Watch Now

YouTube video

Autore

BACK TO BLACK

2024126 min14+   Alcool, CantoDroga

Lo sfolgorante successo ma anche la tragica fine della cantante Amy Winehouse. Una magnifica interpretazione dell'attrice-cantante Marisa Abela ma la sceneggiatura è abbastanza debole anche nella resa della psicologia dei personaggi. In sala

Amy Winehouse è una ragazza di 18 anni, ha una grandissima passione per il jazz e la musica retrò. Dal divorzio dei genitori vive con il padre e frequenta spesso la cara nonna Cynthia. Con grande determinazione vuole dedicarsi alla carriera musicale: così inizia a tradurre in musica i suoi vissuti e le sue emozioni. I testi da lei composti così come le musica attirano subito una gran quantità di pubblico. Nonostante la fama, il suo motto resta sempre quello di non fare mai musica per i soldi. Il suo talento artistico, però, va di pari paso con la sua sregolatezza di vita: in particolare alcool e fumo (fino ad arrivare alle droghe) non mancano mai. La conoscenza di Blake Fielder-Civil e il matrimonio con lui fa peggiorare le cose per il rapporto di dipendenza affettiva che si instaura tra i due. Dopo il distacco per l’incarcerazione di lui, inizia un percorso di disintossicazione e le cose sembrano andare meglio. La notizia del divorzio, però, sarà per lei un colpo troppo forte. La cantante, infatti, viene trovata morta nella sua casa a Londra a soli 28 anni.


Valori Educativi



Il film ci mostra una donna di grande talento ma fragile, impegnata a combattere contro la sua dipendenza dall’alcool e dalla droga con esiti alterni. Nella sua fragilità non è stata aiuta nè da suo padre nè da dal marito che poi l’ha abbandonata

Pubblico

14+

Uso di droga e alcool il linguaggio volgare e alcune scene di intimità (con nudità esplicite) una relazione distruttiva per ambedue perché segnata anche da una dipendenza affettiva

Giudizio Artistico



Marisa Abela riesce in modo magistrale a “trasformarsi” nella cantante londinese anche per quel che riguarda il canto: i brani musicali, infatti, non sono in playback, ma sono stati registrati da lei. Ma la sceneggiatura è abbastanza debole anche nella resa della psicologia dei personaggi

Cast & Crew

Our Review

Back to Black

Questo biopic su Emy Winehouse allunga la lista dei biopic di cantanti. Dopo il celebre e pluripremiato film Bohemian Rhapsody, si sono viste sul grande schermo le carriere di David Bowie, Aretha Franklin, Whitney Huston, Elvis Preasley, Elton John, Bob Marley, senza contare il magnifico duetto fra Lady Gaga e Bradley Cooper in A star is Born … fino a Amy Winehouse, protagonista Back to black.

Il titolo del film coincide con quello del disco che, nel 2006, la lanciò sulla scena mondiale e che le fruttò ben 5 Grammy Award nel 2008. Disco autobiografico (come tutte le sue canzoni): potrebbe essere tradotto con ricondotta indietro dall’abisso e fa riferimento all’incontro e alla storia d’amore (almeno nella fase iniziale) con Blake Fielder-Civil.

Non è il primo lungometraggio sulla cantante inglese, infatti nel 2015 Asif Kapadia aveva portato in sala un documentario dal titolo Amy. Con questo film il regista era riuscito addirittura ad aggiudicarsi il Premio Oscar, ma aveva dovuto far fronte alle pesanti critiche dalla famiglia della defunta cantante.

In questo caso, però, anche per ammissione degli stessi familiari, esce un ritratto abbastanza edulcorato di Amy Winehouse.

Sapere che i toni della presentazione sono ammorbiditi stupisce sicuramente lo spettatore che non conosce la cantante: infatti, non viene fatto mistero delle difficoltà caratteriali, della vita fatta di eccessi, dei seri problemi di dipendenza con i quali ha dovuto fare i conti e che l’hanno portata alla morte.

La sceneggiatura, poi, è abbastanza debole anche nella resa della psicologia dei personaggi: considerando che il film copre circa una decina di anni, risultano un po’ tutti sempre uguali a loro stessi.

A fronte di questa debolezza, però, sono degne di nota le interpretazioni.

Back to Black

Alla protagonista, prima di tutto, vengono dati corpo e voce da Marisa Abela. L’attrice inglese riesce in modo magistrale a “trasformarsi” nella cantante londinese anche per quel che riguarda il canto: i brani musicali, infatti, non sono in playback, ma sono stati registrati da lei. Cosa da non dare per scontata perché la grande fortuna di Amy Winehouse fu la sua voce bellissima e particolare, utilizzata in un genere musicale che è una commistione tra soul, jazz e R&B contemporaneo. Anche le scene meno edificanti che raccontano i suoi disturbi alimentari, i suoi problemi con alcol, fumo e droghe, i suoi momenti di “pazzia” hanno una grandissima credibilità.

Anche degli interpreti delle tre figure chiave della vita della cantante inglese si può apprezzare il lavoro.

L’ottima Lesley Manville, che porta sullo schermo Cynthia, la nonna della protagonista, riesce a trasmettere il grande legame di affetto e stima che c’era tra lei e la nipote. Tra l’altro, proprio la morte di questo punto di riferimento segnerà una svolta importante (in peggio, purtroppo) nella vita di Amy: svolta che anche sul grande schermo si può vedere.

Le due figure maschili, poi, riescono a far vedere al pubblico il complicato rapporto che avevano con la cantautrice: da una parte Mitch (Eddie Marsan) e dall’altra Blake Fielder-Civil (Jack O’Connell). Il primo, padre e quasi manager, non è riuscito a fare bene né nell’una né nell’altra cosa. Non solo, in alcune interviste Mitch Winehouse ha riconosciuto una rappresentazione fin troppo buona della sua figura. Il secondo, il giovane conosciuto in un pub e che l’ha fatta innamorare a prima vista, può essere considerato l’alter ego maschile di Amy: si ritrova a dover affrontare gli stessi problemi di quella che diventerà sua moglie (alcol, fumo e droga) aggiungendovi, però, l’affetto. I due, infatti, svilupparono una relazione distruttiva per ambedue perché segnata anche da una dipendenza affettiva. L’incarcerazione di lui, in particolare, mette a nudo la perversità di questa dinamica e li porterà alla dolorosissima separazione.

In conclusione, il film, pur reggendo (in particolare grazie alle performance musicali) le due ore di durata, non risulta particolarmente brillante. Unitamente a quanto detto, anche il linguaggio volgare e alcune scene di intimità (con nudità esplicite) rendono la visione sconsigliata ad un pubblico particolarmente giovane.

Autore

Autore: Francesco Marini

Details of Movie

Paese  USA FRANCIA UK
Tipologia
Titolo Originale Back to Black
Valori Educativi 5
Tematiche (generale)
Tematiche-dettaglio
Be the first to review “BACK TO BLACK”

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

There are no reviews yet.