I GUARDIANI DEL DESTINO

David Norris, candidato per il Senato a New York, incontra per caso Elise, una ballerina, e se ne innamora. Le loro vite, però, vengono separate da misteriosi guardiani che agiscono per conto della “Forza” che governa il mondo e che per David ha un piano ambizioso, piano che l’amore per Elise comprometterebbe. David all’inizio pensa di piegarsi alla decisione e rinunciare, ma poi la forza del sentimento che lo unisce a Elisa ha la meglio e con l’aiuto di uno dei guardiani comincerà una lotta apparentemente disperata per riportarla a sé.

Forse noi non ce ne accorgiamo, ma esistono dei guardiani agli ordini di un demiurgo del mondo che controllano il nostro comportamento per evitare che facciamo sciocchezze, incapaci come siamo di utilizzare il libero arbitrio. Una fantascienza un po’ strampalata che si salva solo grazie alla bella storia d’amore fra i due protagonisti.
Le recensioni sono di Laura Cotta Ramosino e Claudio Siniscalchi 


Valori Educativi



Non c’è modo di apprezzare davvero il libero arbitrio se non lottando per esso. Teorie e giudizi un po’ confusi sulla storia e il destino dell’uomo.

Pubblico

14+

Una scena sensuale, qualche scena violenta. Occorre una certa maturità per giudicare rettamente le tesi teologiche del film

Giudizio Artistico



Bene nella parte sia Matt Damon che Emily Blunt ma la loro storia sembra sospesa nell’incerto orizzonte di un romanticismo assoluto privo di una vera progettualità

Cast & Crew

Our Review

Tratto da un racconto del prolifico scrittore di fantascienza Philip Dick, il film di George Nolfi trasforma una storia che aveva a che fare con la fragilità dell’impalcatura del Mondo (la stessa dietro cui Montale, nell’aria di vetro di un mattino scopriva il nulla), in una love story dallo sfondo filosofico e cosmologico piuttosto confuso, che mescola temi new age, mistica e invenzione.

Il mondo, scopriamo, è governato a mo’ di compagnia multinazionale, con un misterioso Presidente (che forse potrebbe essere Dio) e innumerevoli emissari incaricati di intervenire affinché tutto proceda secondo un misterioso “piano”; angeli forse, ma con il cappello e un’aria sempre un po’ arcigna, che usano porte che trascendono lo spazio e sono sempre pronti a rimettere sulla giusta carreggiata chi, per volontà o caso, se ne allontana troppo.

Come in questo caso fa David, destinato a una folgorante carriera politica, forse a diventare un futuro presidente, di quelli capaci di cambiare davvero le cose, che, folgorato dall’apparizione di una ballerina di danza moderna, mette a repentaglio la carriera in nome di un amore istantaneo e assoluto. Insomma, un po’ come se Barack Obama si fosse fidanzato con una tipa incontrata da Starbucks e soddisfatto di questo, avesse mollato Michelle e la politica.

Il buon David, per soprammercato, assiste a una operazione di “ripulitura”, una sorta di riprogrammazione del cervello di alcuni individui, un “aiutino” per spingere il mondo nella giusta direzione.

Tutto questo gran daffare, a quanto racconta uno degli incaricati – il più ligio al dovere – è colpa degli uomini che non sanno usare il libero arbitrio e non vivono secondo ragione.  E alle sensate obiezioni per tanto interventismo, il medesimo guardiano risponde sciorinando i danni causati dall’umanità nei periodi in cui il Presidente ha concesso incautamente libertà: prima i cinque secoli bui del Medioevo (sic!), poi il cinquantennio che va dalla prima Guerra Mondiale alla crisi dei missili di Cuba con la minaccia atomica.

Insomma, il mondo retto dai guardiani non sarà tutto rose e fiori, le ballerine moderne è meglio lasciarle perdere, ma almeno la vita sulla terra continua, con buona pace di chi crede di fare veramente le sue scelte. Dopotutto, sottolinea il guardiano all’incredulo David, per mettere una pezza al vuoto interiore provocato dalla perdita della famiglia, un posto alla Casa Bianca dovrebbe valer di più di una love story dal futuro incerto.

Amor omnia vincit, però, e non c’è modo, soprattutto a Hollywood, di separare due amanti predestinati: non ci riescono matrimoni e figli a carico, figurarsi una metafisica confusa come questa… e alla fine ci può star pure l’happy end se quel Presidente, Demiurgo o Dio lontano e a volte pure pasticcione, si lascia intenerire (o “ispirare” come dice qui) abbastanza.

Perché non c’è modo, e questo sarebbe il tema della storia, di apprezzare davvero il libero arbitrio se non lottando per esso. Frase a effetto che funziona forse quando si parla di libertà umana, ma che appare un po’ meno consistente se la si proietta su un orizzonte trascendente, per cui la storia può funzionare ed essere coinvolgente se la si prende come una love story particolarmente contrastata e non si cerca di darle la patente di riflessione filosofica, fosse pure quella pseudo-colta di Matrix.

Non si può non provare simpatia per Matt Damon, candidato senatore dal passato pieno di lutti e dal cazzotto facile, e non restare avvinti dal fascino di Emily Blunt, ballerina sensuale e piena di vita, per non parlare della New York autunnale e sempre bellissima che fa da sfondo al loro corteggiamento.

Peccato che, per esigenze di copione, il loro amore nasca e si consumi (anche fisicamente) in un battibaleno (il tempo per i guardiani di venire a rompere le uova nel paniere), e poi sembri sempre sospeso nell’incerto orizzonte del romanticismo assoluto privo di una vera progettualità. Per mandare a monte il piano del (quasi) Onnipotente ci vorrebbe forse qualcosa di più. 

Autore: Laura Cotta Ramosino

Details of Movie

Titolo Originale The Adjustment Bureau
Paese USA
Etichetta
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