MONGOL

Nel 1162 nelle steppe della Mongolia nasce Temugin, che diventerà un condottiero temuto e rispettato con il nome di Gengis Khan e che alla testa del suo popolo conquisterà oltre la metà del mondo allora conosciuto. Figlio di un capotribù, ma rimasto presto orfano e divenuto schiavo, Temugin, sempre guidato da una misteriosa predestinazione divina, conquista la libertà e pian piano si impone come capo giusto e autorevole. Al suo fianco, la moglie Borte, che sarà la sua compagna e la sua consigliera più fidata negli anni delle sofferenze e poi del riscatto.

Valori Educativi



Temugin è un personaggio complesso, capace di grandi sacrifici e lealtà assoluta nei rapporti di amicizia e di amore con la moglie Borte

Pubblico

14+

Scene di violenze e battaglia nei limiti del genere.

Giudizio Artistico



Mongol è un film dal respiro autenticamente epico, che fonde elementi leggendari e sciamanici tipici delle steppe asiatiche con altri che non possono non richiamare il racconto biblico di Mosè

Cast & Crew

Our Review

Sergei Bodrov, che già aveva indagato il “nemico” ne Il prigioniero del Caucaso, affronta in questo film uno dei miti negativi della storia mondiale, quel Gengis Khan che insieme ad Attila è diventato sinonimo di morte, guerra e distruzione e i cui discendenti invasero a più riprese anche la patria russa del regista.

Basandosi sui pochi documenti storici dell’epoca (e in particolare su un lungo poema epico dedicato all’eroe mongolo datato un centinaio di anni dopo la sua morte e perduto fino all’Ottocento) Bodrov a sorpresa tenta un’operazione che solo si potrebbe superficialmente definire “revisionista” e mostra l’infanzia e la giovinezza  del condottiero (nato con il nome di Temugin) in una luce nuova e positiva.

Quella raccontata nelle due ore di pellicola è la nascita di un leader, ricco di coraggio e generosità (a differenza degli altri khan divide il bottino in parti uguali con i suoi)capace, attraverso prigionia e sofferenza di arrivare a vedere al di là della vita cui da centinaia o migliaia d’anni le tribù mongole erano abituate, unire un popolo disperso dandogli un ideale in cui credere e leggi da seguire.

Mongol è un film dal respiro autenticamente epico, che fonde elementi leggendari e sciamanici tipici delle steppe asiatiche con altri che non possono non richiamare il racconto biblico di Mosè (la salita al “monte di Dio” da cui il condottiero torna con la legge per il suo popolo).

Bodrov non nasconde gli aspetti di primitiva ferocia di una società, come quella mongola, dove una tenda o un cavallo possono significare la differenza tra morte e vita, il valore di un uomo si basa sulla sua abilità in combattimento e la libertà di una persona spesso è in balia della fortuna.

Temugin (interpretato magnificamente dall’attore giapponese Tadanobu Asano, ma anche gli altri interpreti sono bravissimi, benché i tratti somatici tipici della steppa centroasiatica non rendano sempre semplicissima l’identificazione dei rispettivi personaggi) è un personaggio complesso, capace di grandi sacrifici e lealtà assoluta nei rapporti di amicizia – con il suo fratello di sangue, prima alleato e poi avversario Jamukha – e di amore – con la moglie Borte -, che presenta tratti di grande modernità.

I due si scelgono da bambini con una cerimonia tradizionale e rimangono legati per la vita attraverso separazioni e prove, tra cui la gravidanza di lei durante la prigionia presso un popolo nemico (nonostante i dubbi circolati, Temugin sceglie immediatamente di riconoscere il figlio come suo). E la stessa Borte, con testarda determinazione, attraverserà il deserto per raggiungere lo sposo prigioniero nella città di Tengut e aiutarlo nella fuga.

Mongol  è un film che ha i tempi distesi della vita nomade che descrive (e che per questo non è adatto a tutti i palati) ma ha la grandezza dei grandi poemi ed è tutto percorso da un profondo senso di predestinazione divina (che può esprimersi in modi misteriosi e intricati) e da una sincera ammirazione per le doti guerresche del suo protagonista.

Non mancano momenti di vera poesia, come quando Temugin, alla vigilia della battaglia finale, parla ai figli della bellezza della loro lingua madre con l’entusiasmo primitivo di un bambino che la scopra per la prima volta.

Autore: Laura Cotta Ramosino

Details of Movie

Titolo Originale MONGOL
Paese Russia/Germania
Etichetta
Be the first to review “MONGOL”

Your email address will not be published. Required fields are marked *

There are no reviews yet.

mongol-(2)