“Non prendi una vita in blocco e la butti solo perché ha un difettuccio” è il leitmotiv di Seabiscuit, Un mito senza tempo, il film tratto da una storia vera raccontata dall’omonimo romanzo di Laura Hillenbrand. Tre vite diverse, tre uomini diversi si incontrano e si scelgono.
Ultima opera di Quentin Tarantino (Pulp Fiction, Jackie Brown), Kill Bill racconta la storia della vendetta di una donna. L'odio scorre nelle immagini e la violenza diventa l'unica arma e risorsa per sconfiggere il dolore.
Thomas Wayne è un ricco benefattore della città di Gotham City e padre esemplare dell'unico figlio Bruce. Una sera escono dal teatro prima della fine dello spettacolo (il ragazzo aveva subito uno shock da piccolo e si era spaventato al vedere attori che assomigliavano a pipistrelli) e in una strada buia viene freddato da un rapitore assieme a sua moglie. Gotham cade in mano alla criminalità organizzata e Bruce inizia a girare per il mondo per trovare dentro di sé la forza per combattere l'ingiustizia e la prevaricazione....
Un commando di terroristi nordcoreani attacca e quasi rade al suolo la Casa Bianca, prende in ostaggio il Presidente e il suo staff e si asserraglia in un bunker sotterraneo, da dove pianifica un olocausto nucleare. Tutto facile per i cattivi? No, perché non hanno fatto i conti con una guardia del corpo del Presidente, dai drammatici trascorsi, che non aspettava che un’occasione simile per vincere i sensi di colpa e ristabilire l’onore perduto.
Evaso rocambolescamente da una prigione di Mosca, dove era rinchiuso per ragioni misteriose, Ethan Hunt è alle prese con una missione forse più “impossibile” del solito: sventare la guerra nucleare che il misterioso terrorista Cobalt sta cercando di provocare prima con una bomba al Cremlino (attentato di cui lo stesso Hunt è accusato) poi lanciando un missile nucleare su San Francisco. Rinnegato e braccato insieme alla sua squadra, Hunt dovrà viaggiare per mezzo mondo per riuscire a sventare la terribile minaccia.
La pace e la tranquillità degli abitanti di Rose Creek viene messa in pericolo dalla cattiveria di Bartholomew Bogue, un prepotente cercatore d’oro. La città viene assoggettata al suo volere e gli uomini costretti ad abbandonare i campi da lavoro. Una rivolta cittadina culmina drammaticamente in sangue innocente ed Emma Cullen, una coraggiosa e giovane donna a cui Bogue ha ucciso il marito, decide di cercare giustizia per sé e per gli abitanti di Rose Creek. Assolda, così, Sam Chisolm, che accetta la “guerra” contro il Cattivo non solo per soldi, ma anche per una misteriosa ragione personale che giunge dal passato. È così che Chisolm cerca – e trova – altri combattenti che accettino l’incarico. I 7 uomini arrivano a Rose Creek e stabiliscono fin da subito con gli uomini di Bogue le regole del gioco e le condizioni. Una lunga ed estenuante battaglia, che coinvolge anche gli abitanti della città, libera Rose Creek dagli usurpatori, ma il prezzo da pagare sarà per tutti, compresi i 7 guerrieri, molto caro.
Louis Simo, investigatore in bolletta alle prese con un divorzio tutt’altro che amichevole, viene coinvolto nelle indagini sulla morte di Gorge Reeves, attore in declino famoso per aver interpretato Superman in una serie televisiva. Mentre cerca di barcamenarsi tra creditori e personaggi pericolosi che non vogliono che la verità venga a galla, Louis fa luce sul doloroso dramma di Reeves e sul mondo corrotto e affascinante in cui aveva vissuto.
A Dorchester, quartiere degradato di Boston, sparisce Amanda McCready, bimba di quattro anni figlia di una tossica. Siccome le ricerche della polizia guidate dal capitano Jack Doyle (Morgan Freeman) e portate avanti dal detective Remy Bressant (Ed Harris) non danno nessun esito, gli zii della piccola decidono di rivolgersi a Patrick Kenzie (Casey Affleck) e Angie Gennaro (Michelle Monhagan), detective privati che ben conoscono la zona in cui è accaduto il fatto.
