THE FIGHTER (Claudio Siniscalchi)

Micky Ward, spera di emulare i successi del suo fratellastro Dicky Eklund, un tempo pugile famoso ed spesso nei guai per problemi di droga. Dopo un inizio deludente, MIcky viene persuaso dalla sua ragazza Charlene a staccarsi dalla sua invadente famiglia e a cercare una seconda opportunità...

Una storia di pugilato. Un’opera dura, priva di retorica e di tempi morti. Una macchina narrativa perfetta, che non si arresta neppure per un secondo. L’irlandese Micky Ward spera di emulare i successi del suo fratellastro Dicky Eklund, un tempo pugile famoso ed ora spesso nei guai per problemi di droga. Cerca di rendersi autronomo ma capisce che solo con l’aiuto del fratello potrà avere successo. Bisogna affrontare uniti, ripresa dopo ripresa, le insidie della vita.


Valori Educativi



Bisogna affrontare uniti, ripresa dopo ripresa, le insidie della vita. La solidarietà della famiglia è fondamentale

Pubblico

14+

Violenza sul ring, linguaggio crudo, uso di droga, alcune scene sensuali senza nudità

Giudizio Artistico



E’ un’opera dura, durissima, priva di retorica e di tempi morti. Una macchina narrativa perfetta, che non si arresta neppure per un secondo. Due Oscar come attori non protagonisti a Christian Bale e Melissa Leo

Cast & Crew

Our Review

Ancora un film sul pugilato. Ancora un film bellissimo sul pugilato. “The Fighter” di David O. Russell, che ha fruttato addirittura due Oscar come attori non protagonisti a Christian Bale e Melissa Leo, è un’opera dura, durissima, priva di retorica e di tempi morti. Una macchina narrativa perfetta, che non si arresta neppure per un secondo. “The Fighter” è la storia di due pugili, di una famiglia, di una piccola città, di una caduta in prossimità dell’abisso e della risalita in cima sino alle stelle. Andiamo con  ordine. Partiamo dai due pugili – realmente esistiti – Dickie (Christian Bale) e Micky (Mark Walberg), celebrità di Lowell, cittadina americana e bianca, incolore e provinciale del Massachusetts. Dickie, il maggiore dei fratelli (Christian Bale), è stato un campione del quadrato, una stella che poteva splendere lucente. Si è rivelato però una promessa non mantenuta. In un combattimento aveva messo al tappeto non un puglie, ma una leggenda: il ballerino nero dai lineamenti del viso perfetti, e dai colpi eleganti come i costosissimi completi indossati: Sugar Ray Leonard. Poi tutto è andato in fumo. In ogni senso: il sogno è svanito ed è rimasto soltanto il crack da quattro soldi che Dickie fuma ogni giorno, e che l’ha ridotto una larva. Una volta era un pugile possente, ora è uno scheletro ambulante con problemi di memoria. Il fratello più piccolo Micky (in realtà è un fratellastro, ma è un puro dettaglio, poiché i due sarebbero disposti a morire uno per l’altro), è un “irlandese” duro e con la testa a posto. Sa soffrire e ha tutto in regola per riuscire laddove il fratello ha fallito. Ma per sfondare non bastano i cazzotti. Ci vuole anche organizzazione. E qui veniamo alla seconda tematica di “The Fighter”. Dickie e Micky hanno una famiglia ingombrante. La madre Alice (Melissa Leo) comanda una tribù di figli, composta dai due pugili e sette sorelle bionde, finto bionde, sboccate e grassottelle. Tutti si adeguano al volere della madre-padrone. E poi lei si ostina ad essere la manager di Micky, così come Dickie pretende di essere l’allenatore del fratello. Tutto questo cosa produce? Un massacro per Micky, mandato al macello per pochi dollari, devastato dai colpi di un avversario fuori dalla sua portata. Siamo arrivati al terza tematica. Gli ambienti di “The Fighter” sono lontani dallo splendore (o dallo squallore) metropolitano. Come detto siamo in una provincia, ordinaria e triste: case tutte uguali, né ricche né povere. Ristoranti e locali non certo alla moda, in sintonia con gli avventori. E veniamo al punto conclusivo, il più significativo: la caduta e alla resurrezione. Senza star a rivelare nulla, diciamo soltanto che non si tratta della vittoria del singolo, ma della famiglia nel suo complesso. Per quanto strana possa essere la famiglia di Dickie e Micky, è pur sempre un nucleo di affetti, solidarietà, complicità, amore (fraterno, materno e paterno). Pur se “allargata” e troppo spesso arida (o avida), la famiglia dei due fratelli pugili è un nucleo solido, che deve incassare o schivare i colpi sulle corde del ring alla pari delle corde della quotidiana esistenza. I guantoni per il pugilato sono la metafora di quanto la vita sia una lotta, un combattimento infinito, dall’esito perennemente incerto. Dickie e Micky incarnano le due facce della stessa medaglia. Separandosi non supererebbero mai gli ostacoli. Per farcela hanno bisogno di stare insieme. Di affrontare uniti, ripresa dopo ripresa, le insidie della vita. E hanno bisogno di condividere tutto ciò con chi li ama veramente. La retorica è bandita da “The Fighter”. Come sono bandite le colpe addossate alla società. La responsabilità è sempre personale: nelle cadute come nei trionfi. Per l’uomo, come ricorda la Genesi, non è buono vivere da solo. Insieme agli altri si vive meglio. Dickie e Micky ne sono la dimostrazione pugilistica.    

Autore: Claudio Siniscalchi

Details of Movie

Titolo Originale THE FIGHTER
Paese USA
Etichetta
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