LA STELLA DI LAURA

La famiglia di Laura – mamma, papà, il piccolo Tommy con il suo cagnolino di legno a rotelle, e il gatto – ha appena lasciato la campagna per traslocare in città. E a Laura – sette anni, bel caratterino e tanta fantasia – la cosa non è proprio andata giù. Niente più alberi davanti alla finestra, niente più amici, niente più prati in cui correre libera: a Laura non resta che cercare di fuggire con l’immaginazione attraverso la sua nave spaziale ricavata da una grande scatola di cartone. Ma non sarà Laura a raggiungere lo spazio, bensì lo spazio a raggiungere lei: nella forma di una piccola stella (ha cinque punte ma è tenera e inoffensiva) che si schianta nel giardino pubblico sotto casa. Laura trova così un’amica, almeno finché alla stellina non viene il complesso di E.T. (…telefono casa…) e Laura deve così inventarsi un modo per restituire quel corpicino celeste alla Via Lattea.

Valori Educativi



Storia della maturazione di una bambina che avviene grazie alla fatica del prendersi cura di qualcun altro, del farsi carico del peso di chi è in difficoltà.

Pubblico

Tutti

Giudizio Artistico



La grafica del film è suggestiva e riesce a restituire le atmosfere dei libri illustrati di Baumgart animandoli con lo stile lirico di Miyazaki (La città incantata). Uno dei maggiori punti di forza è poi la colonna sonora di Hans Zimmer che contribuisce a dare spessore e echi profondi a questa storia graziosa.

Cast & Crew

Produzione

Sceneggiatura

Michael Madel

Sceneggiatura

Piet de Rycker

Sceneggiatura

Our Review

Questa favola semplice e delicata è tratta dall’omonimo libro illustrato di Klaus Baumgart (edito in Italia da Fabbri) che, pubblicato per la prima volta nel 1996, ha venduto oltre due milioni di copie ed è stato tradotto in 25 lingue. A seguito del successo riscosso, il personaggio di Laura è poi diventato, soprattutto in Germania, il centro di un ricco fiorire di sequel e parallele iniziative editoriali e multimediali.

Al centro della storia narrata nel film c’è la rievocazione di quel preciso e delicato momento della crescita in cui un bambino inizia ad abbandonare gli atteggiamenti egocentrici tipici dell’infanzia sostituendoli con comportamenti più generosi e altruisti. E il film racconta piuttosto bene, rivolgendosi soprattutto al pubblico dei bambini più piccoli, come questa decisiva maturazione avvenga grazie alla fatica del prendersi cura di qualcun altro, del farsi carico del peso di chi è in difficoltà, dell’assumersi quella responsabilità che fino a pochi giorni prima sembrava una cosa da grandi. Il film piacerà soprattutto ai bambini che hanno al massimo l’età di Laura, gli stessi bambini che magari amano addormentarsi leggendo – o facendosi leggere – le favole di Klaus Baumgart. Risulterà probabilmente stucchevole per chi è più grande ed è alle prese con altri “momenti di crescita”.

La grafica del film – con una commistione di colorazione tradizionale e digitale, di animazione 2D e 3D – è suggestiva e riesce a restituire le atmosfere dei libri illustrati di Baumgart animandoli con lo stile lirico di Miyazaki (La città incantata).

Uno dei maggiori punti di forza è poi la colonna sonora di Hans Zimmer (premio Oscar per Il re Leone e autore di numerosissime splendide colonne sonore come quelle di – solo per citarne alcuni – Rain man, La sottile linea rossa, Il Gladiatore) che contribuisce a dare spessore e echi profondi a questa storia graziosa.

Autore: Francesco Arlanch

Details of Movie

Titolo Originale Laura Stern
Paese Germania
Etichetta
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