Le indagini porteranno i due, conviventi e innamorati, a scoprire una verità incredibile e a scontrarsi con un dilemma in grado di lacerare la coppia.
Sono passati più di cent'anni dalla prima proiezione dei fratelli Lumière e non sono pochi i registi che sono cresciuti totalmente imbevuti di cultura cinematografica, non mancando mai di riferirsi, nelle loro opere, ai loro autori preferiti. Questin Tarantino è un caso a parte. La sua passione cinefila assume toni ossessivi. In Kill Bill Volume 2 sono evidenti i richiami a Il buono, il brutto , il cattivo (1966) di Sergio Leone, Il Postino Suona Sempre due Volte (quello con Lana Turner del '46), Non aprite quella porta (1974) , tutto il cinema di Hong Kong, le gangster story di serie B e tanti altri ancora. La sua costruzione riesce comunque ad essere originale ma é come se, fin da bambino, avesse imparato ad esprimersi unicamente attraverso parole assimilate durante una indigestione pantagruelica di film. I suoi personaggi non hanno profondità, non certo per imperfezione della sceneggiatura ma perché sono caratterizzati come degli eroi da fumetto. Il volto di Uma Thurman (la sposa): una maschera di fango e di sangue; la glaciale Daryl Hannah (Elle) con la banda nera sull'occhio ed i biondi capelli al vento; il controllato David Corradine (Bill), pronto a colpire con precisione. Sono tutti personaggi che si imprimono nella mente dello spettatore. La capacità di Quentin di costruire sequenze è eccezionale; pur essendo la saga di Kill Bill un film di genere, la storia non è semplice collante in attesa del prossimo combattimento ma eccelle invece proprio nel costruire l'atmosfera che prelude allo scontro. Elle (Daryl Hannah ) è andata a trovare Budd (Michael Madsen nella sua roulotte. Ha portato una valigia piena di contanti, necessari per comprare una spada imbattibile che Budd è in grado di vendergli.. Parlano tranquillamente come se si trattasse di una visita di cortesia; Bubb si mette persino a preparare un cocktail di frutta. L'atmosfera è troppo calma. Qualcosa sta per succedere. La cinepresa riprende i dettagli del frullatore che si avvia, che si spegne, del cocktail che viene versato nei bicchieri. Perché questi dettagli? Da dove scatterà l'imprevisto? Si domanda lo spettatore. Se ci trovassimo all'interno della logica ferrea di un film di Alfred Hitchcock , non avremmo dubbi: se viene inquadrato un particolare, sicuramente questo servirà al racconto. Ma Quentin gioca con lo spettatore, si diverte a sviarlo. Poi la sorpresa arriva, ma non da dove ce la potevamo immaginare.. Anche nella parte finale, quando "la sposa" e Bill scoprono di essere genitori di una deliziosa bambina e sono tranquillamente seduti nel salotto a prendere un drink come qualsiai famiglia borghese, noi temiamo che non ci sarà concesso alcun lieto fine.
Non ci sono buoni o cattivi in questo film, ma tutti sono killer che provano compiacimento nel rischio e nell'uccidere. Perfino la piccola figlia della sposa, (in questa famiglia Addams volta in drammatico) promette bene, uccidendo un pesciolino rosso per puro dispetto. Tarantino ci sta inviando un messaggio cinico, di completa sfiducia nella bontà 'umana?. Non lo credo. Ci sta propinando un elogio della vendetta negando la categoria del perdono? Niente di più avulso dai suoi interessi. Tarantino non è immorale nel senso che non ha nessuna filosofia da trasmetterci sulla decadenza del genere umano come invece accade, ad esempio, ne Leinvasioni barbariche (2003); la sua opera è fuori da ogni riferimento alla realtà, è un cinema che si nutre di cinema. E' invece immorale perché è diseducativo, proprio quando ci trasporta in un mondo che non c'è ed in questo mondo gioca con la violenza attingendo la vis ludica dai nostri istinti più nascosti, come quella bambina che schiaccia il pesciolino rosso che si dimena fuori dall'acqua.
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