THE NEW TOY
Sami vive felicemente in un quartiere della periferia parigina, con la moglie Alice ed è circondato da vicini e amici. Tira a campare inventandosi i lavori più ingegnosi… Ma quando trova lavoro come guardiano notturno in un grande magazzino tutto cambierà, perché il figlio del proprietario, l’uomo più ricco di Francia, lo sceglierà come suo nuovo regalo di compleanno. Un racconto per tutti che esalta il valore della paternità.
Sami, venditore ambulante che vive in una banlieue di Parigi, in attesa di un figlio dalla compagna Alice, trova lavoro come sorvegliante nel magazzino di un grande centro commerciale. Qui si trova davanti ad Alexandre, l’unico figlio dell’imprenditore milionario Philippe Étienne (Daniel Auteil). Il ragazzino, che ha perso la mamma ed è super-viziato, ormai non desidera più nulla perché ha tutto, Spider-man e Venom gli sono ormai indifferenti. Ecco, quindi, che decide di provare un “giocattolo umano” quando vede Sami addormentato su uno scaffale. Alexandre lo sceglie come il proprio giocattolo-schiavo e lo induce (grazie ai soldi che il padre ha promesso a Sami) ad essere messo dentro un pacco dono. Lo porta quindi assieme agli altri giocattoli-cose nella sua stanza hi-tech.
Valori Educativi
Il tema della paternità è centrale nell’ambito del film e, nonostante l’iniziale caratterizzazione negativa di Daniel Auteuil, ne vede poi “redenta” la figura paterna a seguito dello scontro/incontro con Jamel Debbouze, anche lui padre dal carattere totalmente diverso, ma entrambi accomunati dalla centralità del loro ruolo e dal primato della cura, della presenza e dell’affettività nei confronti dei propri figli.
Pubblico
TuttiGiudizio Artistico
Il film si sviluppa lungo una trama narrativa semplice e lineare che lo rende godibile anche per un pubblico giovanissimo. Buona l’alchimia fra gli attori e se il finale è immancabilmente edificante, ci si arriva gradualmente, dopo cadute e risalite e senza mai forzare la mano
Cast & Crew
Jamel Debbouze
Daniel Auteuil
Simon Faliu
Alice Belaïdi
Anna Cervinka
Regia
James Huth
Our Review
The New Toy di James Huth, presentato alla Festa del Cinema di Roma 2023, è il remake del film Professione… giocattolo (Le jouet) del 1976 di Francis Veber con Pierre Richard. Quella riproposta oggi è una commedia familiare godibile ma intrecciata al contesto socioculturale della Francia delle banlieues. I temi ed i risvolti non hanno però nulla di ideologico e sono trattati con la scanzonatae naturale leggerezza di uno dei due interpreti principali del film, l’attore francese di origine marocchina Jamel Debbouze. Gli altri due protagonisti sono il sempre impeccabile Daniel Auteuil e il giovane e algido (ma alla fine umano) Simon Faliu.
Non sono poche le differenze con il Jouet originale, a partire da quella – di sicuro appeal per il pubblico italiano – della citazione di un classico immortale di Italo Calvino, Il Barone rampante che racconta di un conflitto eterno fra un padre e un figlio in qualche modo però ricomposto nel film di Huth. Il tema della disparità di classe fra Sami, che vive di espedienti ma felice nella sua condizione ed il ricco ma triste e impassibile manager Philippe Étienne appare dominante all’inizio del film e sembra ripercorrere la solita storia sul denaro che rende necessariamente insensibili le persone disumanizzando le relazioni. Poi le divertenti pennellate di tenerezza ben giocate fra il ragazzino viziato e il suo giocattolo-Sami e l’evoluzione complessiva del loro rapporto e della storia in generale, rendono questo remake una commedia familiare per nulla banale. Tutto inizia da quando Alexandre sceglie Sami come il proprio giocattolo-schiavo. La stanza hi-tech del ragazzo sembra il parco giochi domestico ideale ma è invece un luogo triste e di solitudine, del resto ben inserito nella grande villa nella quale Alexandre vive con il padre ed il numeroso personale di servizio, spesso buia, con corridoi spettrali e senza uno spiraglio di luce. Al contrario il quartiere dove vive Sami è coloratissimo. Tutti si conoscono, nessuno ha segreti, neanche a casa sua dove le discussioni con la moglie Alice, conosciuta sui banchi di scuola e arrivata all’ottavo mese di gravidanza, sono ascoltate benissimo dai vicini che spesso intervengono anche… Ecco quindi che questa gioia delle relazioni, dell’amicizia e delle piccole cose ha buon gioco, a poco a poco, grazie alla vivacità di Sami, dapprima nel cuore sofferente di Alexandre ed infine in quello del padre che ritorna umano e riconquista il suo rapporto con il figlio ridimensionando le esigenze-totalitarie del suo lavoro. The New Toy ha il tono di una favola del XXI secolo (con un’azzeccata critica anche dei Social Network cui si rivolge Alexandre nel tentativo di sostituirli al rapporto con gli altri) e la sua storia potrebbe idealmente uscire da un romanzo dell’Ottocento. Parla di paternità, del lutto, di solitudine, infelicità e di scontri/incontri tra ambienti sociali differenti. Oltre all’intelligente trama narrativa il film si segnala per la grande prova di Daniel Auteuil, a partire dalla scena iniziale del funerale della moglie (e mamma di Alexandre)a quella finale della camminata a piedi nudi col figlio che ci regala un finale edificante di espressione di affetto paterno. In conclusione, The New Toy richiama i buoni sentimenti ma senza sdolcinature, anzi funziona proprio perché ci arriva gradualmente, dopo cadute e risalite e senza mai forzare la mano. E il rapporto “amichevole” che alla fine nasce tra Sami e Philippe risulta credibile proprio perché spontaneo.
Autore: Sara Deodati
Details of Movie
Etichetta | FamilyVerde |
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Paese | FRANCIA |
Tipologia | Film |
Titolo Originale | Le nouveau jouet |
Tematiche (generale) | Padre e figlio |
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