SIN CITY

Il film intreccia alcune storie apparse sulla serie omonima di fumetti di Frank Miller. A Basin City, il poliziotto John Hartigan, prossimo alla pensione e malandato in salute, cerca di sottrarre una bambina dalle grinfie di un sadico pedofilo. Il possente  Marv, in libertà vigilata,  vuole  vendicare la morte di una prostituta, l'unica che non lo ha disprezzato per il suo aspetto. Dwight, fuggito di prigione e con il volto rifatto, aiuta le prostitute della Città Vecchia a difendersi dai loro sfruttatori.

Valori Educativi



I cattivi sono sadici, il potere è corrotto e i “buoni” provano piacere nel vendicarsi. Tutti sono dannati nella “città del peccato” e il loro stesso vivere è una forma di condanna

Pubblico

18+

Violenza iperrealista con squartamenti, mutilazioni, sangue che imbratta volti e vestiti. Nudi femminili e una scena d’amore con nudità parziale.
Uccisione di un sacerdote nel confessionale

Giudizio Artistico



Perfetta resa grafica del mondo dei fumetti di Frank Miller. Ma proprio per questo le storie hanno il respiro corto: sono fatte di pure suggestioni ( un’auto che corre, una mano che impugna la pistola) e i personaggi sono degli stereotipi

Cast & Crew

Our Review

Le biografie autorizzate di Frank Miller, autore-mito nel mondo dei fumetti che ha rivitalizzato la serie di Batman,  di Daredevil ed Elektra ma  sopratutto ha realizzato il cupo mondo di  Sin City, dicono che quando da ragazzo andò a vedere il film L’eroe di Sparta (The 300 Spartans del ’62) rimase impressionato nello scoprire che i 300 eroi delle Termopili morivano tutti per tener fede al loro ideale. Fino a quel momento i comics che aveva letto (basti pensare a Superman) mostravano un eroe che riusciva sempre a vincere i cattivi e ne riceveva il riconoscimento gratificante della folla , il vero palcoscenico per cui in fondo gli eroi si esibivano e sentivano di impegnarsi fino in fondo con i loro superpoteri.

L’episodio delle Termopoli deve aver molto impressionato Frank Miller (che realizzò, con il titolo di I 300, cinque album mensili nel 1998):  nelle storie narrate in Sin City manca totalmente l’applauso di un pubblico che non si vede e le vicende di violenza e di vendetta sono rigorosamente privati: i poteri forti sono tutti corrotti o corruttibili: la Polizia, gli avidi uomini politici e i depravati rappresentanti della Chiesa, in particolare preti e vescovi cattolici. I protagonisti si muovono in base a motivazioni esclusivamente interiori, senza attendersi nessuna ricompensa morale o materiale. Ogni eroe ha il suo sogno puro, che gli dà un motivo per vivere e combattere: John Hartigan sente l’impegno di difendere una bambina di 11 anni e continua a farlo anche quando avrà compiuto diciannove anni; Marv vuole vendicare la morte di una prostituta perché solo lei ha saputo regalargli un po’ di affetto.

Procurano la morte agli altri e non temono per la propria perché nulla si aspettano da questo mondo e sanno già priori di essere solo dei dannati: “L’inferno è svegliarsi ogni mattina e non sapere perché esisti”: dice Marv. . Dwight, Marv  e Hardigan sono lungi dall’essere senza macchia ed è questa la parte più dark di Sin City: non sono molto meglio dei loro avversari perché  cercano la vendetta e  provano piacere quando riescono a portarla acompimento. “E’ come ai vecchi tempi, quelli della violenza, quelli del tutto o niente” declama di nuovo Marv, contento che la necessità di vendicarsi gli consentirà di scatenare tutta la sua ferocia . Come se non bastasse hanno spesso gravi menomazioni fisiche o mentali: Hardigan ha un cuore matto che gli combina brutti scherzi mentre Marv soffre di allucinazioni e deve prendere continuamente strane pillole.

Frank Millerha trovato per i suoi album uno stile grafico personalissimo che ben rende l’estremismo delle storie: un bianco e nero assoluto, senza tonalità di grigio. Assieme al regista Robert Rodrguez ha cercato di riprodurre lo stesso stile in chiave cinematografica e ci sono pienamente riusciti:i personaggi sono ripresi in croma-key (similmente a Sky Captain and the world of tomorrow) su fondali realizzati in computer grafica; sono poi stati sottratti i colori per ottenere un bianco e nero  cupo e contrastato. Il colore ritorna  solo per sottolineare il sangue o un vestito femminile.

Pur riconoscendo il pieno successo da loro ottenuto nell’aver ricostruito la chiave stilistica dei fumetti originali, il film risente di una visione troppo cupa, di una condanna  già pronunciata prima che la storia inizi. Il male che copre con il suo manto tutto e tutti finisce per privare lo spettatore della speranza che qualcosa possa cambiare, che qualche personaggio possa diventare diverso da quello che è.  Già si  parla di Sin City 2 ma se il pubblico, almeno la prima volta, potrà esser stato attratto dalla resa cinematografica della visione dark di Miller,  penso che difficilmente vorrà sentirsi angosciato una seconda volta con storie trucide e  senza speranza.

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Titolo Originale Sin city
Paese USA
Etichetta
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