ANNA KARENINA (Miniserie TV)
Anna vive a San Pietroburgo con il marito Aleksei Aleksandrovič Karenin, un alto funzionario del governo e il figlio Serëža. Si reca a Mosca invitata da suo fratello Stiva per aiutarlo a convincere la moglie Dolly a restare con lui, nonostante le sue frequenti infedeltà. Durante il viaggio conosce il nobile e affascinante ufficiale dell’esercito Aleksej Kirillovič Vronskij che inizia a manifestarle tutto il suo interesse. Intanto Kitty, la sorella di Dolly, rifiuta l’offerta di matrimonio ricevuta da Konstantin Dmitrič Levin, un aristocratico che vive nella sua tenuta di campagna perché innamorata del conte Vronskij. Mentre Levin torna disilluso nei suoi possedimenti intenzionato a modificare la condizione dei suoi braccianti visti ancora come servi della gleba, Anna, tornata a S. Pietroburgo, finisce per accettare la corte di Aleksej Vronskij…
Il romanzo di Tolstoj ritorna sul piccolo schermo in una versione più fedele allo spirito dell’originale: la ricerca della felicità coniugale vista attraverso le vicende di tre storie d’amore
Valori Educativi
Tutti i personaggi sono persone sensibili e si preoccupano di non far del male agli altri, pronti a riconoscere i propri errori e a perdonare
Pubblico
10+Qualche scena sensuale
Giudizio Artistico
Ricostruzione molto curata della Russia di fine ‘800, intensa la recitazione di Vittoria Puccini e degli altri comprimari mentre la sceneggiatura porta molto bene in evidenza la ricca umanità di tutti i personaggi. Il difficile compromesso di conciliare la necessità di un racconto il più possibile completo con quello di rinchiuderlo all’interno di due sole puntate televisive ha costretto il montaggio a compattare i molti accadimenti con poco spazio per momenti di riflessione
Cast & Crew
Produzione
Lux Vide
Regia
Christian Duguay
Sceneggiatura
Francesco Arlanch
Our Review
Fin dall’inizio il racconto annoda i destini delle tre coppie e le segue fino al finale, così diverso dai lavori precedenti, che focalizzavano l’acme della tensione narrativa intorno al suicidio di Anna a cui seguiva una rapida dissolvenza. In questo nuovo lavoro, se Anna conclude la sua infelice esistenza, Kevin e Kitty si godono la felicità del loro primo figlio, Dolly e Stiva ritrovano la loro serenità, circondati da una prole che continua ad aumentare, Kevin si avvicina alla fede, Vronskij, indossata nuovamente la divisa parte per il fronte dei Balcani, Karenin si prende responsabilmente cura dei due orfani. Si tratta di una visione equilibrata e provvidenziale della vita che va avanti: “il poco che so l’ho imparato dalla vita stessa, che nonostante tutto continua” dice Kevin in commento finale fuori campo e che ora ha coscienza di un Dio forse ancora misterioso ma che pur esiste.
Non è facile ridurre un romanzo così complesso in un racconto di 200 minuti (la precedente versione televisiva del 1974 di Sandro Bolchi con Lea Massari durava sei puntate). Arlanch ha dovuto fare delle scelte ed anche delle aggiunte. Come lui stesso racconta, ha dovuto sviluppare l’inizio e lo sbocco della passione fra Anna e Vronskij che naturalmente Tolstoj non poteva approfondire secondo i costumi dell’epoca, dandoci meglio il senso della nascita di una passione sensuale e totalizzante. Ha inoltre reso visibile la crescita spirituale di Kitty (nel romanzo è dovuta all’incontro con la giovane Varen’ka, dedita alla cura dei malati in una stazione balneare) attraverso il suo prendersi cura di un ufficiale ferito in un ospedale militare; ha brillantemente sostituito il modo con cui Kevin e Kitty si dichiarano il loro amore (nel romanzo e nel film del 2012 è un progressivo disvelamento di parole attraverso il gioco dello Scarabeo, soluzione forse un po’ troppo letteraria) con il loro toccarsi imprevisto e il ritrovarsi durante un gioco a mosca cieca.
Alla fine il pubblico ha pienamente apprezzato la miniserie con più di 5 milioni di spettatori in entrambe le serate. Resta quindi ancora una volta da domandarsi perché le vicende di Anna Karenina continuano ad affascinare, al di là della grande perizia di Tolstoj nel raccontare storie appassionanti. Forse il segreto del continuo successo sta probabilmente nel fatto che il romanzo non dà risposte. Tutti i tentativi di delineare Anna come una donna libera vittima di una società opprimente, Vronskj come un fatuo dongiovanni, Kenin come un uomo tranquillo che approda a un matrimonio tranquillo, sono tentativi inutili di ingabbiare l’incredibile complessità dell’animo dei personaggi, che ci appaiono reali proprio perché complessi. Ma anche del senso di una vita che ti consente di approdare a parziali certezze ma che subito dopo ti pone davanti a nuove sfide.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | Anna Karenina |
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Paese | ITALIA |
Etichetta | FamilyOro |
Tematiche (generale) | Amore e Famiglia |
Tematiche-dettaglio | Crisi Matrimoniale |
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