LA VITA ACCANTO

2024100 min14+   Crisi Matrimoniale, Cura dei figli

Una bambina nasce con un angioma sulla guancia, innescando una depressione nella madre e destabilizzando una famiglia. Un dramma familiare dai risvolti cupi e angosciosi, ben recitato ma che finisce per non appassionare per le sue incoerenze. In sala

Vicenza, anni 80. In una sontuosa villa che dà sul fiume Bacchiglione vivono: Osvaldo, un affermato ginecologo, sua moglie Maria e la gemella di Osvaldo, Erminia, un’affermata pianista. Maria dà alla luce una bella bambina, Rebecca, che però mostra un vistoso angioma di color rosso sulla guancia destra. Questo evento destabilizza Maria che cade in depressione e tiene in casa la figlia per evitare le malelingue della città.

Gli anni passano, Rebecca incontra  a scuola Lucilla che diventerà presto la sua migliore amica e scopre anche la sua passione per il pianoforte: la zia Ermina si impegnerà ad alimentare questa sua vocazione.  Rebecca acquista in questo modo, anno dopo anno, più sicurezza e interloquisce con decisione con sua madre, per cercare di farla uscire dal suo isolamento. Anche Lucilla ha i suoi problemi familiari: il papà ha lasciato lei e la mamma per una ragazza minorenne ma ora è tornato per reclamare parte della casa.

Una mattina Rebecca viene a sapere che la madre è morta buttandosi nel canale. La ragazza si dispera perché pensa che sia accaduto per colpa sua, per non esserle stata vicina. Una mattina, nella sua camera, scopre che sua madre ha scritto un diario. In questo modo Rebecca viene a scoprire delle terribili verità…


Valori Educativi



Le due famiglie presenti nel film sono luoghi dove vengono consumati atrocità e nefandezze. La famiglia come struttura intrinsecamente malata. In una sequenza dove è presente un sacerdote vengono evidenziate, secondo gli autori, le ipocrisie della Chiesa.

Pubblico

14+

Non ci sono né nudità né violenze ma i vizi e gli atti descritti o sottesi sono gravi e vengono affrontate tematiche da adulti

Giudizio Artistico



Ottima interpretazione di Valentina Bellè nella parte tormentata di Maria, di Sonia Bergamasco nella parte di Erminia. Una rivelazione è Beatrice Barison nella parte di Rebecca adolescente, pianista professionista al suo esordio nel cinema. La storia ha una struttura non coerente, scossa da suoi colpi di scena difficilmente giustificabili e non riesce ad appassionare lo spettatore

Cast & Crew

Our Review

la vita accanto

Un film con la regia di Marco Tullio Giordana  e la sceneggiatura di Marco Bellocchio  e Gloria Malatesta  ricavato dal libro omonimo di Maria Veladiano vincitrice del premio Calvino,  merita tutta la nostra attenzione, su un tema delicato come la cura dei figli.

In effetti il film ha un taglio forte dei personaggi, la tensione che si instaura fra loro rimbomba nel chiuso del loro elegante palazzo, in una prospettiva più teatrale che cinematografica. Una Vicenza molto bella è presente con i suoi angoli più suggestivi, di giorno come di notte ma si tratta di una bellezza da cartolina, come una realtà fuori campo, che non ha influenza nella storia di questa famiglia malata.   La presenza in scena, quasi continua, di Laura, la domestica anziana tutto fare, che tutti chiamano con autorità per farle fare ora questo ora quest’altro servizio, e anche di una nurse che si prende lei cura in toto della bambina che è nata, conferiscono un tono di noblesse distaccata ai tre personaggi della storia. E ce li rendono più antipatici.

Erminia tiene il suo concerto di pianoforte al teatro Palladiano. La musica è protagonista in questo racconto: si esibiscono più volte sia la zia che l’adolescente Rebecca che crescendo conferma il suo talento (sia Sonia Bergamasco nella parte di Erminia che Beatrice Barison che interpreta Rebecca ormai adolescente sono ottime pianiste). Anche la musica quindi  serve a  confermare l’inserimento di  questo gruppo familiare in un’enclave elitaria…

Il tutto viene posto in contrasto con la famiglia dell’amica Lucilla: la madre cerca di cavarsela gestendo da sola una piccola tipografia perché abbandonata dal marito e i toni, i modi sono schietti e affettuosi.

la vita accanto

Il racconto può essere diviso in due parti. Nella prima assistiamo con piacere alla crescita di Rebecca, che trova insegnanti comprensivi,  il sostegno dell’amica Lucilla e la stessa zia Erminia che l’aiuta ad entrare da professionista nel mondo della musica.. Facciamo il tifo per questa ragazza che, indipendentemente dal suo angioma, cresce e progressivamente costruisce la sua personalità.  In sgradevole contrasto si presenta la figura della madre Maria che vorrebbe solo chiudere in casa sua figlia. La sequenza dove Rebecca piccola inizia a muoversi a quattro zampe sul pavimento fra la felicità di tutti mentre la madre chiude ostinatamente gli occhi appare come un insulto alla cura dei figli che hanno tutte le madri del mondo .

Nella seconda parte si cambia tono e si scivola velocemente nel feuilleton. Sembra quasi che si sia sentita la necessità di caricare i toni e di sorprendere lo spettatore. Maria, un personaggio chiuso in se stesso, già poco comprensibile nella prima parte, pone fine alla sua esistenza.  Rebecca, trova il diario segreto che scriveva la madre, e inizia a comprendere qualcosa (in quanti film è stato trovato un diario segreto?), qualcosa di drammatico che serva a generare uno shock nello spettatore. Infine la terza sorpresa che non si può svelare  e che, come dice uno dei personaggi, o è un miracolo o è comunque scientificamente inspiegabile. È inutile affannarsi a trovare una spiegazione logica a quanto accade; una sorta di catarsi da tragedia greca.  che svela l’impostazione molto intellettuale del lavoro.

Il risultato netto è che si esce dalla sala provocati ma non soddisfatti, proiettati in un gioco che è solo degli autori ma non è il nostro.

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Paese ITALIA
Tipologia
Tematiche-dettaglio
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