HOOK – CAPITAN UNCINO
Cult-movie indiscusso degli anni Novanta, Hook-Capitan Uncino è un film capace di sfruttare un ambiente favolistico e di fantasia, per affrontare tematiche molto importanti quali la famiglia ed il rapporto tra genitori e figli. Steven Spielberg, col suo tredicesimo lungometraggio, ha riscritto e reinterpretato un grande classico letterario, dirigendo un cast d’eccezione e regalando allo spettatore un film originale e straordinario. Su Netflix
Sono passati molti anni da quando Peter Pan era un ragazzo spensierato che viveva sull’Isola che non c’è. Adesso Peter, ormai adulto, si è stabilito a San Francisco e ha intrapreso una carriera lavorativa di successo che lo ha portato però a trascurare il rapporto con la famiglia. Un giorno Capitan Uncino, da anni in cerca del rivale, riesce a rintracciarlo e a rapire i suoi due figli. Affiancato da Trilli e dai bambini sperduti, Peter Pan ritorna all’Isola che non c’è con l’obiettivo di sconfiggere il pirata e salvare i figli rapiti.
Valori Educativi
L’impegno di Peter volto a ripristinare l’unità e la serenità della famiglia. La scelta di provare a superare le incomprensioni con i figli
Pubblico
TuttiGiudizio Artistico
La straordinaria cura posta nella realizzazione di costumi e scenografia, oltre che la regia di Spielberg e la recitazione degli attori. Qualche stanchezza nella seconda parte del film
Cast & Crew
Regia
Steven Spielberg
Our Review
Nel corso della sua lunga carriera, Steven Spielberg ha affrontato numerose tematiche che hanno interessato la società tutta. Mentre ad esempio, con Schindler’s List ha affrontato il tema dell’Olocausto, e con Salvate il soldato Ryan e La Guerra dei Mondi ha rispettivamente rievocato i campi di battaglia della Seconda Guerra Mondiale e lo shock della società americana durante l’11 settembre, con Hook-Capitan Uncino, il regista sceglie di porsi su un piano più intimo e personale, occupandosi di un argomento delicato ovvero la famiglia.
Riscrivendo la storia dell’eterno bambino, Spielberg immagina che Peter Pan, dopo aver sconfitto Capitan Uncino, abbandoni l’Isola che non c’è per stabilirsi a San Francisco; qui trova lavoro come avvocato di successo. L’eccessiva dedizione al lavoro di Peter, però, lo costringe a passare molto tempo lontano dalla famiglia, causando tristezza ai suoi due figli, Jack e Maggie, che avvertono la mancanza del padre. Un giorno, un fatto sconvolgente interrompe la routine dell’avvocato: Uncino, desideroso di vendetta nei confronti dell’antico rivale, ha rapito i suoi due bambini. L’uomo non potrà fare altro che tornare sull’Isola che non c’è, aiutato da Trilli e dai bambini sperduti, con lo scopo di salvare i figli e ripristinare l’unità familiare.
Non c’era forse modo migliore per analizzare il difficile rapporto genitore-figlio se non riadattando un grande classico della letteratura mondiale. La scelta di rendere Peter Pan, il bambino che non vuole crescere, un adulto afflitto da problemi familiari risulta sicuramente originale. Innanzitutto perché l’idea di Spielberg è mostrare come Peter Pan, un tempo emblema della gioia e della purezza infantile, sia caduto vittima, diventando adulto, della propria ambizione; l’uomo infatti è molto soddisfatto del mestiere che svolge e vuole fare il possibile per essere il migliore, ma tutto ciò ha un prezzo. Per via del suo forte attaccamento al lavoro, l’uomo non è più in grado di parlare con i figli, che considera quasi degli estranei. Quelle rare volte in cui Peter prova a relazionarsi con loro si rivela essere un uomo severo e poco empatico, non riuscendo a comprenderli. Soltanto il rapimento da parte di Uncino sarà in grado di risvegliare la coscienza di Peter, inducendolo a intraprendere un viaggio che forse lo renderà un uomo migliore.
In che modo Peter potrà ottenere il cambiamento tanto agognato?
Innanzitutto ascoltando i consigli di Trilli. La fatina, segretamente innamorata dell’uomo, fa di tutto per aiutarlo ad affrontare Uncino. Avvalendosi dell’aiuto dei bambini sperduti (un gruppo di bambini che ha scelto di recarsi in esilio volontario sull’Isola che non c’è pur di non diventare adulti), Trilli cerca di risvegliare l’animo di bambino di Peter; soltanto in questo modo quest’ultimo potrà recuperare il potere di volare ed il coraggio necessari per ingaggiare battaglia contro i pirati.
