TIRAMISU’

Antonio è un rappresentante sanitario di scarso successo che trascorre le sue giornate facendo file d’attesa negli studi medici, con la speranza di concludere qualche piccolo affare. Sua moglie Aurora è, al contrario, una docente e donna di gran classe, bella, colta. Preso dal timore che la moglie possa abbandonarlo, complici anche il caso e il delizioso tiramisù della moglie, Antonio si trova in breve tempo a essere protagonista di una brillante ascesa professionale...

Antonio, da modesto rappresentante sanitario, si trasforma in brillante venditore del Tiramisù della moglie. Una storia semplice e poco convincente


Valori Educativi



Il protagonista, tentato dalla conquista di un successo disonesto, ritrova il suo equilibrio morale

Pubblico

14+

Presenza di turpiloquio e battute allusive

Giudizio Artistico



Un film poco convincente, con battute banali, di stampo televisivo. Bravi gli attori

Cast & Crew

Our Review

6 uova, 120 grammi di zucchero, 500 grammi di mascarpone, 400 grammi di savoiardi, caffè e cacao quanto basta: questi sono gli ingredienti ideali per un gustoso tiramisù.  Un poco brillante rappresentante di materiale sanitario, una moglie bella e intelligente, un cognato cinico e capitalista e un suo amico depresso sono invece gli ingredienti di un altro  Tiramisù, il poco convincente film, che segna il debutto alla regia di Fabio De Luigi.

Come la ricetta del tradizionale dolce, anche la trama del film e’ semplice e invitante.

Antonio e’ un rappresentante sanitario di scarso successo che trascorre le sue giornate facendo file d’attesa negli studi medici, con la speranza di concludere qualche piccolo affare. E’ un uomo mediocre, dotato di scarse qualità, molto ingenuo, debole, sposato però con Aurora, docente e donna di gran classe, bella, colta, tutta d’un pezzo e soprattutto ottima cuoca. Le loro vite si incrociano spesso con quelle del cognato Franco, manager nel campo della moda, trentenne, divorziato con una figlia di sette anni, e del suo amico Marco, perennemente depresso a causa del fallimento della sua enoteca.

Sarà proprio Franco, con il suo atteggiamento spregiudicato, privo di ogni etica e moralità a determinare il forte cambiamento di Antonio, insinuandogli il terrore che un giorno la moglie potrebbe stancarsi di stare con un fallito come lui. Ossessionato da questo timore, l’uomo abbandona tutti i suoi sani principi e, complici anche il caso e il delizioso tiramisù della moglie, si troverà in breve tempo a essere protagonista di una brillante ascesa professionale e sociale. La sua vita cambia drasticamente, così come la sua personalità. Diventa una persona che ha messo da parte ogni codice morale, interessata solo ai beni materiali, al denaro, disposta a qualunque cosa pur di raggiungere i suoi obiettivi. Ma i soldi e il successo non sono tutto quando si perde l’innocenza.  Antonio, una volta aver ottenuto ciò che aveva sempre desiderato, si renderà infatti conto di aver perso la cosa più importante, e per riconquistarla dovrà fare un viaggio a ritroso, ritrovando se stesso e i suoi valori.

Fabio De Luigi debutta alla regia con un film leggero, con l’intento, non riuscito, di ispirarsi alle celebri commedie dolci-amare di Dino Risi, che raccontavano la società del tempo suscitando una acuta riflessione attraverso una risata intrisa di pungente ironia, e alle famose interpretazioni di Alberto Sordi.

Il regista, anche sceneggiatore, attraverso i suoi personaggi e le loro storie, descrive la società attuale, la spregiudicatezza imperante, la perdita progressiva di valori, ma manca quella sottile ironia, quella capacità di farcene sorridere. Le battute sono banali, molto televisive, non lasciano il segno e non strappano sorrisi.

De Luigi nel ruolo di interprete risulta a suo agio, rivestendo i panni di un personaggio che è nelle sue corde e che ha già interpretato in passato, così come la Puccini, che nonostante sia poco incline ai ruoli più leggeri, e’ invece equilibrata e piacevole, e Angelo Duro, ex iena per la prima volta sul grande schermo, credibile nella parte del cinico-capitalista.

Sono personaggi la cui caratterizzazione resta però incompleta, vengono solo accennati e non approfonditi, disperdendosi nella trama senza apportare importanti svolte. A volte sono vere e proprie meteore, come il medico alternativo interpretato da Pippo Franco, il rigido presidente Orso Maria Guerrini e la spietata e seducente collega Giulia Bevilacqua.

L’ idea dell’uomo sempliciotto, che diventa mediocre tradendo se stesso e la sua indole, attraverso la furbizia e l’immoralità, per poi redimersi e scoprirsi migliore, e’ sicuramente buona, pero’ sottotono, non perfettamente riuscita e sviluppata. Manca quel tocco che regala emozioni originalità e sorpresa, manca appunto qualche ingrediente.

Così il tiramisù che ne viene fuori e’ si mangiabile, piacevole, ma non indimenticabile e irresistibile come quello di cui si parla nel film

Autore: Maresa PALMACCI

Details of Movie

Titolo Originale Tiramisù
Paese ITALIA
Etichetta
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