IL TRUFFACUORI
Alex Lippi di mestiere fa lo “spacca coppie”, seduttore di professione assoldato da genitori, sorelle, amiche per salvare giovani fanciulle incappate nell’uomo sbagliato da relazioni che le rendono infelici senza che loro se ne rendano conto. Chiamato a sabotare il matrimonio della bella Juliette a solo dieci giorni dalle nozze, Alex si trova davanti alla missione più impegnativa della sua vita, perché in pericolo c’è anche il suo cuore.
Il truffacuori altri non è che un giovane che si incarica, a pagamento di rompere i fidanzamenti quando il pretendente non è gradito da parte di qualche potente genitore. Un’altra commedia francese brillante e arguta che si avvantaggia di ottimi attori
Nicolas Duval-Adassovsky
Script Associés
Valori Educativi
Alla fine, dopo tante finzioni e messe in scena, l’amore, quello non truccato, trionferà
Pubblico
14+turpiloquio, alcune scene sensuali
Giudizio Artistico
Nonostante qualche caduta di stile il film rivitalizza inaspettatamente un genere oggi un po’ in declino come la commedia romantica, merito della sceneggiatura brillante e dell’interprete Romain Duris, mentre Vanessa Paradis gli tiene testa con grazia
Cast & Crew
Produzione
Nicolas Duval-Adassovsky
Script Associés
Focus Features
Chaocorp
Cinémage 4
A Plus Image
Banque Populaire Images 10
Orange Cinéma Séries
Regia
Pascal Chaumeil
Our Review
I primi tredici fulminanti minuti del film (una specie di “corto” a sé stante) che illustrano il “metodo” di Alex Lippi varrebbero da soli il prezzo del biglietto. Organizzare un incontro fortuito, affascinare una sconosciuta che neppure sa quello che le manca, partire dalle sue passioni e dai bisogni trascurati, farle intravedere orizzonti sconosciuti di sentimenti assoluti (meglio se infelici) riscoprire l’amore di cui è degna (e per ovvio confronto farle notare di cosa si sta accontentando), e poi elegantemente sfilarsi lasciandole l’agio di trarre le dovute conclusioni.
Questo Don Giovanni su ordinazione quando “lavora” si permette al massimo un bacio e intende il suo mestiere non solo come un business ma come una vera e propria missione umanitaria, non molto diversamente dall’ Hitch dell’omonima commedia americana di qualche anno fa.
Le donne, secondo la sua teoria, si dividono in tre gruppi: felici, infelici e coscienti di esserlo, infelici e senza la consapevolezza della loro situazione. È esclusivamente questo gruppo di bisognose di “illuminazione” e di soccorso il target su cui si è specializzato, su segnalazione di amiche, parenti e genitori.
Ovvio che anche qui, come in tutte le professioni “umanitarie” il rischio di sindrome da burn out sia dietro l’angolo e la vita privata ne abbia alla fine a risentire, anche se si tratta di un’impresa di famiglia (sorella e cognato fanno da compari e di volta in volta rivestono il ruolo di comparse nelle elaborate messe in scena che fanno da sfondo alla seduzione a fin di bene).
È con queste premesse che Alex accetta incautamente da un mafioso la sfida di separare la figlia, una bella sommelier, dal suo quasi marito (mancano solo 10 giorni al matrimonio), uomo d’affari impegnato in imprese umanitarie. Il lavoro puzza (sarà poi davvero un rapporto così marcio da doverlo sabotare?) e in più la preda si rifiuta di collaborare e costringe il nostro al super lavoro, tra un falso incarico di body guard e gli straordinari notturni per mettere in scena un’improbabile replica del ballo di Dirty dancing.
Perché la chiave del cuore di una donna si conquista sì con l’astuzia e la pianificazione, ma soprattutto con la disponibilità a mettersi in ridicolo, che è poi il modo più reale per abbassare le difese e offrirsi all’altro per quello che si è, anche quando si crede di fingere. Il riso condiviso, più che la seduzione, è la porta dell’amore e questa volta anche Alex cadrà nella rete e sarà costretto a mettersi in gioco.
Questa pellicola francese, cui pure non manca qualche caduta di stile un po’ farsesca che sembra piacere tanto ai transalpini, rivitalizza inaspettatamente un genere oggi un po’ in declino come la commedia romantica, divisa tra remake poco convinti e riscritture confuse della mappa dei sentimenti. Merito anche dell’interprete Romain Duris, in genere più conosciuto per i suoi ruoli drammatici, che qui, invece, pare divertirsi un mondo nel ruolo del seduttore prezzolato vittima dei suoi stessi intrighi, mentre Vanessa Paradis gli tiene testa con grazia nei panni dell’incontentabile ereditiera con la passione per i balli anni Ottanta.
La storia scivola via leggera ma non inconsistente verso l’inevitabile lieto fine mettendo in mezzo anche gangster stranieri in vena di pestaggi, amiche ninfomani, finti elettricisti polacchi, con un effetto di stralunato accumulo che però non arriva mai all’eccesso.
Vista la propensione femminile a impicciarsi degli affari altrui (meglio se delle amiche) con la scusa di voler far del bene, non ci sarebbe da stupirsi se l’arnacoeur (impossibile rendere il gioco di parole dell’originale) avesse fortuna anche qui.
Autore: Laura Cotta Ramosino
Details of Movie
Titolo Originale | L'arnacoeur |
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Paese | Francia |
Etichetta | Non classificato |
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