FLOW – UN MONDO DA SALVARE

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In un mondo senza esseri umani sommerso dalle acque, un gatto cerca di sopravvivere assieme ad altri animali che incontra. Un film non parlato, apprezzabile per un messaggio di solidarietà che trasmette ma non esente da un certo compiacimento puramente visivo. In Sala

Un gatto nero si sta aggirando per la foresta quando scorge un branco di cani sulla riva di un fiume intenti a catturare qualche pesce. Due di loro iniziano a contendersi una preda e ne approfitta il gatto per afferrarla e fuggire via. Inseguito dai cani, all’improvviso un’onda gigantesca li travolge tutti. Il gatto riesce a raggiungere un approdo vicino a una casa che risulta essere stata la sede di uno scultore: sia il suo studio che il giardino della villa sono pieni di statue di gatti di varie dimensioni. L’acqua continua a salire e il gatto trova rifugio sopra una delle statue più alte. Ma l’acqua sale ancora; per sua fortuna il gatto scorge una barca alla deriva e la raggiunge. L’imbarcazione è già abitata da un capibara ma dopo un momento di timore, il gatto si accorge che possono convivere pacificamente….


Valori Educativi



In un modo pericoloso e imprevedibile, la solidarietà fra animali di razze diverse diventa l’unica soluzione (tranne i pesci che vengono tranquillamente mangiati)

Pubblico

Tutti

Giudizio Artistico



Eccezionale spettacolarità della computer grafica impiegata sia per i paesaggi che per la realizzazione degli animali ma il racconto fluttua senza andare in una precisa direzione e ciò può determinare una certa perdita di interesse da parte dello spettatore

Cast & Crew

Sceneggiatura

Gints Zilbalodis

Sceneggiatura

Matiss Kaza

Sceneggiatura

Our Review

Flow

Flow: la vita degli animali fra animali che parlano come animali e non come esseri umani (né esiste alcun commento di fondo al film). Un cartone animato che non è come gli ultimi prodotti della Pixar realizzati in sofisticata grafica digitale (il regista di Fog, Zilbalodis, è un lettone che ha lavorato fra Francia e Belgio) ma viene usata una tecnica essenziale che genera bassa risoluzione e granulosità nel colore (pare sia stato usato Blender) ma che nulla toglie alla suggestione delle immagini.
Che cosa racconta Flow? Non c’è un racconto, siamo fra animali e anche noi vediamo la realtà come se fossimo come loro. Le cose accadono, ma noi non sappiamo perché; sappiamo solo che dobbiamo scappare quando c’è un pericolo imminente, trovare un rifugio sicuro, trovar da mangiare e se si incontra un altro animale bisogna essere molto diffidenti.

Stabilite queste “regole del gioco” il film si snoda, appunto, come un gioco dell’oca  e se a volte si approda in una stazione felice, subito dopo ci si imbatte in seri pericoli. Perché all’inizio pare che un mare sommerga tutta la terra ma poi si ritira? Non ci è dato saperlo. Perché la barca attraversa possenti città dove si incontrano altri animali ma non c’è traccia di esseri umani? Non si sa. Chi è quello scultore che realizzava statue di gatti giganti? Non ci è dato di saperlo.

Tutti hanno lodato la prodigiosa tecnica che è stata impiegata per realizzare l’animazione del film e anche noi ci uniamo a loro ma il significato?

Verso la fine animali di diverse razze (un gatto, un labrador, un capibara, un lemure e un serpentario) si accorgono che è molto meglio collaborare piuttosto che litigare. Giusto.

È lo stesso messaggio che ci ha trasmesso un film sicuramente hollywoodiano come il recente Robot selvaggio ma in quel caso si trattava di animali parlanti e lo sviluppo del racconto risultava molto chiaro.

Sono presenti riferimenti che rimandano alla Bibbia (il diluvio universale, l’arca di Noè), si può immaginare che la sequenza dove il serpentario scompare in un cielo azzurro possa venir interpretata come l’ascesa verso una sorta di paradiso per animali ma si tratta di suggestioni, non di messaggi. Il film ci vuole avvisare riguardo a prossime crisi ambientali riguardo al rischio di prossima dissoluzione dei ghiacciai? Liberi di pensarlo ma niente viene esplicitato.

Il film è adatto ai ragazzi, ai bambini? Il dibattito è aperto. Non ci sono spiegazioni razionali, ma solo intuizioni che ragazzi potrebbero cogliere, soprattutto quelli che sono abituati a interagire con un cane o un gatto di casa.

Siamo agli antipodi di Il robot selvaggio dove il messaggio è semplice, forte e chiaro, proprio perché orientato a un pubblico di pre-adolescenti (il senso della famiglia, la bellezza della convivenza pacifica e solidale fra specie animali diverse).

Al contrario Flow tradisce un certo compiacimento intellettuale, il gusto della bella immagine per l’immagine.

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Etichetta
Paese lettonia Belgio/Francia
Tipologia
Titolo Originale Straume
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