LO HOBBIT – LA BATTAGLIA DELLE CINQUE ARMATE
Con l’aiuto di Bilbo i nani hanno riconquistato Erebor, ma il prezzo è stato lo scatenarsi della furia del drago Smaug sulla popolazione di Pontelagolungo, salvata in extremis dall’arciere Bard. Intanto, però, Thorin soccombe alla “malattia del drago”, il fascino dell’oro che non vuole dividere né con gli uomini guidati da Bard, né con gli Elfi, venuti a reclamare ricchezze cui ritengono di avere diritto. Bilbo, non riuscendo a far ragionare l’amico, ricorre a un’azione disperata, ma su Erebor incombe l’attacco di due eserciti di orchi e l’ombra lunga di Sauron che si leva a est…
Si chiude la trilogia che Peter Jackson ha voluto dedicare al “prequel” de Il signore degli anelli, che lascia un po’ delusi nonostante i molti sforzi degli sceneggiatori di dare ai fan un senso di continuità all’interno di tutta la saga
Valori Educativi
Ritroviamo alcuni temi profondamente tolkieniani: il senso dell’onore perso e ritrovato, le lealtà familiari, la responsabilità verso i propri simili e verso il mondo, la lotta contro un destino tragico ineludibile e il desiderio profondo di una casa a cui tornare
Pubblico
14+Scene di tensione e violenza nei limiti del genere
Giudizio Artistico
Le scene di azione sono decisamente memorabili con momenti di autentica epica. Meno convincenti sono gli innesti narrativi spuri come spazio eccessivo e talora imbarazzante dato alla storia d’amore sfortunata tra l’elfa Tauriel e il nano Kili
Cast & Crew
Regia
Peter Jackson
Sceneggiatura
Peter Jackson
Fran Walsh
Philippa Boyens,Guillermo Del Toro
Our Review
Non sono le scene di azione e i combattimenti spettacolari a mancare, anzi, la battaglia eponima copre praticamente metà della narrazione mentre l’iniziale devastazione di Pontelagolungo e l’uccisione di Smaug per mano di Bard l’Arciere sono decisamente memorabili.
Laddove Jackson approfondisce i temi e le situazioni del libro (la pazzia quasi “shakespeariana” di Thorin, i suoi lampi di consapevolezza e la sua riconquista di sé; le azioni di Bilbo e la sua saggezza mite e coraggiosa, i momenti di autentica epica) la storia funziona e lo spettatore si ritrova immerso in un mondo che ha imparato ad amare e che il regista rende vivo e reale (anche se paradossalmente il 3D indebolisce più che enfatizzare il senso di immersione nel fantastico).
Meno convincenti sono gli innesti narrativi spuri, dal combattimento con Sauron e gli spettri dell’anello (ispirato sì alle numerose appendici delle narrazioni tolkieniane, ma virato fin troppo all’horror), allo spazio eccessivo e talora imbarazzante dato alla storia d’amore sfortunata tra l’elfa Tauriel e il nano Kili (con dialoghi sull’amore degni di una soap che in bocca a un elfo fanno rabbrividire anche i fan di Tolkien meno integralisti e più aperti al romanticismo).
Da un lato, forse, la colpa sta nel cedimento ad un sentimentalismo e a uno psicologismo non proprio sofisticato: poco ci importa della situazione familiare di Legolas, l’unico personaggio di cui possiamo goderci senza angosce le acrobazie belliche sicuri che tanto lo rivedremo nella prossima trilogia. I personaggi di Tolkien vivono di passioni e sacrifici assoluti, ma sono, per loro natura, assai discreti nell’espressione dei loro sentimenti e sarebbe un errore di scambiare l’orgogliosa “normalità” degli hobbit, eroi loro malgrado, con la mediocrità borghese dell’oggi.
Più scusabile, forse, l’ambizione impossibile di tessere tutti i fili dell’arazzo in modo da portare per mano lo spettatore al punto di partenza, quella caverna dove viveva un hobbit più appassionato di torte che di pericoli, destinato a dare inizio all’avventura più grande.
Autore: Laura Cotta Ramosino
Details of Movie
Titolo Originale | The Hobbit: The Battle of the Five Armies |
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Paese | Usa Nuova Zelanda |
Etichetta | FamilyVerde |
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