L’UOMO DEI GHIACCI – THE ICEROAD
Nel nord del Canada, dei minatori restano intrappolati dopo un’esplosione. Tre camionisti debbo trasportare le trivelle necessarie per la loro salvezza ma il viaggio è molto rischioso. Un thriller, action, disaster movie tecnicamente ben realizzato ma lo sviluppo ha una struttura elementare e facilmente prevedibile
Jonathan Hensleigh
Jonathan Hensleigh
Valori Educativi
Tre camionisti di professione mettono a repentaglio le loro vite per cercare di salvare dei minatori rimasti intrappolati in una miniera. Un intenso e solidale rapporto fra due fratelli
Pubblico
10+Qualche scena di colluttazione violenta e di pericolo può impressionare i più piccoli. La cinica proposta di sopprimere i feriti per salvare gli altri
Giudizio Artistico
Ben realizzate le scene action che conferiscono una giusta dose di tensione. Lo sviluppo della trama è prevedibile e la psicologia dei personaggi è senza sorprese, nei buoni come nei cattivi
Cast & Crew
Regia
Jonathan Hensleigh
Sceneggiatura
Jonathan Hensleigh
Our Review
Ognuno dei tre guidatori partiti per il viaggio della speranza ha fatto aderire al proprio cruscotto un pupazzo dondolante. Non è stato messo lì per puro divertimento; la loro funzione è vitale: se la testa di quei pupazzi inizia a vibrare freneticamente vuol dire che il ghiaccio sotto il camion sta iniziando a creparsi. La velocità di questi bestioni deve inoltre esser mantenuta rigorosamente uniforme: se vanno troppo lenti o, peggio, sono costretti a fermarsi, il rischio di sprofondare nel lago ghiacciato aumenta considerevolmente; allo stesso modo se vanno troppo veloci perché le vibrazioni indotte posso far aumentare il rischio di cedimento, soprattutto a svantaggio del camion di coda. Sono alcune annotazioni importanti che ci vengono fornite e che hanno non solo lo scopo strumentale di aumentare la suspence della pellicola, ma di farci vivere in un contesto molto realistico che è,p er la maggior parte di noi, totalmente sconosciuto. Si nota bene che non c’è uso di computer grafica per le scene più impressionanti (scivolata dei camion sui ghiacchi, combattimenti fra uomini su auto o moto in corsa) ma il ricorso alla classica risorsa degli stuntmen. Certamente è un film di genere (un thriller, un disaster movie) ma onesto e ben realizzato. Indubbiamente i colpi di scena sono continui, lo spettatore non ha un secondo per rilassarsi ma è indubbio che quando si esce dalla sala, il film viene presto dimenticato. Per apprezzarlo nel modo giusto è sufficiente quindi che chi vada a vederlo, sappia esattamente di cosa si tratti: 108 minuti di continua suspence a disposizione degli amanti del genere, con la partecipazione del bravo Liam Neeson.
Sarebbe però ugualmente ingiusto fermarsi ai puri aspetti di intrattenimento. Particolarmente intenso è il rapporto fra Mike e Guerty. Mike (Liam Neeson) sa di esser l’angelo protettivo di suo fratello e lo fa con decisione (sferra un pugno a chi lo sta deridendo) ma anche con calda vicinanza nei suoi momenti di crisi. Anche Goldenrod e la Tantoo sono personaggi positivi, determinati ad affrontare qualsiasi rischio, purché almeno uno di loro possa completare la missione (Tantoo ha il fratello intrappolato nella miniera). Si può di nuovo obiettare che viene messo in piedi uno schema di conflitto elementare (i tanto buoni da una parte contro i tanto cattivi dall’altra) ma questa caratteristica, che comunque ha il vantaggio di rendere il film facilmente leggibile da parte dei più giovani, è più apparente che reale e le “cattiverie” sono molto moderne. Ci viene mostrata la cupidigia dei ricchi e dei potenti ma anche l’insospettabile cinismo di chi è rimasto intrappolato in miniera che propone di “sacrificare”quelli che fra di loro sono rimasti feriti per prolungare la durata della riserva d’aria. Siamo agli antipodi di The 33, che ha riprodotto il dramma dei minatori che rimasero bloccati nel 2010 in una miniera cilena ma che riuscirono a sopravvivere alla lunga attesa perché restarono solidali fino alla fine e furono sorretti da una fede che fornì loro la spinta per impegnare tutto se’ stessi senza limiti.
Un’ultima annotazione: le autorità canadesi hanno recentemente dichiarato che, a causa dei cambiamenti climatici in atto e all’aumento delle temperature, i mesi disponibili per la “strada di ghiaccio” si stanno pericolosamente riducendo, rendendo sempre più ardua la sopravvivenza delle comunità e delle attività che si sono sviluppate nel Canada del Nord.
Autore: Franco Olearo
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