ARRIVA JOHN DOE!
Una giornalista prossima al licenziamento, costruisce un personaggio fittizio che riscuote grande successo di pubblico. Un racconto edificante sulla forza del bene contro il potere dei media. Su Youtube
Ann Mitchel è l’editorialista per la cronache rosa del quotidiano Bulletin. Quando il milionario Norton decide di acquistare la testata, lei viene invitata a compilare il suo ultimo articolo perché si deve considerare licenziata: il New Bulletin (questo è il nuovo nome dato al giornale) ha bisogno di tagliare i costi. Disperata, Ann compie un gesto estremo: pubblica un falso articolo dove finge di aver ricevuto la lettera di un disoccupato dal nome John Doe il quale, disperato per l’insensibilità mostrata dai suoi concittadini, minaccia di gettarsi giù dall’ultimo piano del municipio alla notte di Natale. La notizia genera fra i lettori estremo interesse. Ann convince il direttore del giornale a portare avanti questa, storia così interessante per i lettori, e assieme selezionano, fra i tanti disoccupati che bussano alla porta del giornale, chi potrà interpretare il personaggio di John Doe. Scelgono John Willoughby, un ex campione di baseball che non può più giocare per una ferita alla gamba. John sta al gioco e inizia a parlare anche alla radio, leggendo i testi che la Mitchel gli prepara e alla fine si convince che il suo messaggio è importante per le tante persone semplici che hanno iniziato a seguirlo. Ma non tutto va per il verso giusto: un giornale concorrente, il Chronicle ritiene che la sua patetica storia sia solo una finzione mentre il magnate Norton si appresta a sfruttare il suo successo per formare un partito…
Frank Capra
Robert Riskin
Valori Educativi
Le persone semplici e oneste sono in grado di fronteggiare i grandi poteri economici che perseguono solo i loro egoistici interessi
Pubblico
TuttiGiudizio Artistico
Frank Capra si mostra ancora una volta capace di raccontare con entusiasmo e ricchezza di dettagli le sue storie appassionanti. Non vinse alcun Oscar ma ebbe un grande successo di pubblico
Cast & Crew
Regia
Frank Capra
Sceneggiatura
Robert Riskin
Our Review
Frank Capra come ideologo del bene che vince contro i cinici potenti del denaro e che spinge al pentimento chi si è dimostrato debole.
In Mr. Smith va a Washington (1939), l’onesto e un po’ ingenuo Smith deve fronteggiare un potente e corrotto senatore; in È arrivata la felicità (1936) Longfellow Deeds vuole impiegare una eredità ricevuta per aiutare chi è diventato povero dopo la grande depressione ma viene contrastato da un avvocato disonesto. Senza contare La Vita è meravigliosa (1946) dove George, che ha sempre compiuto tanti piccoli gesti di generosità e sacrifici per il bene degli altri, deve fronteggiare Potter, un uomo arido e spregevole che vuole intralciare i suoi affari. Ma sarà la comunità dei tanti che lui ha aiutato (a cui si aggiunge un angelo) ad aiutalo a superare la sua difficile situazione economica.
Questo Arriva John Doe è in parte uguale e in parte diverso dai film citati. Mostra nuovamente tutta la sua solidarietà nei confronti dei semplici, dei poveri (che sono immancabilmente anche buoni) ma esprime anche il suo disprezzo verso chi ha nelle sue mani il potere economico, quello politico e quello della stampa, impegnati cinicamente a conservare i propri interessi. Ma in questo film il tema si allarga, diventa più sociale. In primo piano c’è sempre la crisi di un individuo, quella di John Doe ma sullo sfondo si raccoglie e si esprime un popolo di tanti John Doe: “persone semplici, sagge e naturalmente oneste, che entrano in una cabina telefonica non per telefonare ma per vedere se qualcuno ha dimenticato lì qualche moneta ”.
Un popolo schiacciato dai poteri dominanti e che si organizza in tanti club John Doe sparsi per gli Stati Uniti.
Forse c’è qualche dialogo un po’ lungo che cerca di spiegare l’idea di bene promossa dal regista di ispirazione chiaramente cristiana (C’è già qualcuno che è morto con questa idea il primo John Doe e quella morte illumina gli uomini della terra da 2000 anni. È lui che l’ha tenuta viva nella gente– proclama con grande convinzione Ann) ma non si tratta di ideologia del bene: piuttosto di entusiasmo per il bene che il regista riesce a trasmetterci.
Si tratta di una favola edificante? Neanche questo. Il film è pervaso da sano realismo, esprime come la vittoria del bene non sia facile e debba superare una serie di poteri che lo contrastano in una società moderna e industrializzata. Nella sequenza dove John deve parlare alla folla riunita di tutti i Club John Doe della Nazione alla fine è proprio quel popolo dei semplici, tanto esaltato, che si dimostra fragile e volubile. Arriva John Doe è forse il più triste e serio dei film di Frank Capra. Alla fine, forse, il bene vincerà ma con molte difficoltà. Ma c’è anche la bellezza della conversione: una donna giornalista che pensa soprattutto alla sua carriera (come in Arriva la felicità) riconoscerà di aver sbagliato e saprà pentirsi.
Ancora una volta Frank Capra si mostra un grande regista. Basterebbe vedere la sequenza iniziale che si svolge nella redazione del Bulletin: tanti personaggi sono presenti ma per ognuno c’è una annotazione, un dettaglio che lo caratterizza e la sequenza complessiva esprime con immediatezza e vivacità quello che vuole esprimere.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Paese | USA |
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Tipologia | Film |
Titolo Originale | Meet John Doe |
Tematiche (generale) | Fede solidarietà |
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