THE SIX TRIPLE EIGHT
La storia vera del 6888th Central Postal Directory Battalion, il primo battaglione composto da sole donne afroamericane. Inviato in Europa durante la Seconda Guerra Mondiale, riuscì, con determinazione e competenza, a dare il proprio contributo riuscendo a smistare l’ammasso di corrispondenza colpevolmente lasciata da parte. Disponibile su Netflix.
Il film inizia con un antefatto: 1943, a San Pietro, in Italia, un pilota perde la vita; un commilitone prende la lettera che il cadavere custodiva nella sua giacca e che non era riuscito a spedire. Un flashback che, subito dopo, riporta al 1942, per far capire chi fosse il soldato e a chi era indirizzata quella lettera. Da qui il racconto della Seconda Guerra Mondiale che miete vittime senza pietà. Tra i problemi c’è quello che non si riesce a dare e ricevere comunicazioni in quanto il servizio postale è bloccato: diciassette milioni di lettere ammassate e mai consegnate. Non si tratta di semplici lettere, ma della possibilità di ricordare ad ognuno il motivo per cui si è in guerra e il “per chi” si sta combattendo. È questo anche il modo per aiutare ad elevare il morale delle truppe. Per questo compito è inviato al fronte, senza neanche nasconderne la disapprovazione, un battaglione di sole donne afroamericane da cui non ci si aspetta di essere in grado di portare a termine l’operazione…
Valori Educativi
Lo spirito di squadra che tiene unite le nostre soldatesse. La perseveranza e la professionalità nel portare avanti un compito apparentemente impossibile. L’importanza della formazione professionale al fine di dimostrare di essere all’altezza nei compiti ricevuti. La lotta interna all’esercito americano per superare ogni discriminazione e forma di razzismo.
Pubblico
10+Qualche scena in cui si dà spazio alle atrocità della guerra può infastidire i più piccoli. Si fa uso, in alcuni dialoghi, di un linguaggio a doppio senso. Comportamenti razzisti e discriminatori per sesso e razza.
Giudizio Artistico
La pellicola, che pure è centrata sulla guerra, non sembra concedere troppo allo stile tipico dei war movie: le storie delle singole protagoniste prendono il sopravvento. Qualche lungaggine di troppo nel racconto; in generale piacevole la visione
Cast & Crew
Regia
Tyler Perry
Our Review

Il film di Tyler Perry che è basato sull’articolo Fighting a Two-Front War di Kevin M. Hymel seppur si presenti come un film di guerra, in realtà, non lo si può considerare tale. Molta attenzione a particolari che, in scenari di guerra, hanno il sapore della polvere, qui sono messi da parte per dare spazio alle storie delle protagoniste. Il film se da un lato racconta fatti veri della Seconda Guerra Mondiale, lo si accetta per l’aver dato visibilità a qualcosa di edificante, all’aver, attraverso il grande schermo, mostrato quanta umanità ci possa essere in momenti drammatici come quelli vissuti durante la tragedia della guerra.
Riuscire a smistare le circa diciassette milioni di lettere colpevolmente ammassate (questo il compito assegnato al battaglione) fu una mossa vincente per la guerra: e questo lo possiamo affermare, oggi, con sicurezza. Si celebra la bravura di donne che sanno di aver avuto un incarico per il quale tutti si aspettano il fallimento mentre loro riescono a realizzarlo: e aggiungiamo che il tutto nel limitato tempo di sei mesi a loro concessi.
Smistare la posta, comunque, aveva l’obiettivo di alzare il morale provato delle truppe che, come si vede nel film (un omaggio a donne che hanno fatto la differenza!) è stato – forse indirettamente – un gesto di umanità in un contesto di enorme disumanità.
Al film prendono parte anche alcuni personaggi di rispetto, seppure nei panni di personaggi minori ai fini della trama e che, comunque, non brillano: Susan Sarandon (Nonnas, The conspirator, La regola del silenzio) nei panni di Eleanor Roosevelt e Oprah Winfrey(The great debaters) che interpreta la campionessa dei diritti civili dei neri Mary McLeod Bethune e Sam Waterston nel ruolo del Presidente Roosevelt.
La pellicola porta su schermo una storia che merita di essere conosciuta sia per dimostrare il valore di coloro che, nel totale nascondimento hanno dato un contributo indispensabile all’esito finale, sia per aiutare a capire come, le peggiori tragedie (e tra queste la Seconda Guerra Mondiale) nascondono tratti di umanità, di abnegazione e di dedizione attraverso cui si può affermare che l’essere umano è sempre più di quanto ogni guerra vuol mostrare.
La pellicola aiuta, inoltre, lo spettatore a constatare come, mentre da un lato si stava cercando di arginare il male diffuso dal nazismo, tra le truppe americane serpeggiava lo spettro del razzismo: non si tratta, quindi, semplicemente di trovarsi dalla parte giusta del conflitto, ma dall’avere lo sguardo corretto nei riguardi di ogni vita umana.
Il desiderio del regista di essere fedele a quanto accaduto nella realtà storica, lo si coglie, infine, dai non pochi fotogrammi finali in cui si lascia abbondante spazio alle testimonianze, alle foto e a spezzoni di registrazioni di coloro che hanno prestato il proprio servizio in questo particolare corpo militare. Se a qualcuno, quindi, vien voglia di staccare appena iniziano i titoli di coda, il consiglio è di attendere e assaporare quanto negli ultimi minuti della pellicola è mostrato allo spettatore.
Autore: Enzo Vitale
Details of Movie
Paese | USA |
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Tematiche (generale) | Da una storia vera |
Tipologia | Film |
Valori Educativi | 7 |
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