FOLLE D’AMORE – ALDA MERINI

202394 min14+   Biografico, Poesia

La biografia romanzata della poetessa Alda Merini, geniale e inquieta in un contesto difficile per delle donne di talento raccontata da una intensa Laura Morante ma con regia poco ispirata. Su Raiplay

Nella Milano del dopoguerra, Alda è una giovane dotata di un talento straordinario: la poesia. Spesso osteggiata dalle avversità della vita, tra amori non corrisposti e periodi di ricovero, riesce a sublimare le proprie esperienze in versi carichi di profondità emotiva.


Valori Educativi



La vita tormentata e sentimentalmente disordinata, carica di soprusi subiti, di una poetessa inquieta

Pubblico

14+

Alda subisce maltrattamenti all’ospedale psichiatrico

Giudizio Artistico



“Folle d’amore – Alda Merini” risulta essere un ottimo prodotto televisivo che, pur risentendo a volte di una regia poco ispirata, è contraddistinto dall’interpretazione di Laura Morante, che omaggia in maniera brillante un personaggio di spicco quale era Alda Merini.

Cast & Crew

Laura Morante

Alda Merini

Federico Cesari

Arnoldo Mosca Mondadori

Sceneggiatura

Roberto Faenza

Sceneggiatura

Lea Tafuri

Sceneggiatura

Our Review

Nell’ampio panorama delle proposte televisive offerte dalla Rai, le produzioni di fiction in costume rivestono da sempre un ruolo di rilievo, delineando ritratti appassionanti delle figure che hanno scolpito la storia e la cultura italiana. Tale asserto trova piena conferma nel variegato palinsesto stilato dall’emittente per la stagione 2024, nel quale spiccano produzioni di pregio che pongono sotto i riflettori personalità di spicco come Mameli e Margherita Hack. Un nuovo nome, ora, si unisce a questa prestigiosa lista: Alda Merini.

La poetessa, figura iconica dell’espressionismo sentimentale italiano, è al centro del film “Folle d’amore – Alda Merini” diretto con maestria da Roberto Faenza. Il titolo stesso evoca subito uno dei suoi capolavori letterari, “Folle, folle, folle di amore per te”, pur essendo liberamente ispirato a un altro lavoro, “Perché ti ho perduto” di Vincenza Alfano. Frutto della collaborazione tra Faenza e Lea Tafuri, con il contributo illuminante di Arnoldo Mosca Mondadori, Ambrogio Borsani e Paolo Miloni, il film pone l’accento sui volti e gli sguardi di tre talentuose attrici: Sofia D’Elia, Rosa Diletta Rossi e Laura Morante. Ognuna di loro si impegna nell’arduo compito di incarnare Alda Merini, non limitandosi a una semplice imitazione, ma aspirando piuttosto a catturarne la complessità attraverso le diverse fasi della sua esistenza.

La poetessa si presenta al pubblico come una figura anziana, assorta nella lettura delle sue poesie davanti a una sparuta platea. Tra gli spettatori, è Aldo Mosca Mondadori a restare rapito dalla potenza dei suoi versi. Inizia così un’amicizia destinata a diventare leggendaria, divenendo fondamentale negli ultimi anni di vita della poetessa. Mosca Mondadori diviene il suo confidente più fidato, ascoltando le sue confidenze e condividendo i suoi struggenti ricordi.

Portare Alda Merini sul grande schermo rappresentava una grande sfida essendo impossibile circoscrivere, in poco più di novanta minuti, non tanto la sua vita, quanto il significato profondo della sua esistenza. Il film-tv di Raiuno e RaiPlay, una nobile iniziativa volta a commemorare la poetessa presso vecchie e nuove generazioni, fa del suo meglio, facendo sì che la sua presenza imponente, sia fisica che emotiva, abbia il potere di riempire ogni spazio con un magnetismo irresistibile e per presentarla al vasto pubblico della Rai, è stata adottata un approccio che celebrasse la sua figura senza rischiare di mancarle di rispetto.

Il film infatti, esplora vari momenti cruciali della vita di Alda Merini, ripercorrendo i momenti della sua giovinezza segnata dall’incontro con la poesia, fino al matrimonio e all’esperienza dell’internamento, che si rivelerà cruciale per la sua vena creativa. Inoltre, di fronte alla sfida di rappresentare in una sceneggiatura gli anni trascorsi in manicomio, Roberto Faenza e Lea Tafuri si sono affidati alle parole stesse di Alda, che continuano a testimoniare il suo profondo attaccamento alla vita, persino nei momenti più bui. Fortunatamente, il film evita la strada facile del vittimismo nel rappresentare il dolore del ricovero, la solitudine e l’allontanamento dalle figlie. Alda stessa si rende conto che per loro è stato meglio crescere lontano da lei, anche se questo ha significato sacrificare la sua gioia di averle vicine.

In conclusione, nonostante la regia di Faenza sembri aver optato per un tono timido e poco incisivo, tralasciando numerose opportunità di esplorare in profondità la complessità della poetessa (imponendo riduzioni, tagli e semplificazioni varie), il prodotto finale è comunque più che ottimo in quanto ricostruisce fedelmente le vicende della poetessa, avvalendosi delle interpretazioni di Laura Morante e Rosa Diletta Rossi che si distinguono per la loro brillantezza e autenticità, sollevando il film dalle sue eventuali incertezze. Morante, in particolare, sembra rendere omaggio a Alda Merini attraverso una serie di gesti e sospiri continui, catturando con grande sensibilità l’essenza della poetessa e facendo sì che l’affascinante figura della donna possa giungere al cuore dello spettatore.

Autore: Davide Amenta

Details of Movie

Paese ITALIA
Tipologia
Tematiche (generale)
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