MISSION: IMPOSSIBLE – THE FINAL RECKONING
The Final Reckoning, sebbene lineare e a volte poco ispirato, risulta essere un’avventura ricca d’azione, citazioni e personaggi che ripercorrono l’intera saga, puntando molto sull’effetto nostalgia. In Sala
Ethan Hunt torna in azione per l’ultimo capitolo della saga. La sfida finale è contro l’IA “Entità”, un nemico sfaccettato, quasi intangibile, che sembra sfuggire a ogni strategia di attacco. Con l’aiuto di vecchi amici e nuovi alleati, Hunt dovrà affrontare una missione quasi impossibile per salvare il mondo dal caos e dalla distruzione
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Valori Educativi
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Pubblico
10+In contesto del film è nel complesso alquanto cupo e angoscioso
Giudizio Artistico
La regia di Christopher McQuarrie sembra quasi voler celebrare sé stessa, citando personaggi, sequenze e volti che dal 1996 a oggi sono entrati a far parte di questo immaginario. Noostante alcune scene spettacolari, la trama si fa ripetitiva e manifesta la difficoltà di mantenere viva la tensione dopo tanti capitoli
Cast & Crew
Regia
Christopher Mcquarrie
Our Review
Sono passati circa due anni da Dead Reckoning, il capitolo che doveva traghettare la saga di Mission: Impossible verso la sua conclusione (Mission Impossible: Rogue Nation, Mission Impossible: Dead reckoning- Parte uno). Quel film, uscito a luglio 2023, aveva lasciato il pubblico con il fiato sospeso, una vicenda a metà che prometteva di concludersi in modo epico. Finalmente, con The Final Reckoning, Tom Cruise torna a vestire i panni di Ethan Hunt per l’ultimo atto di un’avventura cominciata quasi trenta anni fa.
È un finale che sembra voler raccogliere quanto seminato dal capitolo precedente, senza però stravolgerne le fondamenta. La trama, infatti, riprende dalla sfida all’IA “Entità”, dalla situazione di pericolo globale che quest’ultimo personaggio intangibile ha innescato, e dalla corsa di Hunt per mantenere intatta l’integrità delle democrazie.
La regia di Christopher McQuarrie sembra quasi voler celebrare sé stessa, citando personaggi, sequenze e volti che dal 1996 a oggi sono entrati a far parte di questo immaginario, il che risulta essere una strategia che può affascinare i fan di lunga data, ma che al contempo, rivela le difficoltà di mantenere viva la tensione dopo tanti capitoli. La trama si fa ripetitiva, ricca di flashback e di spiegazioni che servono a mantenere la coerenza narrativa, ma che alla lunga diluiscono l’azione. Nonostante ciò, a partire dalla missione subacquea, una delle scene più spettacolari del film, per poi passare all’inseguimento in biplano sulle montagne, The Final Reckoning dimostra di saper costruire momenti di grande cinema d’azione, ma sembra inserirli in una struttura poco equilibrata, dove le scene ad alto tasso di adrenalina si alternano a passaggi eccessivamente lenti e farraginosi, come se non volesse osare veramente. È come se McQuarrie, preso dal desiderio di omaggiare ogni personaggio, ogni sfaccettatura di questo mondo, perdesse di vista quanto conta mantenere alta l’attenzione.
Del resto, a dispetto dei personaggi secondari e della storia in sé e per sé, è Tom Cruise che a 62 anni, riesce ancora a mantenere viva la fiamma di Mission: Impossible, sfidando la gravità, l’altezza e le convenzioni di Hollywood per dimostrare di non voler cedere il passo. Eppure, nonostante questo impegno fisico, The Final Reckoning sembra stanco, privo di quella freschezza che aveva caratterizzato capitoli come Fallout o Rogue Nation. Come se, dopo aver detto tanto, restasse poco altro da raccontare.
Possiamo dunque considerare il film come un finale dal sapore malinconico e un addio degno, senza l’ardore di un grande colpo di scena, dove l’agente Ethan Hunt sembra lanciare il commiato intimo di uno degli eroi d’azione più iconici della storia del cinema
Autore: Davide Amenta
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