IL CONTE DI MONTECRISTO
Il classico, appassionante racconto del riscatto e della vendetta di Edmond Dantès viene riproposto con grande cura nei costumi, nelle scenografie e con bravi attori, con poche varianti rispetto al racconto originale. Su RaiPlay
1815, ai tempi del re Luigi XVIII, durante i cento giorni nei quali Napoleone riuscì a fuggire dall’isola d’Elba. Edmond Dantès è un giovane marinaio di una nave mercantile che sta tornando a Marsiglia. In piena navigazione, viene nominato capitano dal comandante Leclérc che sente di essere ormai in fin di vita. Gli affida anche una lettera che dovrà consegnare a un suo amico (di fede bonapartista). Questa nomina innesca l’invidia di Danglar, lo scrivano della nave che aspirava da tempo a quella posizione. Appena sbarcato, Edmond corre dalla fidanzata Mercèdès: si erano ripromessi di organizzare il loro matrimonio appena lui sarebbe tornato. Ciò innesca la gelosia di Fernand Montego, innamorato non corrisposto di Mercédès. Danglar e Montego si coalizzano contro Edmond e scrivono una lettera anonima destinata al sostituto procuratore del re Gérad de Villefort dove si accusa Dantès di essere un sovversivo bonapartista. La lettera risulta molto compromettente: coinvolge anche il padre dello stesso procuratore. Quest’ultimo, abusando della sua autorità, accusa Edmond di tradimento e lo fa incarcerare nel castello d’If. Passano 10 anni e Dantès fa la conoscenza con il suo vicino di carcere, l’abate Faria, un uomo colto dal quale apprende lingue straniere, filosofia e altre materie, comprende i motivi della sua ingiusta carcerazione. Alla morte dell’abate, Dantès si sostituisce nel sacco nel quale il cadavere di Faria era stato collocato per venir buttato in mare. Con questo stratagemma Dantès si ritrova libero e ora ha due obiettivi: recuperare un tesoro custodito nell’isola di Montecristo secondo quanto gli aveva confidato l’abate e una volta tornato a Marsiglia, organizzare la sua vendetta…
Bille August
Valori Educativi
In un mondo senza speranza, popolato di persone crudeli ed egoiste unico, comportamento riconosciuto valido è la vendetta di chi è stato trattato ingiustamente
Pubblico
10+La sequenza nella quale un neonato viene rinchiuso in una scatola e poi interrato può impressionare i più piccoli
Giudizio Artistico
Ottima recitazione dei protagonisti, ambientazioni e costumi realizzati con grande cura
Cast & Crew
Sam Claflin
Ana Girardot
Lino Guanciale
Michele Riondino
Regia
Bille August
Our Review
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Sappiamo che un feuilleton, che veniva pubblicato a puntate, come il Conte di Montecristo si presti molto bene a venir trasposto in un serial TV proprio perché è strutturato con una sequenza di colpi di scena, di rivelazioni che invitano a proseguire il racconto nell’episodio successivo. Questa nuova versione franco-italiana disponibile su RaiPlay vanta non pochi nomi italiani, fra i quali Sandro Petraglia alla sceneggiatura, Lino Guanciale, Michele Riondino e Gabriella Pession fra gli attori. Nelle otto puntate il regista Bille August (un Oscar e una Palma d’Oro nel 1992 per : Pelle alla conquista del mondo e una Palma d’Oro nel 1992 per Con le migliori intenzioni ) ha il tempo di sviluppare tutta la trama del romanzo beneficiando delle tecniche più moderne (molto belle le sequenze di una nave in mezzo alla tempesta), delle musiche originali del Premio Oscar Volker Bertelmann e di una scenografia che prende in grande cura i costumi e gli ambienti interni ed esterni. Il risultato è una confezione di lusso, che ha il tempo di otto puntate per sviluppare nei dettagli il racconto del libro a cui si attiene alquanto fedelmente, evitando di sbilanciarsi in pericolose interpretazioni moderne di una storia così classica.
La domanda che sorge spontanea è: può un romanzo scritto nella metà dell’800 interessare ancora un pubblico moderno? Ormai la storia è nota, tenendo anche conto dei tanti adattamenti cinematografici, televisivi e teatrali che ha avuto. In realtà la domanda è mal posta perché già ora il serial è in testa ai gradimenti del pubblico di RaiPlay, quindi bisogna riformularla in questo modo: perché continua ad avere successo?
Al di là della complessità del racconto (trame e sottotrame, personaggi primari e secondari) è indubbio che i protagonisti siano fortemente caratterizzati nelle loro passioni, nelle loro aspirazioni, inseriti nel contesto storico di una Francia dove i nobili con i loro privilegi, il loro cerchio chiuso di alleanze e scambi di favori hanno ancora il loro peso ma possiamo al contempo ammirare una Francia avviata verso l’industrializzazione (la costruzione della rete ferroviaria, l’uso del telegrafo, il potere crescente delle banche).
Su questo sfondo storico si sviluppa il tema sempre verde della gestione della giustizia e il suo contrario, la vendetta. Sono presenti omicidi privati (un terribile tentativo di infanticidio, l’avvelenamento di una signora per conquistarsi l’ eredità) ma, peggio ancora, la presenza di funzionari pubblici che commettono delle ingiustizie a proprio vantaggio.
“Temo di aver abbandonato Dio e desidero vendicarmi di una grande ingiustizia che ho subito” è la confessione che fa Dantès a un sacerdote appena uscito dalla prigione”. A nulla valgono gli inviti del sacerdote al perdono: lui non ha tempo di aspettare la giustizia divina. “Dio non risponde alle mie preghiere anche se l’ho invocato molte volte”: commenta in un’altra occasione.
Anche quando Lino Vampa gli domanda perché la sua vendetta non comporti l’uccisione dei colpevoli la sua risposta è: ” troppo facile: la mia vendetta sarà pari alla loro colpa”.
In effetti non siamo in un film western dove la vendetta viene consumata lungo lo stradone che porta al saloon, cercando di estrarre la pistola una frazione di secondo prima dell’avversario ma è la costruzione di una tela di ragno che progressivamente avvolge il “cattivo” per poi stritolarlo.
Come sappiamo, alla fine il protagonista-dio premierà i suoi amici e condannerà i cattivi in base al suo insindacabile giudizio. I valori condivisi non ci sono più, non c’è presenza soprannaturale, vale solo l’iniziativa personale, arbitra insindacabile dei destini altrui.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Etichetta | Non classificato |
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Giudizio Artistico | 8 |
Paese | FRANCIA ITALIA |
Tipologia | Serie TV |
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