OPEN WATER
Prima regola: non organizzare frettolosamente le vacanze: si rischia di affidarsi ad agenzie sconosciute; seconda: non fare una spedizione subacquea con un battello con troppe persone: si può generare confusione e perdere il conto dei passeggeri; terzo: se rischiate di restare abbandonati in mezzo all'oceano, premunitevi di acqua, pistola di segnalazione, magari un cellulare con custodia impermeabile; quarto: molta preghiera
Chris Kentis
Chris Kentis
Valori Educativi
La situazione, sicuramente drammatica, che debbono affrontare i due protagonisti, non fa emergere virtù positive ma li spinge a gesti disperati
Pubblico
DiseducativoAlcune scene impressionanti. Una nudità integrale femminile inutile per l’economia del film
Giudizio Artistico
Alla povertà dei mezzi tecnici e si aggiunge la semplicità del soggetto, impossibilitato a reggere 96′ di film
Cast & Crew
Regia
Chris Kentis
Sceneggiatura
Chris Kentis
Our Review
Marito e moglie con attrezzatura subacquea abbandonati per un tragico errore a largo delle isole Bahamas, in un mare infestato dagli squali. Non vogliamo con questa sintetica descrizione esser reticenti per non svelarvi le sorprese di un thiller mozzafiato; il film, nei suoi 79' di sviluppo sta tutto qui: nel triangolo mare, squali ed una coppia di subacquei..
I due protagonisti sono degli attori sconosciuti; le riprese sono state realizzate in tecnica digitale per contenere i costi ma a quanto pare anche la sceneggiatura ha subito un simile processo di austera semplificazione. Tutto il film è impostato come un documentario (le riprese effettuate sulla barca dei turisti subacquei assomigliano molto a quelle di un filmino amatoriale realizzato durante le ferie estive); il dialogo è scarno e sembra volutamente improvvisato; nessun squalo è stato ricostruito tramite la computer grafica ma ad onore degli attori va riconosciuto che le riprese con gli squali che ruotano intorno a loro sono tutte vere.
Il soggetto, ispirato a una storia vera, poteva essere interessante al più per un cortometraggio; poteva costituire lo spunto per una puntata di quella serie televisiva realizzata da Alfred Hitchkock tanti anni fa. Il vecchio Alfred, maestro del brivido, avrebbe saputo sorprenderci, spaventarci ma al contempo divertirci; questo film invece non è un thriller ma piuttosto un dramma angosciante.
Il regista, per trasmetterci il senso di monotonia del tempo che passa (i due sub restano almeno 24 ore in acqua) , riprende per interi minuti la superficie dell'oceano terribilmente piatta che si perde fino all'orizzonte oppure i volti dei due infelici che si guardano smarriti senza parlare. Forse il regista si è dimenticato che un racconto non necessariamente ha la sua giusta resa cinematografica tramite una onesta e rigorosa ricostruzione dei luoghi ed i tempi reali: l'avvistamento della pinna di uno squalo sorprende la prima volta; quando si è arrivati alla quinta, decima volta continua ad essere angosciante per chi si sta domandando se è arrivata per lui l'ultima ora, ma per noi spettatori quelle pinne son solo diventate parte integrante del panorama; il risultato netto è un miscela amara di angoscia e di noia..
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | OPEN WATER |
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Paese | USA |
Etichetta | Non classificato |
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