RITORNA L’AMORE

193992 minTutti   Amore e FamigliaAmore per i figli

Questo film del 1939, grazie agli ottimi Carole Lombard e James Stewart, costruisce con realismo la vita di una coppia di coniugi di quel tempo, sempre attento a sottolineare che non esiste difficoltà che possa fiaccare l’impegno della coppia di restare sempre unita e di prendersi cura del figlio frutto della loro unione. Su Chili

John Mason è un giovane e bravo avvocato di New York che durante una trasferta a Boston conosce Jane. Si innamorano perdutamente e si sposano. Quasi subito però incontrano una serie di ostacoli. Il capo di John, l’avvocato Doolittle, ritiene indispensabile che John segua una importante causa da lui già avviata e i due sposini debbono rinunciare al viaggio di nozze. John e Jane, date le loro modeste entrate (lei è casalinga) sono costretti ad andare a vivere in casa di Harriet, la madre di John, che non vede di buon occhio la scelta del figlio e non perde occasione per criticare la nuora per le sue scarse competenze in cucina. Le speranze di John di diventare socio dello studio dove lavora vengono deluse. La nascita di un figlio porta grande gioia alla coppia ma al contempo si accorgono che il loro nuovo impegno di genitori comporta l’esigenza di un migliore tenore di vita. Spinto dalla moglie, John si convince ad andare da Doolittle per chiedere un aumento di stipendio ma la sua indole incerta e i suoi modi cortesi gli impediscono di raggiungere l’obiettivo. Jane è addolorata, le conferma il suo amore, gli chiede scusa per averlo spinto a osare ma fra loro qualcosa si è rotto…


Valori Educativi



Una giovane coppia di coniugi affronta le tante, prevedibili, difficoltà dei primi anni ma sa comprendere che qualsiasi problema possa sorgere, non potrà mai scalfire, anzi rafforzerà la loro promessa di amore per sempre e la gioiosa felicità di prendersi cura del figlio.

Pubblico

Tutti

Giudizio Artistico



L’esperta diva Carole Lombard e il quasi esordiente James Stewart formano una giovane coppia impegnata ad affrontare problemi comuni a tanti sposi; il finale, che trascende il realismo praticato fino a quel momento, sembra chiudere un po’ troppo facilmente le problematiche che sono state presentate

Cast & Crew

Our Review

John torna a casa molto tardi e ubriaco. L’incontro con il suo capo, per chiedere un aumento e ottenere il titolo di socio dello studio, è stato un fallimento. La moglie nota subito che è di pessimo umore. John le risponde male  e si butta sul letto. Con pazienza Jane gli fa notare che è andato a letto con tutte le scarpe. Lui fa per togliersele ma lei è più lesta, si inginocchia e se ne occupa lei, con un bel gesto di amore e di umiltà al contempo.  Jane ha capito che l’iniziativa del marito è fallita e lo abbraccia: “Johnny è tutta colpa mia, io non dovevo immischiarmi in cose che non mi riguardano e non lo farò mai più. Che cosa ci manca? Noi abbiamo il bambino, il nostro bel bambino e non desidero altro al mondo che noi due stiamo insieme. Se tu fossi infelice io ne morirei. Johnny, dimmi che sei felice”. Quando lui le risponde che è felice, i due si baciano e si abbracciano.

In questa sequenza, dopo aver sorvolato sul fatto che certe frasi un po’ enfatiche si possono pronunciare solo quando si è veramente innamorati,   si può cogliere l’essenza del film (il tema verrà ripreso anche in altri difficili momenti per la coppia): il valore assoluto, che supera qualsiasi difficoltà, è l’amore fra i coniugi e il loro impegno di genitori verso il figlio. Il titolo originale: “Made for each other” (“Fatti l’uno per l’altra”) appare più rispettoso del tema, mentre il titolo italiano “L’amore ritorna” fallisce il bersaglio: qui non si parla di amore ma di matrimonio e famiglia. Non a caso la prima immagine con cui inizia il film è quella dei documenti di matrimonio che i due stanno firmando. Gli stessi accadimenti del film non costituiscono niente di atipico, di fuori dalla norma, ma quelli facilmente prevedibili per qualsiasi coppia: ristrettezze economiche, difficoltà nel lavoro, una vita senza orari quando nasce il primo figlio, rapporti difficili con la suocera.

Un altro aspetto, un po’ curioso che emerge dal film è che è la donna il nume tutelare della famiglia (vedremo qualcosa di molto simile dieci anni più tardi con La signora Miniver):  è lei che ha le energie morali per perseverare in ciò che non dubita sia la cora più importante (l’amore coniugale e la cura dei figli) e ha anche la dolcezza, tutta femminile, per convincere il marito che appare più incerto e tormentato dal dubbio. Una differenza che viene enfatizzata anche grazie agli attori scelti. Jane è Carole Lombard, una stella ormai affermata che era apparsa sugli schermi già dal 1924 mentre John è James Stewart che compare nelle sale da soli quattro anni. Perché spetta alla donna il compito della difesa a oltranza della famiglia?

Probabilmente la risposta  sta in una sequenza successiva e non piacerà a molti. Jane sta in un parco pubblico a chiacchierare confidenzialmente con la sua domestica di colore, una donna molto comprensiva. La donna si è accorta che Jane sta cercando un lavoro leggendo le inserzioni che trova sul giornale e cerca di dissuaderla: “quello che fate adesso è un buon lavoro, molto meglio di quelli che cercate: accudire il marito,  un bel bambino e una vecchia signora che è un po’ bisbetica ma solo perché è molto sola. Ci sono sempre delle difficoltà ma  non fate che i semi vi impediscano di gustare un bel cocomero. Sputateli prima che vi sciupino il gusto”.  Quindi la donna intesa come nume del focolare, dedita al marito e ai figli: conseguenza della sua missione primaria: nel frattempo il marito può anche gestire una situazione più complessa fatta di famiglia ma soprattutto di lavoro. Occorre dire che si tratta di una presa di posizione specifica di questo film: già negli anni ’30 la donna americana si era avviata verso un percorso di emancipazione e  Katharine Hepburn ne è stata la tipica rappresentante in tanti film anni ‘30-‘40.

Se vogliamo però cercare di individuare dove è stato collocato il “cuore emotivo”  del racconto, dobbiamo trovarlo nella nascita del figlio. Il regista ci mostra la gioia esplosiva di John quando la moglie gli comunica la lieta notizia; in una scenetta divertente la macchina dei due coniugi è rimasta bloccata nel traffico e il poliziotto a cavallo sta per spronarli a  muoversi più celermente ma quando si accorge che dentro l’auto c’è un neonato, si organizza per scortarli oltre  il traffico. Infine, nel finale, la salute del piccolo diventa l’elemento che trascende tutto quanto è stato raccontato fino a quel momento, ogni problema familiare e di lavoro e ogni passata incomprensione fra John e la moglie, fra John e il capoufficio, si dissolvono. Tutti fanno il possibile e l’impossibile per fare la propria parte nel portare a felice soluzione un problema (la malattia del piccolo) che viene anteposto a qualsiasi altro.

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Etichetta
Paese  USA
Tematiche (generale)
Tematiche-dettaglio
Tipologia
Titolo Originale Made for each other
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