THE HUNTING PARTY

Il reporter Simon Hunt e il cameraman Duck hanno lavorato per anni con successo sugli scenari di guerra più tormentati del pianeta, finché, durante la guerra che insanguina la ex Yugoslavia, il primo ha un improvviso crollo in diretta. Licenziato dal network finisce a fare il freelance per canali sempre più improbabili. Anni dopo i due si ritrovano a Sarajevo e Simon convince Duck a seguirlo in una missione impossibile: trovare ed intervistare uno dei più ricercati criminali di guerra serbi. Quello che Duck non sa è che Simon non è spinto solo dal fiuto del giornalista ma ha un conto in sospeso con la loro preda…

Valori Educativi



Se è ineccepibile la necessità di punire i colpevoli di orrendi crimini, il film si riduce a una invettiva qualunquista e rende un pessimo servizio ad una riflessione seria ed equilibrata sulla guerra

Pubblico

18+

Numerose scene di violenza, un paio di scene sensuali e frequente turpiloquio.

Giudizio Artistico



Il film abbonda di luoghi comuni abusati di tre o quattro diversi generi cinematografici e non manca una robusta dose di melò nella sua forma più stereotipata

Cast & Crew

Our Review

Ad anni di distanza dalla fine ufficiale della guerra e delle pulizie etniche nei territori della ex Yugoslavia si aggirano ancora indisturbati i responsabili degli eccidi, criminali di guerra che l’Onu, la Nato, gli Usa e forse anche qualche organizzazione umanitaria sostengono di perseguire ma in realtà lasciano consapevolmente e colpevolmente impuniti per andare a ficcare il naso in medio Oriente e perdere tempo nella ricerca di Bin Laden.

A mettere le pezze deve pensarci il solito scalcinato gruppo di outsider, non il solito supereroe delle arti marziali (il mitico Chuck Norris, più volte citato anche visivamente nel film), ma tre reporter spinti dal sogno dello scoop come pure da motivi personali.

La pellicola di Shepard (che si ispira ai resoconti delle vicende forniti da tre reporter) oscilla tra un grido di denuncia, moralmente ineccepibile, ma quantomeno ingenuo, e il tono goliardico di chi ha fatto delle condizioni estreme del proprio mestiere uno stimolante indispensabile a vincere il nulla del quotidiano. Un po’ come i medici di Grey’s Anatomy  che vanno in estasi per un intervento al cervello complicato, alla faccia del paziente che lo subisce, non manca, anche in questo caso una robusta dose di melò nella sua forma più stereotipata.

Hunt, il report che ha sballato in diretta, infatti, nasconde nel suo passato il più prevedibile dei segreti (il criminale ricercato ha fatto fuori la sua donna, per giunta incinta di suo figlio).

È proprio questa mescolanza tra l’uso di luoghi comuni abusati di tre o quattro diversi generi cinematografici, con una visione della politica internazionale che va bene per l’invettiva qualunquista da piazza o da bar a creare dei problemi. Se è ineccepibile la necessità di punire i colpevoli di orrendi crimini contro l’umanità, è impensabile affrontare la questione senza tenere conto dei legami di questi personaggi con la popolazione locale, dei compromessi spesso odiosi ma necessari per ottenere una pacificazione duratura (basta vedere l’attuale situazione in Medio Oriente) e di una politica basata non su una visione astratta della moralità, ma anche su fattori reali.

Altrettanto discutibile, poi, scegliere di parlare della situazione balcanica come se le popolazioni musulmane fossero state esclusivamente vittime e non anche attori della violenza, in ossequio ad un politically correct miope e ipocrita.

Hunting Partyè il tipo di film che fa felici gli attori, convinti di risvegliare le coscienze delle platee mondiali, ma che rende un pessimo servizio ad una riflessione seria sulla guerra e soprattutto su quello che ne segue, una riflessione che vada oltre l’indignazione emotiva e il facile grido contro i “governi ladri”.

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Titolo Originale The Hunting Party
Paese USA/ Croazia/Bosnia Erzegovina
Etichetta
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