THE HATEFUL EIGHT
Terminata la guerra civile, il cacciatore di taglie John Ruth e la sua prigioniera Daisy Domergue si ritrovano bloccati da una bufera di neve in un emporio nel cuore del Wyoming insieme ad altri 6 viaggiatori diretti come loro a Red Rock. Appare immediatamente evidente che non tutti sono la persona che dicono essere. Comincia così la convivenza forzata degli otto loschi personaggi i cui rapporti subiranno un’evoluzione inaspettata.
Quentin Tarantino rende omaggio, solo nella scenografia e nella musica, al western classico, mentre la storia diventa solo un pretesto per sfogare il suo sadismo efferato e il suo nichilismo
Valori Educativi
Pubblico
DiseducativoNumerose e ripetute scene di violenza, uccisioni gratuite, linguaggio fortemente volgare, pesanti riferimenti sessuali. Un preciso gusto per sadiche e umilianti torture
Giudizio Artistico
Tarantino dà prova di una grande virtuosismo cinematografico. Si diverte a giocare il film su più generi ed elabora una sceneggiatura che sarebbe degna di una rappresentazione teatrale. Tuttavia nella seconda parte della storia dà libero sfogo alla propria peculiare e sovrabbondante creatività pulp che rasenta l’horror. Gli attori danno ottime prove di interpretazione. Le musiche di Ennio Morricone accompagnano egregiamente il racconto e la fotografia risulta assai espressiva ed eloquente. Ottime anche la scenografia e i costumi.
Cast & Crew
Regia
Quentin Tarantino
Sceneggiatura
Quentin Tarantino
Our Review
Il film è ambientato al termine della guerra civile americana. Il cacciatore di taglie John Ruth (Kurt Russell) e la sua prigioniera Daisy Domergue (Jennifer Jason Leigh) si ritrovano bloccati da una bufera di neve in un emporio nel cuore del Wyoming insieme ad altri 6 viaggiatori diretti come loro a Red Rock. Appare immediatamente evidente che non tutti sono la persona che dicono essere. Comincia così la pericolosa convivenza forzata degli otto loschi personaggi i cui rapporti subiranno un’evoluzione inaspettata.
Nella prima parte del film sono interessanti, per quanto discutibili, le riflessioni sul concetto di giustizia, libertà e uguaglianza. Ciascun personaggio vive personalmente una situazione legata a queste nozioni. Tuttavia nel corso del racconto il regista e sceneggiatore non sembra interessato ad offrire un punto di vista finale, al contrario lascia che queste idee restino sospese e costituiscano esclusivamente la spinta che muove le azioni, anche le più efferate e violente, fino alla risoluzione finale, desolante e nichilista.
Tarantino dà prova di una grande virtuosismo cinematografico, ha creato un film che prima coinvolge con uno stile narrativo molto teatrale, poi sorprende con l’inserto dell’elemento giallo in stile Christieniano e infine sconcerta in pieno stile Tarantino. Il regista si diverte a giocare il film su più generi ed elabora una sceneggiatura che sarebbe degna di una rappresentazione teatrale. Tuttavia nella seconda parte del film dà libero sfogo alla propria peculiare creatività pulp esasperata e agghiacciante che lascia in molti spettatori una sensazione di vuoto assoluto e desolante.
Gli attori danno ottime prove di interpretazione. Le musiche di Ennio Morricone sono delle vere e proprie sinfonie che accompagnano egregiamente il racconto e suggestiva la fotografia, sebbene per la maggior parte del tempo sia ristretta al chiuso dell’ambiente dell’emporio. Ottime anche la scenografia e i costumi.
Autore: Vania Amitrano
Details of Movie
Titolo Originale | The Hateful eight |
---|---|
Paese | USA |
Etichetta | Non classificato |
There are no reviews yet.