Toccante è la scena in cui la fata dichiara tutto il suo amore a Peter. Per anni è stata innamorata di lui ma capendo che l’uomo non può ricambiare il suo sentimento, sceglie ugualmente di aiutarlo.
Il rifiuto da parte del protagonista di corrispondere il sentimento di Trilli non è casuale. La fatina rappresenta il desiderio di Peter di poter tornare indietro nel mondo spensierato e innocente di un tempo ma l’uomo sceglie di continuare a vivere nella vita reale, con tutte le sue difficoltà, in quanto ormai affezionato alla sua famiglia.
Altro personaggio di spicco all’interno della storia è l’antagonista principale, Capitan Uncino.
Il capitano pirata immaginato da Spielberg, è un personaggio dall’animo complesso. Stanco di vivere sull’Isola che non c’è, Uncino trascorre le sue giornate afflitto dalla noia (per sua stessa dichiarazione, il capitano non fa altro che combattere contro gli indiani e punire i suoi uomini quando commettono delle infrazioni); medita il suicidio perché attraverso la morte, il pirata vede una possibile via di fuga dalla situazione di stasi in cui si trova. Distolto da questi propositi dal fido Spugna, Uncino giunge alla desolante conclusione che solo la sconfitta dell’eterno avversario Peter Pan lo renderà felice e sembra riuscirci quando proprio lui riesce a far divertire il piccolo Jack facendolo giocare a baseball, una replica di quella partita a cui suo padre non aveva potuto assistere perché troppo impegnato nel lavoro. Evidentemente anche per Peter la competizione risulta salutare perché riesce a far riaffiorare in lui il suo orgoglio di padre, rimasto silente per troppo a lungo .
Da un punto di vista tecnico, oltre all’impiego di costumi stravaganti, a supporto della storia, viene adoperata una scenografia imponente, composta da boschi incantati, mari popolati da sirene e galeoni pirata. La scelta di Spielberg di ambientare le vicende del film in un mondo surreale, colpisce nel segno, conferendo alla pellicola forme e colori quasi barocchi.
Nonostante le opinioni piuttosto tiepide da parte dei critici, che hanno elogiato le scenografie e i costumi del film ma non la storia in sé, ritenuta in alcuni tratti confusionaria, Hook è stato un grande successo di pubblico ed è stata annoverata tra le pellicole più importanti ed amate degli anni Novanta.
La scelta di avvalersi di un cast d’eccezione, composto da Robin Williams, Julia Roberts, Maggie Smith, Bob Hopkins e Dustin Hoffman, non fa altro che aumentare l’impatto questo cult-movie anni Novanta, il cui pregio è quello di risvegliare il bambino che è in noi, ogni volta che lo si guarda.
Autore: Davide Amenta
Details of Movie
Etichetta | FamilyVerde |
---|---|
Paese | USA |
Tematiche (generale) | Amore e Famiglia |
Tematiche-dettaglio | Amore per i figli |
Tipologia | Film |
Titolo Originale | Hook |
Francesco
La recensione è davvero rigorosa e completa nell’analizzare la pellicola in questione. Per quanto riguarda le critiche addotte verso il film da punto di vista della sceneggiatura, credo che il film sia, invece, piuttosto lineare e piacevole allo stesso tempo. Inoltre, l’interpretazione di Robin Williams nei panni di Peter Pan e di Dustin Hofmann in quelli di Uncino, senza nulla togliere agli altri attori di spessore della pellicola, sono un valore aggiunto al film stesso, come hai ben detto nella recensione.
La recensione è davvero rigorosa e completa nell’analizzare la pellicola in questione. Per quanto riguarda le critiche addotte verso il film da punto di vista della sceneggiatura, credo che il film sia, invece, piuttosto lineare e piacevole allo stesso tempo. Inoltre, l’interpretazione di Robin Williams nei panni di Peter Pan e di Dustin Hofmann in quelli di Uncino, senza nulla togliere agli altri attori di spessore della pellicola, sono un valore aggiunto al film stesso, come hai ben detto nella recensione.
