HARRY TI PRESENTO SALLY…

Harry e Sally viaggiano in macchina e discutono su tutto rimanendo sempre in disaccordo. In riferimento al finale di Casablanca, secondo Sally è lei, Ilsa, che non vuole continuare una relazione con Rick perché: “Io non vorrei mai sposare uno che gestisce un bar: le donne sono pratiche”. Harry ha la capacità di stuzzicare continuamente  Sally: la provoca dicendo che lei ha poche esperienze di letto e ciò spinge Sally a farle il nome dell’ultimo ragazzo che ha avuto anche se lui resta incredulo. Quando sarà proprio Harry a dirle che la trova carina iniziano a discutere, ovviamente in disaccordo, se possa mai nascere un’amicizia fra un uomo e una donna. Già dalle prime battute del film assistiamo a ciò che può essere considerato un magnifico inizio di innamoramento: la voglia di discutere su tutto, di confrontarsi liberamente e i contrasti di opinione non fanno che rintuzzare la curiosità nei confronti della personalità dell’altro. Il progresso verso l’amore fra un uomo e una donna è il tema portante del film e anche la furiosa litigata finale, quasi a coronare questo loro lungo percorso, non sta a indicare l’inizio della fine ma scaturisce dalla rabbia di accorgersi che non basta quello che si sono scambiati fino a quel momento ma ci vuole di più.

L’altro tema che viene portato avanti è quello dell’amicizia. Se Sally e le sue amiche confidano apertamente le loro vicissitudini sentimentali e discutono su come comportarsi, anche Harry ha Jess, il suo amico del cuore con il quale va a vedere le partite e si allena al baseball . Essere amici/amiche, vuol dire soprattutto  dirsi tutto senza nascondersi niente Jess  è quasi geloso che Harry abbia un’amica con cui si confida: “Puoi dirle anche cose che non stai dicendo a me?”.

La magnifica sceneggiatura, in fondo, non fa altro, durante i 91 minuti del film che affrontare questi due temi e le loro possibili interferenze: è una lunga serie di colloqui a due o al massino a quattro senza entrare nei dettagli del contesto. Anche nel film Come eravamo (1964) lui e lei si incontrano ripetutamente nell’arco di vari decenni ma questa era l’occasione, per il regista di raccontare in parallelo l’avvicendarsi di fatti salienti della storia dell’America dove spesso i due protagonisti si trovano su fronti contrapposti. In fondo anche L’appartamento (1960) sviluppa una storia romantica ma a questa si contrappone una soffocante struttura sociale che impone, per sopravvivere, comportamenti disonesti. In questo Harry ti presento Sally sullo sfondo, ma molto sullo sfondo, percepiamo una società popolata di single, dove uomini e donne si realizzano con il proprio lavoro, hanno relazioni che faticano a diventare stabili e il sesso viene esercitato anche solo per certificare che la serata trascorsa insieme è stata piacevole. Si tratta di un mondo che non viene visto ma raccontato. I due protagonisti non commentano questo mondo, non hanno il coraggio di dissociarsi da questa realtà, “Tu hai paura di essere felice”: dice Jess a Hanry, a ragione. Eppure, i loro cuori pulsano per qualcosa di più e di meglio. E  questo meglio è molto chiaro: sposarsi, vivere insieme per sempre (come le coppie di anziani che fanno da intervallo al racconto per raccontarci la storia della loro fedeltà) e avere figli Una bambina che Sally stava accompagnando in un parco, vede camminare davanti a loro una madre, un padre che tiene la loro figlioletta sulle spalle esclama: “ecco una famiglia!”.  E Sally piange. Anche Harry,  quando alla fine ha il coraggio di dirle che non può fare a meno di lei, trova le giuste parole: “Ci ho pensato tanto, e il risultato è che ti amo. Ti amo quando hai freddo e fuori ci sono 20 gradi; quando ci metti due ore per ordinare un panino,… Sono venuto stasera perché quando ti accorgi che vuoi passare il resto della vita con qualcuno, vuoi che il resto della vita cominci il più presto possibile.”