SHERLOCK HOLMES
Valori Educativi
Holmes ed il suo assistente finiscono per sconfiggere i malvagi. Ambigua la figura di Holmes che cade in abulia (e qualche vizio) quando non ha da risolvere un caso degno della sua intelligenza
Pubblico
10+Un rapido nudo maschile; scene continue di salti nel vuoto e pugni potrebbero frastornare i più piccoli
Giudizio Artistico
Ottima ambientazione nella Londra di fine ottocento; abile costruzione dei personaggi dei due protagonisti.
Cast & Crew
Regia
Guy Ritchie
Sceneggiatura
Mike Johnson
Simon Kinberg
Anthony Peckham
Guy Ritchie
Our Review
In una rocambolesca fuga che costituisce il gran finale del film, vediamo Holmes arrampicato sui tralicci del Tower Bridge ancora in costruzione; ne dobbiamo dedurre, seguendo la logica ferrea del nostro detective, che la vicenda si sta svolgendo poco prima del 1894, anno in cui il ponte viene terminato. Siamo nella fase finale del lungo periodo vittoriano e l’aspetto più bello del film è proprio la ricostruzione della Londra com’era, in tumultuosa trasformazione, potente e orgogliosa capitale del più vasto impero del mondo. Ispirandosi a stampe dell’epoca, vediamo il Tamigi affollato ancora di barche a vela ma anche di battelli a vapore fumeggianti, il traffico caotico a Piccadilly Circus, la poderosa mole del Parlamento ma anche gli squallidi slums e gli operosi embarkment, da poco completati, pieni di merci che arrivano e partono per tutto il mondo (In Christmas Carol, ambientato nel 1843, le immagini dall’alto di Londra ci mostrano correttamente le sponde del Tamigi ancora senza sponde in muratura). Il tutto con colori sfumati e virati al seppia, per dare un senso dell’antico ma anche per celare i trucchi della computer grafica.
La sceneggiatura si preoccupa anche di rivisitare lo spirito dell’epoca: viene mostrata grande fiducia nel progresso scientifico (appaiono le prime applicazioni concrete dell’elettricità e della chimica) che convivono però sinistramente con la passione per la magia nera e il satanismo.
In questo contesto vengono inseriti uno Sherlock Holmes e un dottor Watson in una versione completamente rinnovata, se non nei metodi di indagine sicuramente nella personalità.
Dobbiamo dimenticarci del flemmatico Holmes di Basil Rathbone con il cappello da caccia e la mantella a quadretti nei 14 film realizzati dal 1939 al 1946 o di Peter Cushing ne La furia dei Baskerville del 1959: il nuovo Holmes scarica le sue energie celebrali facendo pugilato a mani nude in locali per scommesse; si annoia se non trova qualche caso investigativo all’altezza della sua intelligenza e se non lo trova giace abulico e trasandato, la barba non fatta concedendosi qualche bicchiere (o polverina?) di troppo in un appartamento dove nulla è in ordine. A suo opposto è il dottor Watson: dottore si , ma con esperienze militari, elegante e compassato, abile nel combattimento corpo a corpo, in grado di stare in questo alla pari con il suo più intelligente compagno d’avventura.
Con due personaggi di questo taglio il regista Guy Ritchie ha potuto dare pieno sfogo alla sua passione per l’action movie e sicuramente lo spettatore non ha un momento di tregua fra colpi di pugilato, fughe e rincorse fra i cantieri di Londra o le strutture del Tower Bridge. Qualche rivista ha detto che l’idea di un Holmes e un Watson atletici ed esperti in arti marziali provenga da una graphic novel dello stesso produttore; in realtà, come può esser meglio visto sulla rivista Bleedin Cool , si tratta di immagini commissionate a un disegnatore di fumetti dallo stesso produttore esecutivo Lionel Wigram per trovare spunti utili per la realizzazione delle scenografie.
Se di pugni, i salti nel vuoto e poderose catene che stanno per travolgerci ne vediamo fin troppi,
occorre riconoscere che la sceneggiatura ha costruito uno stimolante confronto fra i due protagonisti: condividono la passione per l’avventura, mantengono una sincera lealtà reciproca ma, quando arriva la bonaccia, sono pronti a battibeccarsi perché troppo diversi fra loro.
Watson ha una inclinazione borghese, vorrebbe sposarsi e metter su famiglia, mentre Holmes è tutto genio e sregolatezza; queste tendenze si riflettono nelle loro preferenze femminili: la Mary di Watson è concreta e positiva (Kelly Reilly in una parte modesta), mentre Holmes è stuzzicato da Irene Adler, l’unica che come intelligenza e destrezza riesce a tenergli testa: ladra di mestiere e abile di coltello.
In conclusione un film di intrattenimento ben fatto che non pretende di essere niente di più.
Occorre inoltre dare atto ai produttori che nelle scene di combattimento corpo a corpo sono stati evitati dettagli splatter e uccisioni cruente, in modo da rendere il film accessibile almeno a partire dagli adolescenti. Solo i più piccoli potrebbero restar frastornati dal ritmo frenetico delle azioni, i salti nel vuoto a cui si aggiungono un paio di scene sensuali
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Etichetta | FamilyVerde |
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