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CIVIL WAR

2024109 min14+  

Negli Stati Uniti sull'orlo del collasso, attraverso terre desolate e città distrutte dall’esplosione di una guerra civile causata dal potere totalitario del Governo federale, un gruppo di reporter intraprende un viaggio fino a Washington in condizioni estreme, mettendo a rischio le proprie vite per raccontare la verità. In sala

Negli Stati Uniti la guerra civile e le divisioni tra gli Stati federati divampano. A New York la nota fotoreporter di guerra Lee, insieme al collega Joel e al veterano del “New York Times” Sammy decidono di intraprendere un pericoloso viaggio verso Washington per raccontare la presa della Casa Bianca da parte delle Forze Occidentali (Western Forces), alleanza secessionista tra Texas e California contro il Governo federale dei quali diventano embedded (cronisti al seguito delle truppe). Ai tre si aggiunge la giovane aspirante fotogiornalista Jessie, nei confronti della quale la disincantata Lee assume un ruolo quasi protettivo e materno. Il gruppo si muove lungo il territorio imbattendosi in città fantasma, assalti armati, guerriglie e fosse comuni….


Valori Educativi



Il film risulta interessante nella misura in cui ritrae il male come male, in questo caso gli orrori di una guerra civile. Svalutazione della vita e della morte, brama di vendetta nella guerra, ambiguità e coraggio nella professione giornalistica: la pellicola racconta in maniera impressionante l’umanità perduta che si incontra quando viene intrapresa la deriva infernale del conflitto fra gruppi e popoli

Pubblico

14+

La rappresentazione truce di alcune scene con cadaveri vilipesi richiede una certa maturità da parte dello spettatore.

Giudizio Artistico



Impeccabili gli interpreti da Kirsten Dunst (Lee) al brasiliano Wagner Moura (Joel), da Stephen McKinley Henderson (Sammy) a Cailee Spaeny (Jessie), per concludere con la breve ma significativa parte del giovane Jesse Piemons nei panni di un militare ultranazionalista. Un film a tinte forti, dal quale si esce letteralmente pietrificati, disorientati, amareggiati. Suggestivi i paesaggi, potente e intensa la regia che però è accompagnata da una sceneggiatura lenta e statica. Straordinaria la fotografia dei paesaggi e scenari umani che fa da sfondo al viaggio verso Washington.

Cast & Crew

Our Review

CIVIL WAR

Narrazione scarna, implacabile, disincantata, pervasa di cinismo quella di Civil War. Non stiamo vedendo un film fantasy come Captain America; Civil War ma la molto realistica visione di ciò che potrebbe accadere domani. Sicuramente istruttiva sull’esito ineluttabile di violenza e brutalità in cui chiunque, anche un popolo di solide tradizioni democratiche come quello degli Stati Uniti, è in grado di cadere con la guerra civile. 

Quella del britannico Alex Garland (classe 1970) è probabilmente una delle opere cinematografiche più intense e inquietanti degli ultimi tempi, ma anche più tipicamente espressione della visione nichilista della realtà e di un animo umano incapace e chiuso ad ogni speranza.

Un film che già ha fatto discutere per il possibile significato anticipatorio e anti-trumpiano con gli sguardi esaltati di alcuni dei combattenti che ricordano gli assalitori di Capitol Hill ma che non ha molto a che fare con lo scenario politico attuale. Non è infatti la prima volta che il regista e sceneggiatore Garland porta sullo schermo (vedi 28 Days Later, del 2002) le possibili e sempre ricorrenti conseguenze della violenza covata e latente che può, in ogni tempo e luogo, trasformarsi in guerra intestina anche nelle società più evolute o liberali. Civil War ci parla, quindi, dell’importanza della libera informazione, senza la quale le società democratiche possono trasformarsi in totalitarie (è il caso della presidenza federale descritta nel film che, si intuisce, motiva l’insurrezione secessionista delle Western Forces).

CIVIL WAR

Il viaggio della veterana fotoreporter di guerra Lee, dei due giornalisti Joel e Sammy e dell’aspirante e ambiziosa Jessie, è un viaggio in una guerra civile che fa precipitare lo spettatore nelle contraddizioni nelle pieghe di una società che sta abbandonando i valori di bene comune e solidarietà.

Civil War è un film politico? Riteniamo di no. Non vengono esposte le motivazioni della guerra, che ci avrebbero indotto a parteggiare per una fazione piuttosto che l’altra, a decidere chi siano i “cattivi” e quali  i buoni. Noi percepiamo solo odio e voglia di uccidere da entrambe le fazioni e ne vediamo le conseguenze. Una New York sconvolta dalle proteste per le miserabili condizioni di vita, gli attentati suicidi dei più disperati delle tendopoli che si sono sviluppate nelle vie della ex-Grande Mela; paesaggi desolanti di cadaveri abbandonati nelle strade., Autostrade piene di mezzi civili e militari distrutti, centri commerciali diventati zona di guerra e campi profughi organizzati negli stadi.

Ma se manca la ragione del conflitto, se manca un’analisi delle cause politiche-sociali scatenanti,  manca anche la proposta di una soluzione. C’è piuttosto il valore della ricerca della verità rappresentato dai tre giornalisti, l’urgenza di registrare ciò che sta accadendo per una futura riflessione. In definitiva un film avvincente ma tossico, che lascia interdetti e amareggiati ma che può anche suscitare contenuti e prospettive utili di riflessione e responsabilità civile.

Autore

Autore: Sara Deodati

Details of Movie

Etichetta
Paese  USA United Kindom
Tipologia
Titolo Originale Civil War
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