MASCHI CONTRO FEMMINE
Diverse storie di sesso e di corna a differenti età: quando si è studenti universitari, quando si è una coppia appena sposata, quando si è padri e madri di figli ormai grandi
Siamo dalle parti di "Natale a.." (lo sceneggiatore Fausto Brizzi, è lo stesso). Film pieno di allusioni e di frasi a doppio senso, si gioca a fare all'amore e il finale apparentemente consolarorio, è solo una pausa prima della prossima avventura
Valori Educativi
Immersi da un torrente di frasi a doppio senso, gli spettatori assistono alle avventure di strani animaletti molto concentrati sulla stagione degli accoppiamenti
Pubblico
18+Numerose scene di nudo. Un bacio lesbico. Linguaggio continuamente allusivo
Giudizio Artistico
Qualche guizzo di buona sceeneggiatura soffocato da espedienti sbrigativi per realizzare un effetto immediato sul pubblico. Buona la conduzione degli attori, regia convenzionale
Cast & Crew
Regia
Fausto Brizzi
Sceneggiatura
Fausto Brizzi
Marco Martani
Massimiliano Bruno
Pulsatilla
Our Review
Può sembrar strano occuparsi di un film come Maschi contro femmine dalle pagine di questo settimanale.
In fondo Fausto Brizzi è co-autore con Neri Parenti di quasi tutti i cinepanettoni, da noi mai recensiti (se non Natale a Miami, proprio per sconsigliarlo). In realtà ciò che può essere interessante è valutare brevemente il fenomeno-film, che ci si può probabilmente attendere:
Il film è stato strutturato con il preciso scopo di sfondare al botteghino: un cast di attori italiani davvero eccezionale, con protagonisti del piccolo e del grande schermo del calibro di Claudio Bisio, Nancy Brilli e Luciana Littizetto ridotti a brevi apparizioni (ma diventeranno protagonisti nel sequel, già pronto); l'uscita in contemporanea in 600 sale; la garanzia di un autore come Fausto Brizzi che aveva firmato Notte prima degli esami, campione di incassi al botteghino nel 2005.
La storia si racconta in poche righe: Walter, allenatore di una squadra femminile di basket è diventato papà ma la prolungata astinenza post-parto finisce per farlo cadere fra le braccia della bella giocatrice Eva; Andrea e Marta, studenti universitari amicissimi fra loro, finiscono per contendersi sempre la stessa ragazza: lei infatti è lesbica; Nicoletta, donna di mezza età, tradita dal marito, cerca consolazione in un amore prezzolato e nella chirurgia plastica prima di accorgersi che il suo timido collega di lavoro ha da tempo un debole per lei; Diego è un donnaiolo impenitente, continuamente redarguito da Chiara, la vicina di casa impegnata in avventurose campagne ecologiche che ben presto ha anche un valido motivo per prenderlo in giro: è diventato impotente.
Mi limito, come promesso, a fare solo due osservazioni;
a) il linguaggio. Il film è un continuo uso di doppi sensi, ovviamente correlati con le attività sessuali dei protagonisti. Da sempre far ridere in questo modo è stata la cosa più facile. Giustamente quando Diego, il playboy a tempo pieno, si accorge di essere impotente e decide di farsi visitare, il dottore è impersonato da Luciana Littizzetto, che coglie al volo la situazione per lanciarsi in una lunga teoria, secondo il suo costume, di definizioni alternative sullo stato del suo paziente. In effetti la Luciana, grazie alla sua prolungata presenza televisiva, è fra i principali responsabili dello sdoganamento di un certo linguaggio, che pian piano, settimana dopo settimana alla televisione o anno dopo anno con i cinepanettoni e similari, da linguaggio di caserma, come si diceva tempo fa, ora è diventato "linguaggio popolare". Un linguaggio di cui finiscono per nutrirsi i ragazzi quando guardano la televisione in orari di massimo ascolto o vanno con i genitori nei giorni delle feste di natalizie a godersi il cinepanettone di turno.
b) l'impegno civile. La classica commedia all'italiana, quella con Gasssman, Tognazzi, Sordi, Fabrizi, De sica, Vitti, aveva l'obiettivo di farci ridere ma al contempo cercava di dirci sempre qualcosa. In funzione del decennio in cui erano prodotte, (ancora legate al neorealismo nel '50, specchio del boom economico nel '60', più politicizzate nel '70), le commedie all'italiana non mancavano mai di effettuare una rilettura critica del costume del momento, spesso con ironia, a volte con spirito caustico.
Nel caso di Maschi contro femmine non c'è nulla di tutto questo: l'umanità che viene presentata sembra muoversi nel vuoto di qualsiasi riferimento sociale (la classe di appartenenza è media, la città potrebbe essere qualsiasi), ma hanno in compenso un universale riferimeto unificante: quello di appagarsi di sesso. Una umanità che non pensa, non cerca di migliorarsi, non ha altra motivazione se non quella per la propria vita, una vita che si alimenta del presente perchè domani tutto potrà cambiare.
Chi volesse spezzare una lancia a favore del film potrebbe dire che in fondo, fra i vari episodi, ci sono storie
d'amore e che alla fine tutto si ricompone: In effetti la storia più bella è senz'altro quella fra il playboy Davide e l'ecologista Chiara, che imparano a conoscersi e ad innamorarsi, prima procedere diritti verso la relazione fisica. Ma è lo stesso Brizzi che corre ai ripari, per evitare anche in qualche modo qualcuno possa ipotizzare un finale consolatorio, un ritorno all'ideale della fedeltà: nella sequenza finale l'autore lascia intravvedere che Davide, nonostante la presenza di Chiara, non ha perso l'antico vizio (Anche in Notte prima degli esami -oggi sempre di Brizzi, nei titoli di coda veniamo a sapere che il padre-Panariello avrebbe continuato a tradire nonostante le promesse fatte).
Sono annotazioni che Brizzi volutamente pone nei suoi film per ricordarci che tutto, noi e il mondo che ci circonda è destrutturato e che restiamo irrimediabilmente condizionati dai nostri istinti, anzi, noi siamo quegli stessi istinti.
Per fortuna gli spettatori hanno dato una prova concreta di essere sicuramente migliori di come li tratteggia il nostro autore; l'enorme successo di botteghino di Benvenuti al Sud: dimostra chiaramente come il pubblico voglia andare al cinema per divertirsi ma anche apprezzare i messaggi positivi che vengono trasmessi: il film è un chiaro invito ad abbattere tutti i pregiudizi e a cercare di conoscere le persone per quello che veramente sono.
Ma la sceneggiatura è ricavata da un'opera francese, non italiana.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | maschi contro femmine |
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Paese | Italia |
Etichetta | Non classificato |
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