SOTTO IL SOLE DI AMALFI
Anche quest’anno Netflix ci ha preparato il suo cineombrellone, un sequel di Sotto il sole di Riccione che ci racconta storie positive di amicizia e di amore ma non è all’altezza del precedente
Un anno dopo essersi salutati a Riccione, Vincenzo, Camilla, Furio si trovano di nuovo insieme per vivere l’estate: questa volta con la splendida cornice della costiera amalfitana. Camilla è tornata dal Canada con la sua nuova amica Nathalie, tanto ironica quanto insicura. Irene, l’apprensiva madre di Vincenzo, decide di passare anche lei le vacanze nella famosa località campana. Il suo nuovo compagno Lucio vorrebbe farle la proposta della convivenza, ma la presenza dell’ex marito Roberto fa da freno. Amori, amicizie, scelte importanti da fare per il futuro: un’estate intensa e vivace in un ambiente di rara bellezza.
Valori Educativi
L’amicizia e l’amore con tutte le loro sfumature di condivisione, complicità, sostegno reciproco, restano i temi portanti, anche in situazioni familiari complesse
Pubblico
TuttiGiudizio Artistico
Tutti bravi i protagonisti ma si trovano a dare corpo ad una scrittura poco efficace e ancor meno convincente.
Cast & Crew
Regia
Martina Pastori
Sceneggiatura
Caterina Salvadori
Enrico Vanzina
Ciro Zecca
Our Review
Anche quest’anno Neflix propone al suo pubblico un cineombrellone. Recuperando alcuni dei personaggi di Sotto il sole di Riccione, il nuovo Sotto il sole di Amalfi ce li ripropone un anno dopo cresciuti, cambiati e desiderosi di stare di nuovo insieme per godersi le vacanze. Idealmente un sequel, anche se solo alcuni dei personaggi prendono parte alla storia, il contesto geografico è totalmente diverso e anche il mood è cambiato notevolmente. Un film che, nel suo complesso, è mediocre: alcuni elementi si possono anche salvare, ma restano comunque una minima parte rispetto al complesso della produzione.
Il cast, innanzitutto. Confermata la bravura di Ludovica Martino nell’interpretazione di Camilla, così come Furio di Davide Calgaro. Una felice scoperta Nathalie nell’interpretazione fatta da Kyshan Wilson e Nicolas Maupas nel ruolo di Hans, il migliore amico d’infanzia di Vincenzo. Quest’ultimo, nuovamente interpretato da Lorenzo Zurzolo, è il personaggio più piatto della storia. Anche gli adulti sono riusciti come personaggi: Irene, interpretata da Isabella Ferrari (tra le “fondatrici” del genere cineombrellone nel 1983 con Sapore di mare), Lucio (interpretato da Luca Ward) e Roberto (Andrea Occhipinti, fondatore di Lucky Red, che co-produce il film con Netflix). Cast, però, che deve fare i conti con una sceneggiatura sicuramente non tra le meglio riuscite. Infatti, ad eccezione dei protagonisti, gli altri personaggi sono tratteggiati superficialmente e affidati a cliché del genere da cui non si scostano. Tutti gli attori, pur nella loro bravura, si trovano a dare corpo ad una scrittura poco efficace e ancor meno convincente.
Una corrispondenza di caratteri si può riscontrare tra i protagonisti. Irene ha il suo alter ego giovane in Camilla: donne riflessive, ma molto indecise e impaurite alla sola idea di fare scelte importanti per la loro vita. Lucio e il giovane Vincenzo, pur nella loro diversità, sono invece disposti a far crescere il rapporto con le loro corrispettive partner proponendo una stabilità di vita insieme attraverso la convivenza.
L’ambientazione e le numerose riprese volte a valorizzarla sono ciò che restano come bel ricordo del film visto. Riprese aeree, scorci ricercati, angoli particolarmente suggestivi fanno da sfondo alla storia: uno sfondo che, a volte, si dimentica proprio della storia e dei protagonisti, lasciandoli completamente fuori campo. Una cornice che, vista la debolezza del racconto, passa in primo piano sovrastando il resto.
Il film non restituisce la freschezza e la leggerezza del precedente: a volte fin troppo serio per il suo genere, non riesce a trasmettere la spensieratezza tipica del tempo delle vacanze estive.
Dal punto di vista dei contenuti valoriali, ci troviamo di fronte a protagonisti giovani (non propriamente teen, ma poco oltre) e trova spazio la tematica del loro rapporto con i genitori , incluso il tema delle famiglie allargate. Per quel che concerne Vincenzo, infatti, ci sono la madre, perennemente in ansia per il figlio non vedente. Così come il padre, ormai da molto tempo separato dalla famiglia, che non ha mai accettato la cecità del figlio e tanto nei gesti quanto nei regali rispecchia questo rifiuto della sua disabilità. Il nuovo compagno di Irene, invece, è l’unico che tratta il ragazzo in modo adeguato cercando la sua integrazione più che la sua inclusione.
Oltre che integrazione, si parla anche di accettazione di sé. Questione molto importante in particolare in età adolescenziale. Anche in questa pellicola emerge in diversi ambiti: il proprio fisico innanzitutto. Anche se per diversi motivi, Vincenzo, Nathalie e Furio devono affrontare questo passaggio esistenziale, riscontrando come si può piacere agli altri anche con le proprie imperfezioni e i propri difetti. Accettazione della propria storia: non esistono storie di vita ideali, famiglie ideali, ma anche attraverso le difficoltà e gli insuccessi si diventa quel che si è.
In conclusione l’amicizia e l’amore con tutte le loro sfumature di condivisione, complicità, sostegno reciproco, restano i temi portanti del lungometraggio.
Si ha l’impressione di trovarsi a guardare un pot pourri composto di tantissimi elementi, molto diversi tra loro, accostati insieme senza riuscire a realizzare un’opera unitaria e compatta.
Autore: Francesco Marini
Details of Movie
Paese | ITALIA |
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Tematiche (generale) | Diversamente abile Young Adult |
Tipologia | Film |
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