CRIATURE
In un quartiere povero di Napoli, un ex insegnante cerca di riportare i ragazzi che disertano le aule scolastiche a ritrovare la bellezza della cultura e ad aspirare a un mondo migliore. Su PrimeVideo
In un rione popolare di Napoli, Mimmo è un ex insegnante che si dedica interamente al recupero dei ragazzi che non stanno raggiungendo il diploma di terza media. Il suo metodo è insolito: non si limita a invitarli a studiare ma li intrattiene con l’arte circense in modo che possano stringere fra loro amicizia con tanta allegria. Mimmo ha dalla sua parte Anna, assistente sociale ma gli ostacoli sono tanti: dalla scarsa collaborazione delle stesse strutture scolastiche, all’opposizione dei genitori che vogliono che i figli lavorino con loro, fino all’ostilità dei clan mafiosi del quartiere…
Cécile Allegra
Cécile Allegra
Valori Educativi
Il film esprime gli alti ideali di un insegnante che si è impegnato a raccogliere i ragazzi che trova per strada o precocemente impegnati in lavori manuali per invitarli a studiare e a raggiungere la licenza della terza media
Pubblico
10+Il pericolo di morire in cui incorrono i ragazzi potrebbe impressionare i più piccoli
Giudizio Artistico
La registra e sceneggiatrice Cécile Allegra, al suo primo lungometraggio, manifesta alcune incertezze nello sviluppo del racconto e risulta mancante la descrizione di un opprimente contesto mafioso ma esprime compiutamente i suoi alti ideali e la sensibile attenzione che presta verso i giovani interpreti
Cast & Crew
Marco D'Amore
Marianna Fontana
Regia
Cécile Allegra
Sceneggiatura
Cécile Allegra
Our Review

“Quando si nasce si ha già un destino segnato”. E’ questa la frase che meglio descrive la situazione di tanti ragazzi nei rioni poveri di Napoli come in quelli in tante altre città d’Italia. I genitori di questi ragazzi o chi ne fa le veci non vedono per loro altro orizzonte se non quello che si impegnino subito ad aiutarli nel loro lavoro mentre lo studio e la formazione scolastica appaiono una pura perdita di tempo. La frase è stata detta da Giovanni Savino, il vero Mimmo, un ex insegnante che è realmente un educatore di strada nel rione Barra di Napoli, in una intervista disponibile su Youtube. Giovanni nella realtà, come Mimmo nel film, impiega l’arte circense, un’arte “per strada”, per liberare la fantasia di quei ragazzi che rischiano di non arrivare alla terza media. Ma la vera “arte” di questo difficile e delicato mestiere è un’altra. È trovare le strade per portare ragazzi e ragazze a uscire dal loro piccola realtà e aprirsi a nuovi orizzonti. È convincere i parenti che questi ragazzi non sono “cosa loro” di cui sono arbitri dei loro destini. È convincere le strutture scolastiche che è giusto non perdere la speranza di recuperarli. Tutte queste cose cerca di fare Mimmo in questo film e lo fa con grande pazienza e forza spirituale perché “dobbiamo togliere le perle ai porci”.
Gli altri protagonisti sono i ragazzi e le ragazze della squadra di Mimmo.. E’ forse la componente più riuscita di questo film, non solo perché sono tutti bravi questi giovani attori e attrici (è presente anche Maria Esposito, una delle protagoniste di Mare Fuori) ma perché sono espressione del sogno poetico della regista e sceneggiatrice Cécile Allegra. L’autrice italo-francese esprime l’affetto e la sensibilità con cui guarda questi ragazzi e ragazze, ancora fragili ma ricchi di speranza, pronti a fare squadra tutti uniti, a soccorrersi l’uno con l’altro.
Guardando alcuni giudizi del pubblico, il film non è piaciuto. Abituati al crudo e violento mondo di Gomorra, questa Napoli, vista con gli occhi innocenti di tanti ragazzi, può sembrare finta e l’ambiente malavitoso non abbastanza “cattivo”. Sono le incertezze registiche di Cécile Allegra articolista e documentarista al suo primo lungometraggio. E’ verosimile che abbia voluto trasferire anche in questo film la carica ideale che ha sempre posto nei sui lavori, come l’articolo La scuola per i bambini schiavi (ex bambini ridotti in schiavitù nelle fabbriche di tappeti dell’Uttar Pradesh indiano) Haiti, la ferita dell’anima (sul trauma psicologico ad Haiti dopo il terremoto), Voyage en barbarie (la storia del lungo peregrinare, tra la Svezia e l’Egitto, di sei giovani ragazzi, tutti sopravvissuti ai campi di tortura del Sinai). Non si tratta quindi di un film realistico ma idealizzato a cui non mancano espressioni poetiche, come “quei muri che si possono colorare ma non abbattere”
Autore: Franco OLearo
Details of Movie
Etichetta | FamilyOro |
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Giudizio Artistico | 6 |
Paese | ITALIA |
Tematiche (generale) | Educazione dei Giovani Pre-Adolescenti |
Tipologia | Film |
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