VESPER
Un film distopico che affronta coraggiosamente il tema delle conseguenze dell’uso della tecnologia genetica in un mondo afflitto dalle conseguenze del cambiamento climatico. Ma il film rischia di soffocare sotto il peso delle sue ambizioni e le questioni cruciali che il film pone restano senza una risposta soddisfacente. Su Youtube e Apple+
L’umanità ha investito in modo massiccio nella tecnologia genetica per impedire una crisi ecologica ma l’iniziativa è fallita, generando solo la distruzione di animali, piante e la diffusione di virus senza controllo. In questo drammatico contesto si sono generate pesanti discriminazioni: i ricchi si sono rinchiusi all’interno della cosiddetta Cittadella, le classi più povere sopravvivono nella foresta. Fra di loro c’è Vesper, una quattordicenne che vive con il padre Darius, paralizzato a letto. Il suo incontro con la misteriosa Camelia, sembra aprire la speranza per un mondo dove tutti potranno sfamarsi..
Valori Educativi
Chi è in grado di sollevare il mondo dalla sua sorte infausta non può farlo senza la collaborazione con altri. La manipolazione della natura ha conseguenze nefaste
Pubblico
14+Numerose scene di violenza e disturbanti
Giudizio Artistico
Sebbene “Vesper” si distingua per la sua visione audace e la sua messa in scena coinvolgente, scegliendo di affrontare con franchezza un argomento delicato quale il rapporto tra uomo e macchina, tuttavia il film a volte rischia di soffocare sotto il peso delle sue ambizioni. I personaggi, sebbene ben interpretati (brava in particolare Raffiella Chapman), spesso mancano di profondità e complessità, riducendosi a stereotipi o archetipi familiari.
Cast & Crew
Our Review
Nel cuore del panorama cinematografico contemporaneo emerge “Vesper”, un’opera coraggiosa che affronta con audacia il tema del cambiamento climatico e le sue conseguenze distopiche, sfidando le convenzioni del genere fantascientifico, per offrire uno sguardo affascinante ma spesso crudo su un futuro dominato dalla crudeltà e dalla disperazione, dove l’umanità ha tentato invano di contrastare il cambiamento climatico attraverso la tecnologia genetica. E non è tutto.
Nel mondo di “Vesper”, le disuguaglianze sociali sono profonde e tangibili: mentre i ricchi vivono agiatamente nella lussuosa Cittadella, le classi più povere sono costrette a sopravvivere negli accampamenti costruiti nella natura selvaggia, dove la vita dipende dalla disponibilità di semi commercializzati dagli abitanti della Cittadella stessa.
È in questo contesto che incontriamo la giovane Vesper, ragazza che vive con il padre paralizzato Darius, in grado di comunicare con lui soltanto attraverso un drone.
La madre di Vesper è fuggita un anno prima per unirsi ai Pellegrini, figure misteriose che si muovono alla ricerca di provviste in un mondo ormai desolato. Tuttavia, il destino di Vesper prende una svolta determinante quando entra in contatto con Camelia, una misteriosa donna che porta con sé un segreto legato alla biogenetica.
Il film affronta con audacia temi come l’ingegneria genetica e la violenza, dando vita a creature mostruose e a situazioni tanto disturbanti quanto affascinanti. Nonostante ciò, sebbene “Vesper” si distingua per la sua visione audace e la sua messa in scena coinvolgente, scegliendo di affrontare con franchezza un argomento delicato quale il rapporto tra uomo e macchina, tuttavia il film a volte rischia di soffocare sotto il peso delle sue ambizioni.
Se da un lato infatti la pellicola offre spunti visivi mozzafiato e atmosfere suggestive, dall’altro pecca nella coerenza e nella profondità della sua narrazione. La trama, pur intrigante, risulta a tratti confusa e poco sviluppata, lasciando alcune questioni cruciali senza una risposta soddisfacente. I personaggi, sebbene ben interpretati, spesso mancano di profondità e complessità, riducendosi a stereotipi o archetipi familiari. Tuttavia, va riconosciuto il merito della giovane Raffiella Chapman nel ruolo di Vesper, che porta con sé una luce di speranza in un mondo altrimenti dominato dalla disperazione.
La componente visiva di “Vesper”, come già accennato, è indubbiamente uno dei suoi punti di forza. Coniugando elementi organici e tecnologici, i registi hanno dato vita ad un mondo futuristico dotato di un’estetica di forte impatto, dove ogni dettaglio contribuisce a immergere lo spettatore in un’esperienza unica e coinvolgente. La colonna sonora, ispirata e ricca di atmosfera, accompagna con forza le vicissitudini dei personaggi, arricchendo la visione del film.
Tuttavia, i pregi visivi (e sonori) di “Vesper” non sono sufficienti a renderlo un’opera completa, in quanto non risultano essere sempre in grado di trasformare la sua ambizione in una narrazione convincente e appagante. Le troppe domande senza risposta e le incongruenze nella caratterizzazione dei personaggi minano la solidità del film, lasciando lo spettatore con un senso di insoddisfazione e confusione.
In conclusione, “Vesper” è un film che si distingue per la sua visione coraggiosa e le sue atmosfere suggestive, ma che fatica a trasformare le sue ambizioni in una narrazione convincente e appagante. Pur offrendo spunti interessanti e momenti di grande impatto visivo, il film rimane intrappolato tra le sue stesse ambizioni, lasciando lo spettatore con più domande che risposte. Non rimane altro che guardare a “Vesper” come ad un film completo a metà, dotato di un eccellente comparto tecnico e attoriale, nonché munito di grandi aspirazioni, aspirazioni che purtroppo lo fanno spesso collassare su sé stesso.
Autore: Davide Amenta
Details of Movie
Paese | Belgio/Francia UK Lituania |
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Etichetta | Non classificato |
Giudizio Artistico | |
Pubblico | 14+ |
Tipologia | Film |
Titolo Originale | Vesper |
Tematiche (generale) | Distopico Rispetto dell'ambiente |
Davide Sarti
Opera certamente imperfetta, eppure nel panorama attuale si distingue e si fa apprezzare per l’originalità e la sincerità. Da segnalare anche la figura del padre malato e l’amore che lo lega alla figlia: nel sistema di principi che si sta imponendo, sarebbe presto soppresso in nome del suo “migliore interesse”. Speriamo che gli autori abbiano possibilità di proseguire il proprio percorso artistico, migliorandosi senza perdere coraggio e mantenendosi liberi dalle imposizioni del pensiero unico dominante.
Opera certamente imperfetta, eppure nel panorama attuale si distingue e si fa apprezzare per l’originalità e la sincerità. Da segnalare anche la figura del padre malato e l’amore che lo lega alla figlia: nel sistema di principi che si sta imponendo, sarebbe presto soppresso in nome del suo “migliore interesse”. Speriamo che gli autori abbiano possibilità di proseguire il proprio percorso artistico, migliorandosi senza perdere coraggio e mantenendosi liberi dalle imposizioni del pensiero unico dominante.