NATIVITY (Fumagalli)
Nativity è uno dei frutti del successo di The Passion of the Christ di Mel Gibson. Solo con questo illustre precedente si spiega che la New Line abbia subito accettato la proposta fatta da Marty Bowen, un agente, cattolico e con esperienza professionale più che decennale alla United Talent Agency, a un suo cliente, lo sceneggiatore Mike Rich (Cercando Forrester, Un sogno una vittoria) di scrivere una storia sul Natale. Progetto subito accettato dalla New Line, e che ha portato Bowen a fare il grande salto da agente a produttore, fondando la Temple Hill Entertainment. Il film è stato realizzato rapidamente: alcune fonti indicano che fra l’inizio della sceneggiatura e il giorno di uscita nelle sale è passato un anno esatto, cioè molto meno di quanto di solito capita per i film hollywoodiani.
Catherine Hardwicke
Mike Rich
Valori Educativi
Bella la figura di Giuseppe: uomo giovane e forte, pieno di amore per Maria e rispetto per il suo mistero. Poco riuscito il personaggio di Maria: si fatica a vedere in lei la “piena di grazia” a cui non vengono risparmiati i dolori del parto
Pubblico
10+La violenza della soldataglia potrebbe impressionare i più piccol
Giudizio Artistico
Un buon film, dalla fattura molto professionale ed elegante, che pur senza aver raggiunto grandi vette artistiche e senza aver osato un’elaborazione drammaturgica più profonda, potrà rimanere come un’attraente messa in scena degli eventi del Natale
Cast & Crew
Our Review
La figura più riuscita del film ci è sembrato Giuseppe, interpretato da Oscar Isaac: un uomo giovane – come la più recente iconografia anche cinematografica e televisiva sta giustamente affermando – forte e tenero insieme, che accoglie con disponibilità e amore pieno di rispetto Maria e il suo mistero. Meno riuscita invece la figura di Maria: è senz’altro apprezzabile il tentativo di renderla più vicina allo spettatore contemporaneo, dandole il volto intenso della brava Keisha Castle-Hughes, ma nel complesso la sua consapevolezza e anche la sua forza interiore appaiono al di sotto di quello che i dati scritturistici e la tradizione teologica ci fanno supporre. Si fatica a vedere in lei la “piena di grazia” e non a caso questo termine in inglese è stato sostituito dalla “favorita” (the favored one” nell’annuncio che fa l’Arcangelo Gabriele alla giovane di Nazaret.
I
Il film si muove quindi su un buon livello: alcune immagini sono molto efficaci e riuscite, alcuni dialoghi fra Maria e Giuseppe molto belli. Il viaggio dei Magi è usato con funzione di alleggerimento – a volte con sfumature lievemente comiche -, mentre invece la presenza incombente di Erode, che scatenerà la strage degli innocenti, viene resa evidente più volte per rafforzare la tensione drammatica della vicenda. Il film si chiude con la fuga in Egitto, mentre udiamo le parole del Magnificat.
Nel complesso un buon film, dalla fattura molto professionale ed elegante, che pur senza aver raggiunto grandi vette artistiche e senza aver osato un’elaborazione drammaturgica più profonda, potrà rimanere come un’attraente messa in scena degli eventi del Natale, adatta a un pubblico generalista.
Autore:
Details of Movie
Titolo Originale | The Nativity Story |
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Paese | USA |
Etichetta | Non classificato |
Tematiche (generale) | Natale |
Francesca
Il film è semplicemente stupendo, affascinante, poetico , aderente alle Scritture ed essenziale. Attori magnifici , ricostruzione storica bellissima , scene e costumi indimenticabili. Un piccolo grande capolavoro della regista.
Il film è semplicemente stupendo, affascinante, poetico , aderente alle Scritture ed essenziale. Attori magnifici , ricostruzione storica bellissima , scene e costumi indimenticabili. Un piccolo grande capolavoro della regista.