinvolgere. Generosa, determinata e piena di buona volontà suor Angela non si tira mai indietro se c’è da aiutare qualcuno. Cerca di farsi prossima a tutti quelli che incontra, specie a coloro che vivono nella residenza del suo convento, diventando, all’occasione, sorella, madre o amica...
Un abile contabile non trova niente di male a guadagnare molti soldi riciclando il denaro di un cartello della droga. L’etica dell’opportunità è quella che prevale in questa prima stagione del serial, senza alcuna redenzione
Pubblico
18+
Rapporti sessuali etero e omosessuali con nudità parziali, scene con nudità in un locale di strip tease, uccisioni violente con mutilazioni ma senza dettagli cruenti
Giudizio Artistico
La serie ha ricevuto diversi premi e nomination tra cui una nomination ai Golden Globe come Miglior Attore in una serie drammatica a Jason Bateman, un Premio Emmy a Julia Garner come miglior attrice non protagonista in una serie drammatica e molte altre nomination
Marty sa far valere i soldi che gli vengono affidati. Se ne accorge Del Rio che gli prospetta guadagni strepitosi se accetta di prendersi cura del lavaggio dei soldi del cartello. Marty risponde che sua moglie non sarebbe d’accordo. Quella sera, Marty e Wendy sono seduti sul sofà del salotto. Marty la informa dell’ottima offerta che ha ricevuto ma anche che l’ha rifiutata. Però sorride, mentre glielo dice, quasi a cercare una sua complicità. Lei accetta di parlarne tanto per parlarne (le è stata da poco rifiutata una opportunità di lavoro). I vantaggi sarebbero molti: tanti soldi quanto basta per sistemarsi per tutta la vita. E gli svantaggi? Forse la prigione, forse la vendetta della mafia ma non potrà mai succedere, dice Marty. In fondo lui non ruba a nessuno: si limita a “muovere il mouse su di un computer”. Alla fine la frase decisiva: “se va bene a te, va bene anche a me”. E’ Wendy che toglie la maschera a quella conversazione un po’ ipocrita: “lo desideriamo entrambi”. Tra un sorriso malizioso e l’altro, i coniugi decidono di lavorare per un cartello della droga, così, semplicemente, valutando vantaggi e rischi in un’ottica esclusivamente soggettiva. Alla loro coscienza non ci sono lr categorie superiori del bene e del male ma è solo una questione di convenienza. In effetti, una sorta di insensibilità, di apatia del vivere pervade tutti i personaggi di questo serial. i coniugi Byrde si presentano come una coppia affiatata ma a un certo punto della storia lei lo tradisce (non ci viene spiegato il motivo di questo comportamento); il piccolo Jonah sembra un ragazzo giudizioso ma poi veniamo a scoprire che si guarda siti pornografici (in realtà lo fa anche il padre); Charlotte, adolescente irrequieta, approda alla perdita della verginità in un modo sbrigativo e anaffettivo con un ragazzo che poi non vedrà più. Ci sono non poche scene di incontri sessuali, sia etero che omosessuali, ma senza passione, quasi lo sfogo di una natura
malata. Lo stesso protagonista non risulta particolarmente simpatico: ha un elevato controllo delle situazioni che sfiora la freddezza. Quando qualche familiare cerca di conoscere la sua opinione su cosa sta accadendo, lui preferisce il silenzio. Il serial richiama inevitabilmente il più famoso Breaking Bad: anche in quel caso un tranquillo professore di chimica che scopre di avere il cancro e deve mantenere un figlio handicappato, segue rigorosamente il principio di utilità: decide di produrre anfetamine e di scalare la piramide dei narcotrafficanti, incurante delle conseguenze. I serial sono simili nel meccanismo dei colpi di scena (entrambi i protagonisti vivono in perenne stato di pericolo e affrontano i loro avversari solo con la loro superiore intelligenza e lo strumento della parola) ma le similitudini finiscono qui. Marty e Walter (il protagonista di Breaking Bad) sono entrambi dei delinquenti ma lo spettatore finisce per comprendere meglio, quasi per simpatizzare per il secondo che sta fronteggiando una società ingiusta (si può rileggere la bella recensione di Alessandra Caneva su questo sito) che non per il primo, che utilizza i suoi talenti solo per disporre di maggiore benessere materiale. Gli stessi delinquentelli di Ozark che Marty finisce per disturbare con le sue attività o il proprietario dello squallido strip club del luogo sono caratterizzati da una palese mediocrità. Il serial stesso, nell’ottavo episodio, provvede a farci conoscere la filosofia di vita del protagonista che utilizza come paravento dei suoi comportamenti. E’ seduto al tavolo di un bar assieme all’amico Bruce che cerca di consolarlo perché Wendy, incinta, ha perso il bambino in un incidente d’auto. “Non puoi incolparti di ciò che è successo: tutto accade per un motivo” dice Bruce. Marty non è d’accordo: “non c’è nessuno che sta scrivendo il nostro destino: le cose accadono perché la gente fa delle scelte, compiamo degli atti che producono fatti. E questo crea un effetto valanga. Poi altre persone prendono decisioni e il ciclo continua, la valanga prosegue. E quando gli eventi della vita non dipendono dalle azioni delle persone, come quando un bambino di 5 anni muore di tumore, non puoi dire a quelle famiglie, che tutto accade per una ragione. Noi decidiamo cosa far succedere e poi strisciamo in un buco a morire “. Marty avrebbe potuto liberamente fare scelte opposte, ribaltare la scala dei valori e puntare sugli affetti familiari e sulla solidarietà verso gli altri; cercare cosa ci accomuna come esseri umani piuttosto che vederci come tante monadi isolate che pensano al proprio interesse e che collidono, rimbalzano fra loro secondo un rigido determinismo.
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