Torino, settembre 1980. Emma, laureanda in matematica, lavora alla FIAT e di recente è stata trasferita nell'ufficio dell'ing. Silvio (che in realtà è il suo fidanzato). Una laurea e un matrimonio di prestigio costituiscono un giusto riscatto per il padre, operaio immigrato della prima ora, che ha sempre lavorato pensando solo alla famiglia senza farsi coinvolgere nelle lotte sindacali. Grande quindi è la sua delusione quando scopre che Emma ha deciso di andare a convivere con Sergio, un operaio che partecipa attivamente agli scioperi indetti dal sindacato l'indomani dell'annuncio del licenziamento di 14.000 operai...
1961: Jenny, sedicenne figlia di una coppia piccolo borghese che ha investito tutto per la sua educazione, è totalmente assorbita dagli studi per ottenere quei risultati che le garantiranno l’ingresso alla prestigiosa università di Oxford, ma intanto sogna Parigi. Un giorno però incontra l’affascinante e gentile David, molto più grande di lei, che le spalanca un mondo fatto di musica, arte, ristoranti, e amore. Jenny è conquistata da quest’educazione “diversa” che sembra mettere sotto sopra tutto quello in cui ha creduto fino a quel momento. Ma forse anche David non è quello che sembra…
Alaska è la discoteca che nasce nel bel mezzo della storia del film, ma è soprattutto l’insegna al neon che emette la stessa luce fredda che illumina la maggior parte delle scene. Protagonisti di questa storia sono Nadine (Astrid Begès Frisbey), una giovane e bella francese di 20 anni, e Fausto (Elio Germano), un italiano che vive a Parigi e lavora come cameriere in un grande albergo. I due si incontrano per caso sulla terrazza dell’hotel e tra loro nasce subito un forte sentimento. Per fare colpo su Nadine, Fausto finisce in prigione per due anni durante i quali non smette di pensare e scrivere a lei. Intanto la giovane ragazza diventa una modella professionista. Uscito dal carcere Fausto ritrova Nadine e va a vivere con lei. I due cominciano una storia d’amore intensa ma ostacolata dal desiderio di lui di migliorare la propria condizione. Le loro vite sembrano dividersi, ma proprio quando Fausto sta per sposare la figlia di un ricco imprenditore, torna in aiuto di Nadine….
Paul Asher è un giovane promettente giornalista, con una buona preparazione anche teologica, che si è fatto conoscere per un suo reportage in Afghanistan dove aveva raccolto le riflessioni di soldati di fede cristiana che stavano combattendo in quel paese così lontano e ostile. Il suo ritorno in patria risulta particolarmente difficile: la vista di tanta sofferenza ha incrinato la sua fede e si sente responsabile della crisi coniugale che sta attraversando perché per seguire la sua passione professionale ha finito per trascurare sua moglie che ora vuole lasciarlo. In un momento così difficile per la sua vita inizia a intervistare uno strano personaggio che dichiara di essere Dio…
Gabby è una studentessa di medicina che si è da poco traferita nella casa accanto a quella di Travis. I loro primi incontri sono alquanto tempestosi ma in realtà si sono piaciuti fin dall’inizio. Le difficoltà non sono poche: lui è uno scapolo impenitente, lei ha un fidanzato dottore che indirettamente gli potrà garantire una professione piena di soddisfazione. Ma l’amore che nasce fra loro è proprio quello giusto, quello che dà loro lo slancio per abbandonare la vecchia vita e costruirne una nuova.
Jamie è un giovane che di mestiere fa il rappresentante farmaceutico con spregiudicatezza e intraprendenza ma a tempo pieno si dedica a sedurre ragazze, a volte per suo piacere, a volte per ricavarne un profitto professionale. Maggie è una giovane artista, afflitta precocemente dal morbo di Parkinson. Forse è per questo motivo che accetta con disinvoltura nuove relazioni sessuali: vuole evitare qualsiasi forma di legame duraturo perché sa che il suo stato peggiorerà e non vuole essere di peso a nessuno..