Giuseppe
Questo tredicesimo lungometraggio di Steven Spielberg, è un piccolo capolavoro della Storia del cinema. Contraddistinto da uno stile unico e dotato di personaggi molto particolari, Hook-Capitan Uncino è in grado di offrire forti emozioni allo spettatore, risvegliando in lui la coscienza di bambino che non lo ha mai abbondato. Il modo migliore per guardare il film è forse quello di lasciarsi trasportare da una fiaba che tutti conosciamo (Peter Pan) proposta in modo del tutto originale, per poi compiere un viaggio verso l’Isola che non c’è, ovvero, nel mondo dei ricordi dell’infanzia nascosti dentro al cuore di ognuno di noi
Questo tredicesimo lungometraggio di Steven Spielberg, è un piccolo capolavoro della Storia del cinema. Contraddistinto da uno stile unico e dotato di personaggi molto particolari, Hook-Capitan Uncino è in grado di offrire forti emozioni allo spettatore, risvegliando in lui la coscienza di bambino che non lo ha mai abbondato. Il modo migliore per guardare il film è forse quello di lasciarsi trasportare da una fiaba che tutti conosciamo (Peter Pan) proposta in modo del tutto originale, per poi compiere un viaggio verso l’Isola che non c’è, ovvero, nel mondo dei ricordi dell’infanzia nascosti dentro al cuore di ognuno di noi
Sofia
Hook-Capitan Uncino è un film apparentemente semplice che in realtà, al di là dell’estetica stravagante che Spielberg gli ha conferito e di un cast composto per buona parte da giovanissimi interpreti, riesce a catturare l’attenzione di spettatori di tutte le età. Chiunque può identificarsi con uno qualsiasi dei personaggi, che quasi rappresenta un differente aspetto della personalità che ciascuno di noi può avere. Tuttavia, il personaggio che più intrigherà, non può che essere Capitan Uncino. Interpretato da un magistrale Dustin Hoffman, Spielberg decide di spogliarlo dei tipici cliché del pirata eccentrico, per portare in scena un uomo logorato dalla noia e dalla monotonia. Stanco di guerre e combattimenti, Uncino vorrebbe dare una svolta alla propria vita (al contrario di Peter Pan, il quale rimane fortemente ancorato alla propria vita piena di lavoro, trascurando la famiglia). Il contrasto tra Peter e Uncino è dunque una delle più belle chiavi di lettura che il lungometraggio di Spielberg possiede.
Hook-Capitan Uncino è un film apparentemente semplice che in realtà, al di là dell’estetica stravagante che Spielberg gli ha conferito e di un cast composto per buona parte da giovanissimi interpreti, riesce a catturare l’attenzione di spettatori di tutte le età. Chiunque può identificarsi con uno qualsiasi dei personaggi, che quasi rappresenta un differente aspetto della personalità che ciascuno di noi può avere. Tuttavia, il personaggio che più intrigherà, non può che essere Capitan Uncino. Interpretato da un magistrale Dustin Hoffman, Spielberg decide di spogliarlo dei tipici cliché del pirata eccentrico, per portare in scena un uomo logorato dalla noia e dalla monotonia. Stanco di guerre e combattimenti, Uncino vorrebbe dare una svolta alla propria vita (al contrario di Peter Pan, il quale rimane fortemente ancorato alla propria vita piena di lavoro, trascurando la famiglia). Il contrasto tra Peter e Uncino è dunque una delle più belle chiavi di lettura che il lungometraggio di Spielberg possiede.
Maria
Steven Spielberg non smette mai di sorprendere lo spettatore e con la realizzazione di Hook-Capitan Uncino, il regista sceglie di far leva sui ricordi d’infanzia del pubblico adulto. Dietro il Peter Pan interpretato con maestria da Robin Williams, si cela la nostalgia degli adulti verso il mondo infantile, un mondo che un tempo gli è appartenuto ma che adesso (per ovvie ragioni) è presente solo nelle menti e nei cuori. Risulta insomma interessante l’idea di dar vita ad un film destinato non soltanto ai più piccoli, ma anche a genitori e ragazzi più maturi, senza mai banalizzare la trama. Un lavoro coi fiocchi che soltanto un Autore come Spielberg poteva regalarci !
Steven Spielberg non smette mai di sorprendere lo spettatore e con la realizzazione di Hook-Capitan Uncino, il regista sceglie di far leva sui ricordi d’infanzia del pubblico adulto. Dietro il Peter Pan interpretato con maestria da Robin Williams, si cela la nostalgia degli adulti verso il mondo infantile, un mondo che un tempo gli è appartenuto ma che adesso (per ovvie ragioni) è presente solo nelle menti e nei cuori. Risulta insomma interessante l’idea di dar vita ad un film destinato non soltanto ai più piccoli, ma anche a genitori e ragazzi più maturi, senza mai banalizzare la trama. Un lavoro coi fiocchi che soltanto un Autore come Spielberg poteva regalarci !