LA GUERRA DEI MONDI

Ray è un giovane portuale divorziato con due figli. Ogni tanto (Rachel di 10 e l'adolescente Robbie) vengono parcheggiati presso di lui perché la madre vuole passare un weekend da sola con il nuovo marito. Ray ha trascorso finora una vita un po' disordinata e anche se vuole bene ai suoi figli, deve farsi perdonare molte assenze. Mentre si trova in casa con la piccola Rachel, osserva crescere un vento impetuoso e strani fulmini si concentrano in un unico punto della città, mandando in tilt tutto ciò che è elettrico....

Valori Educativi



Un padre un tempo distratto e probabilmente ancora immaturo comprende cosa vuol dire avere la responsabilità di prendersi cura dei figli

Pubblico

10+

I più piccoli potrebbero restare impressionati da alcune scene di morte e distruzione

Giudizio Artistico



Steven Spielberg è costituzionalmente impossibilitato a fare film brutti: molte sono le scene di grande impatto visivo, ottimo il montaggio e la caratterizzazione dei personaggi ma manca un messaggio se non quello della passione per le storie di fantascienza

Cast & Crew

Our Review

  "Alla fine del XXI secolo nessuno avrebbe creduto che la terra era osservata acutamente e attentamente da intelligenze superiori a quelle degli uomini e tuttavia, come queste, mortali. …..scrutati e studiati da vicino come un uomo con un microscopio può scrutare le effimere creature che nuotano e si moltiplicano in una goccia d'acqua…"

La guerra dei mondi di .H. G. Wells del 1898 inizia così (a dire il vero Wells parlava del XIX secolo) e allo stesso modo, nell'incipit del film di Spielberg, vediamo un brulicare di strani rametti che, man mano che prosegue lo zoo-out, scopriamo essere dei batteri che vivono a migliaia in una goccia d'acqua. Poi, via via,  il campo si allarga fino a mostrarci  una metropoli dall'alto, con le macchine e gli uomini che si muovono apparentemente senza meta, come tante formiche su quella zolla che si chiama terra.

Stranamente, arrivati al 2005, Steven Spielberg  preferisce rifarsi più strettamente alla novella originaria di Wells, prendendo dall'omonimo  programma radiofonico del 1938 di Orson Welles il solo spostamento di ambientazione da Londra a un paese della Virginia e dal film del 1953 La guerra dei mondi di Byron Askin riusciamo a cogliere solo  una breve apparizione dei  protagonisti di allora: Gene Barry e Ann Robinson. Perfino la descrizione originale dell'invasione di Wells è stata rispettata: gli extraterrestri (non più marziani) non arrivano più su moderni e silenziosi dischi volanti come inMars Attak! (1996) o come inIndipendence day (1996) ma arrancano su lenti tripodi meccanici, un po' somigliati a dei  frullini per montare la panna.

C'è da domandarsi perché il più grande regista vivente di film per il vasto pubblico abbia sentito la necessità di riproporre oggi questo tipico soggetto in grado di far emergere le paure più riposte del nostro subconscio. Se  Wells voleva trasmettere la visione pessimistica di  un mondo destinato alla distruzione con l'impiego  di aerei per usi bellici e perfino bombe all'uranio in grado di distruggere intere città e se  il film del 1953 faceva leva sui timori della guerra fredda e la minaccia nucleare, quale paura vuole smuovere "la guerra" di Spielberg? 
E' un dilemma che sorge spontaneo anche alle labbra della piccola Rachel che chiede al padre: "sono terroristi?"  .La risposta è vaga: "una specie; in senso metaforico lo sono". In realtà non si percepisce nel film nessun particolare e profondo messaggio post-11-settembre (c'era invece e molto evidente in The Terminal (2004), in difesa della libertà individuali) ma si ritrova lo Spielberg più classico, che si diverte a rappresentare non dei nemici (perché come tali sarebbero simili a noi e quindi forse disponibili a una tregua negoziabile) ma delle minacce assolute di esseri più intelligenti o più abili di noi contro i quali  è possibile solo l'annientamento di uno dei contendenti. Si ritorna quindi al terribile Tirannosaurus Rex di Jurassic Park, allo squalo del film omonimo, per arrivare all'origine di tutti i mostri di Spielberg: quel camion di cui non si vede mai il guidatore  in faccia, che tallona ossessivamente una vecchia macchina , quel Duel del1972 che ha iniziato a far diffondere il nome di Spielberg  in Italia.

La storia romanzata che si sviluppa tra un attacco degli extraterrestri ed un altro riguarda Ray,  un padre divorziato al quale vengono parcheggiati per il weekend i suoi due  figli .(Rachel di 10 e l'adolescente Robbie). I rapporti non sono affatto buoni all'inizio (probabilmente Ray  deve farsi perdonare non poche assenze in famiglia) ma l'impegno  di dover portare i due figli in salvo a casa della madre gli farà scoprire le sue responsabilità e conquistare il loro affetto.

La storia di per se non è eccezionale, ma Spielberg è costituzionalmente impossibilitato dal fare brutti film: impressionanti scene di distruzione, ottimo montaggio senza un attimo di tregua, bravi gli attori (tranne forse lo stessoTom Cruise, incerto su quale taglio dare alla figura del padre). Se il film è un divertimento puro che non fa molto riflettere, fa almeno venir voglia di leggere  la novella di Wells.

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Titolo Originale War of the worlds
Paese USA
Etichetta
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