Frank Adler vive in una cittadina della Florida cercando di dare alla nipotina Mary, orfana di sua sorella, un piccolo genio della matematica, la vita più normale possibile. Quando però la maestra di scuola della ragazzina si rende conto della sua eccezionalità e la preside le offre la possibilità di entrare in un programma speciale, Frank si oppone. Non ha però fatto i conti con sua madre, Evelyn, la nonna della piccola, che, informata della cosa, inizia una battaglia legale per assumere la tutela della bambina e offrirle tutte le opportunità per sviluppare le sue doti…
L’occasione per una rievocazione obiettiva degli eventi del 1980 viene persa a vantaggio della nostalgia per una rivoluzione che poteva esserci e non c’è stata
Pubblico
14+
Due coppie di giovani decidono di convivere. E’ necessaria una certa maturità e preparazione per analizzare criticamente quanto ci viene presentato
Giudizio Artistico
Il valore didattico-simbolico assegnato ai protagonisti della vicenda li rende scarsamente reali
L’idea di fondo del film era interessante:raccontare, sopratutto alle nuove generazioni che non l’hanno vissuto direttamente, quel passaggio nodale per la storia del nostro paese che furono i 35 giorni dell’80 che videro un braccio di ferro fa la FIAT, decisa a licenziare fino a 24.000 operai e gli operai che avviarono uno sciopero ad oltranza. I temi in ballo furono tanti: la nostra grande società automobilistica impegnata a superare la sua più grave crisi strutturale; il sospetto che il gesto violento del licenziamento di massa fosse ispirato alla volontà di riacquisire il controllo della fabbrica dopo che negli anni ’70 i sindacati avevano conseguito importanti miglioramenti (ma anche eccessivi livellamenti salariali) del tenore di vita degli operai; il rischio che i gruppi rivoluzionari approfittassero della situazione per innescare una destabilizzazione del paese; la decisa presa di posizione del PCI (la famosa visita di Berlinguer agli scioperanti davanti ai cancelli di Mirafiori) a sostegno dei lavoratori; la sintonia d’intenti fra gli studenti e la classe lavoratrice; la marcia dei 40.000 quadri intermedi, per la prima volta nella nostra storia, per reclamare il ritorno alla normalità; infine il compromesso accettato dalle tre confederazioni ma contestato dalla base e l’inizio, da quel momento, di una tendenza di riflusso che vide un diminuzione progressiva dell’influenza dei sindacati, minor interesse dei giovani verso l’impegno politico per un loro ripiegamento su tematiche individualiste.
La soluzione adottata dalla regista è quella di porsi a cavallo del documentario (molte sequenze sono tratte da filmati d’epoca) e il romanzo popolare, dove le storie private dei componenti di una famiglia operaia vengono travolte dagli eventi esterni. Se il metodo è consueto, adottato con frequenza nelle rievocazioni televisive, la forma scelta è particolare: i protagonisti appaiono scopertamente degli archetipi, dei simboli delle forze in lotta: l’ing. Silvio rappresenta la dirigenza conservatrice; il padre di Emma l’immigrato meridionale di prima generazione, arrivato a Torino per seguire il mito del posto fisso e tendenzialmente crumiro; Sergio, il giovane sindacalista pronto alla rivoluzione; solo Emma, il personaggio meno riuscito, mostra una evoluzione nel suo atteggiamento, frutto più di volubilità che di maturazione, forse simbolo dell’opinione pubblica dell’epoca: passa dalle posizioni conservatrici del padre alle istanze rivoluzionarie del suo amante per poi ripiegare sul compromesso, quando tutto ritorna alla normalità. Il vedere sempre, in filigrana, nella storia privata dei protagonisti, un simbolo sotteso, costituisce la parte più debole del film, sopratutto se la confrontiamo con altri ritratti di operai “veri” come nei film di Ken Loach. Gli attori, tutti bravi “in potenza” sono costretti a volte ad alcuni passaggi difficili da comprendere (come fa Emma, innamorata del suo fidanzato, con una relazione che non denota alcun segno di crisi, a diventare in poco tempo l’amante di Sergio? Come fa Antonio, l’amico di Sergio, tossicodipendente e gravemente depresso, appena riesce ad avere una relazione sentimentale, a recuperare una vita normale fino a desiderare di avere 1000 bambini?).
Il ripercorrere quegli eventi a distanza di più di 25 anni poteva essere l’occasione per una loro ricostruzione serena ed obiettiva; al contrario il film (sintomatiche sono le didascalie finali) non nasconde il suo rammarico per una rivoluzione mancata, rei quei 40.000 pantofolai, amanti della vita tranquilla che manifestarono per il ritorno alla normalità facendo il gioco dei padroni. Naturalmente la storia vera è più complessa: se all’annuncio del licenziamento dei 14.000 operai si era generata verso di loro un’ampia solidarietà non solo da parte della città di Torino, ma dell’intero paese, la decisione di continuare a bloccare i cancelli anche quando la FIAT aveva annullato i licenziamenti a favore di una cassa integrazione a rotazione per 23.000 operai (decisione contrastata anche all’interno del sindacato, come racconta Piero Fassino nel suo libro di memorie: Per passione) aveva innescato una progressiva perdita di consenso. Una frase ambigua detta da Berlinguer davanti ai cancelli della FIAT era inoltre rimbalzata sui giornali del paese come volontà del PCI di sostenere i lavoratori anche in caso di occupazione delle fabbriche e aveva contribuito al determinarsi, in una Italia ancora sotto scacco dalle azioni delle Brigate Rosse e dalle turbative dei movimenti extraparlantari, una controreazione che spinse la maggioranza silenziosa a scendere in piazza.
Ultima annotazione antistorica: il racconto di Emma che va a convivere con Sergio è poco realistica se riferita in particolare a una solida famiglia dell’epoca di origine meridionale; agli inizi degli anni ’80 la famiglia non era ancora sotto la pressione di forze disgregatrici come lo è oggi.
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