L’OSPITE INATTESO

2007103'10+  

L’esistenza del professor Walter Vale, docente universitario di Economia che dopo la morte della moglie si è chiuso totalmente in se stesso, viene messa in discussione dall'incontro con Zainab e Tarek, una giovane coppia di immigrati a cui, in sua assenza, è stato illegalmente affittato il suo appartamento di New York. Ne nasce un’amicizia inaspettata, attraverso la quale Walter riscopre la voglia di vivere. Poi, però, Tarek viene arrestato in seguito a un controllo di routine in metropolitana e Walter, che è l’unico che può andare a trovarlo nel centro di detenzione, cerca il modo di farlo uscire, spronato anche dall’arrivo di Mouna, la madre di Tarek, con cui Walter sviluppa un profondo e delicato rapporto.

Valori Educativi



McCarthy ci spiega con la sua storia che senza coinvolgimento non ci può essere possibilità di felicità e non è neppure possibile affrontare un discorso serio e partecipe sulle questioni delicate e complesse che la fragilità della nostra società

Pubblico

10+

Per il linguaggio crudo

Giudizio Artistico



Tom McCarthy, attore in molti film di successo, qui sceneggiatore e regista di grande sensibilità, riesce a realizzare un film che tocca argomenti di scottante attualità senza scadere in schematismi

Cast & Crew

Our Review

È sempre più difficile, in un mondo in cui i contrasti di pensiero si trasformano facilmente in battaglie ideologiche, fare film che tocchino argomenti di scottante attualità senza scadere negli schematismi, trasformando le storie in apologhi morali (più spesso moralistici) alla lunga sterili e poco coinvolgenti.

È un errore che non commette Tom McCarthy, attore in molti film di successo, qui sceneggiatore e regista di grande sensibilità, che decide di affrontare in modo trasversale il tema del rapporto con l’altro in una New York dove le norme per la sicurezza rischiano, pur nella loro necessità, di trasformarsi in imposizioni cieche e disumane.

Al centro della pellicola, però, non sono direttamente le “vittime” del sopruso, ma un uomo, il professor Walter Vale, che la morte della moglie e troppi anni di ripiegamento su se stesso hanno allontanato dalla vita e dal rapporto con il prossimo (straordinariamente eloquente la scena dell’incontro con il vicino benintenzionato, che Walter liquida con una cortesia raggelante).

Per lui imbattersi nell’anomala e positiva coppia di immigrati illegali formata dal siriano (ma di origine palestinese) Tarek, musicista dal sorriso contagioso, e da sua moglie Zainab, senegalese creatrice di gioielli fatti a mano, è l’occasione per rinunciare all’isolamento in cui si è rinchiuso e tentare un lento, ma inarrestabile, ritorno alla vita, che passa attraverso la musica.

Attraverso gli occhi dei suoi “ospiti inattesi” Walter riprende anche possesso della sua città, una New York luminosa e bella in cui la convivenza sembra assolutamente possibile e la superficialità di tanti “indigeni” (come la ricca signora che crede che Città del Capo si trovi in Senegal…) in fondo perdonabile.

A spezzare il ritmo in cui Walter si è lasciato trascinare, però, arriva, imprevedibile e “ingiusto”, l’intervento della polizia che ferma Tarek forse solo per il suo aspetto mediorientale. È solo allora che Walter scopre che lui e Zainab sono illegali e perciò a rischio di espulsione.

Con un passo avanti nell’amicizia che gli richiede un impegno più profondo, Walter si impegnerà per cercare di ottenere la liberazione di Tarek, con un incentivo in più quando alla sua porta compare Mouna, la madre del suo amico, una donna forte e volitiva con cui si crea quasi da subito un rapporto profondo e autentico.

L’autore evita la trappola di soffermarsi sulle brutture del sistema di detenzione in cui è caduto Tarek (che in effetti, pure agli occhi di Mouna, pare ben diverso dal carcere dove era stato suo marito finendo per morirne), ma ne sottolinea la asettica ottusità nel gestire vicende umane che chiedono di non essere guardate solo come emergenze per la sicurezza.

Così McCarthy si concentra soprattutto sullo sguardo e sui movimenti interiori di Walter, ri-trascinato nella vita per scoprire la bellezza, ma anche la sofferenza, che l’uomo trova finalmente il coraggio di affrontare.

Perché, suggerisce McCarthy con la sua storia, senza coinvolgimento non ci può essere possibilità di felicità, anche se questa può essere continuamente messa a rischio. Perché senza coinvolgimento non è neppure possibile affrontare un discorso serio e partecipe sulle questioni delicate e complesse che la fragilità della nostra società (che si scopre specie negli Usa non più così aperta) rende fondamentali.

 

Elementi problematici per la visione: nessuno.

Autore: Luisa Cotta Ramosino

Details of Movie

Titolo Originale The Visitor
Paese USA
Etichetta
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