MINE VAGANTI

La famiglia Cantone è molto nota a Lecce. E' proprietaria da ormai tre generazioni di un importante pastificio. La nonna vive ormai di ricordi; il padre Vincenzo è pronto a lasciare la gestione dell'azienda ai suoi due figli: Antonio e Tommaso. I  problemi nascono proprio nel momento della decisione: Antonio dichiara ufficialmente di essere omosessuale e viene cacciato di casa; Tommaso che da anni vive a Roma, in realtà non ha mai preso la laurea in economia come aveva detto alla famiglia. Come se non bastasse, anche lui è omosessuale...

Valori Educativi



Il regista continua anche in questo film a promuovere il suo credo nell’ equivalenza fra amori etero ed omosessuali: questi ultimi sono i buoni e gli altri sempre i cattivi. La nonna anziana decide di suicidarsi, evitando di attendere la morte naturale

Pubblico

18+

Un bacio omosessuale ed altre affettuosità; per la maturità necessaria ad analizzare criticamente le tesi dell’autore

Giudizio Artistico



Ottima la gestione degli attori da parte del regista che riesce ancora una volta ad imbastire un efficace racconto corale. Bella fotografia di un Salento solare.

Cast & Crew

Our Review

  Il film La finestra di fronte" -2003 dello stesso Ozpetek, si chiudeva con la visione della protagonista Giovanna ormai sola dopo aver deciso di lasciare il suo bel potenziale amante (Raoul Bova) per tornare ai doveri coniugali. Mentre si sofferma a guardare il giardino dove si trova (che nel film ha un particolare significato come luogo di incontri dell'altra coppia clandestina del film, questa volta omosessuale), commenta che bisogna vivere del ricordo e per il ricordo, che a volte finisce per essere più vero della stessa realtà.

Ozpetk ha una chiara vocazione crepuscolare e i suoi protagonisti scivolano spesso in un languido sentimentalismo che vive di sogni più che di realtà non possibili.

Ecco che l'incipit di Le mine vaganti torna al tema a lui caro: vediamo un flash back della nonna di Tommaso giovane, in abito da sposa, che con una pistola vuole chiudere un amore impossibile con il fratello del suo promesso sposo. Lo ricorderà anni dopo lei stessa al nipote: "ho passato con lui tutta la vita. era con me anche quando non c'era. Nella mia testa io dormivo con lui e con lui mi svegliavo la mattina. I pensieri nobili sono quelli che durano per sempre". Nel contesto del discorso i pensieri nobili sono quelli non "contaminati" da un rapporto fisico.

Anche Tommaso, aspirante scrittore, che ha verso il suo compagno accenni di melanconica affettuosità, osserva che "non bisogna aver paura di lasciarsi perché tutto quello che conta non ci lascia mai" mentre suo fratello Antonio, anch'egli gay, ricorda una vita passata separata dal suo compagno per non creare scandalo alla famiglia.

Il tono del racconto è di commedia, spesso con accenti comici ma anche in questo film Ozpetek è fermo nel suo impegno  apologetico nei confronti dell'omosessualità e ancora una volta il suo atteggiamento manca di serenità e obiettività.

L'"avversario" degli omosessuali, qui impersonato da Vincenzo, il padre di Tommaso, è così stupidamente contrario, così assurdo nel negare semplicemente l'esistenza di tale fenomeno, così ciecamente ostile verso suo figlio che sembra proprio che a Ferzan "piace vincere facile".
Si fa fatica a credere che questi due fratelli omosessuali ormai grandi, grossi e padroni del proprio destino, possano essere delle vittime di questa terribile famiglia del Sud, che appare invece alquanto simpatica: la madre è piena di attenzioni, la nonna è molto comprensiva, la zia è un po' strana ma simpatica, il padre non è cattivo ma è solo stato reso stupido.

Non manca il momento ideologico, quando la mamma di Tommaso si avvicina a un amico di lui, dottore e gay anche lui, per chiedergli in confidenza se per caso ci sono speranze che il figlio possa guarire. La risposta è pronta: "non si tratta di una malattia, ma di una caratteristica".

I due atteggiamenti di Ozpetek sono fra loro coerenti: il regista  di fatto nega che l’uomo sia una unità coerente di corpo e anima e assolutizzando la componente sentimentale finisce per rendere equivalenti i due tipi di amori.

Ferzan Otzpetek ha avuto la felice intuizione di ambientare la storia a Lecce, qui resa in tutta la sua bellezza grazie a un'ottima fotografia. La Puglia è la regione decisamente più gettonata per ambientare un antagonismo nei confronti degli omosessuali: agli autori piace giocare di contrasto con la solidità della famiglia tradizionale: lo ha fatto Lino Banfi con Il padre delle spose e più recentemente Checco Zalone con Cado dalle Nubi.

Ferzan è molto bravo nel guidare gli attori, sa rendere bene le grandi tavolate familiari (questa volta non allargate) e dimostra di aver appreso bene la lezione della commedia all'italiana, caratterizzando con poche pennellate i vari personaggi. Ben riuscita è la figura di Alba (Nicole Grimaudo) a cui sa dare un divertente tocco di femminilità con il suo continuo cambiar scarpe (che conserva nel bagagliaio della macchina) in funzione delle situazioni.

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Titolo Originale Ferzan Ozpetek
Paese Italia
Etichetta
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