UNA FAMIGLIA SOTTOSOPRA

2025100 min10+   Amore e Famiglia

Il film, dietro la finzione dello scambio dei corpi, esprime un percorso di riconciliazione familiare: marito e moglie imparano a guardarsi con nuovi occhi, i piccoli scoprono quanto sia difficile per i grandi far crescere i figli. In Sala

Alessandro (Luca Argentero), ex manager ora disoccupato, ha scelto di restare a casa per permettere alla moglie Margherita (Valentina Lodovini) di dedicarsi alla propria carriera. Una decisione che, nel tempo, ha lasciato strascichi di frustrazione, silenzi e piccole incomprensioni.
I tre figli – Alice (Martina Bernocchi), adolescente ribelle, Leo (Carlo Alberto Matterazzo), sempre in cerca di attenzioni, e la piccola Anna (Chiara Pasquali) – rappresentano altrettante sfaccettature del mondo familiare: i sogni, le paure, il bisogno di essere visti.
La suocera (una misurata Licia Maglietta) completa il quadro, portando con sé quel pizzico di ironia e saggezza che ogni commedia familiare all’italiana sembra richiedere.
Per festeggiare il settimo compleanno di Anna, i Moretti partono per una gita a Gardaland. Ma durante la notte, un misterioso evento cambia tutto: al risveglio, ogni membro della famiglia scopre di essersi “trasferito” nel corpo di un altro. Da lì inizia un gioco di identità che costringe ciascuno a vivere le fatiche, le paure e le responsabilità dell’altro.


Valori Educativi



Dietro ogni litigio, ogni silenzio o distanza, può esserci solo mancanza di ascolto. E comprendere l’altro, anche solo per un giorno, può cambiare tutto.

Pubblico

10+

Presenza di battute o allusioni sessuali esplicite, senza mai mostrare nudità

Giudizio Artistico



Il film mostra qualche prevedibilità nella trama e una certa linearità emotiva. Luca Argentero e Valentina Lodovini trovano una buona chimica, alternando ironia e tenerezza.

Cast & Crew

Our Review

Un antico proverbio dei nativi americani recita: «Prima di criticare qualcuno, cammina per un miglio nelle sue scarpe.»

Dietro questa frase, tanto semplice quanto profonda, si nasconde una delle più grandi sfide della vita familiare: comprendere davvero l’altro, mettendo da parte sé stessi per qualche istante.

A partire da questo spunto, il regista Alessandro Genovesi (10 giorni senza mamma, Il peggior Natale della mia vita) costruisce una commedia che gioca con il paradosso e con il corpo, ma parla – in modo sorprendentemente sincero – di empatia, ascolto e crescita personale. Una famiglia sottosopra è il remake italiano del film francese Le sens de la famille (Indovina chi?) di Jean-Patrick Benes.

I protagonisti sono i Moretti, una famiglia che incarna i dilemmi di molte coppie contemporanee e Genovesi sfrutta la struttura della commedia degli equivoci per raccontare molto più di una semplice catena di gag.

Dietro gli scambi di corpo e i momenti esilaranti si cela un percorso di riconciliazione: marito e moglie imparano a guardarsi con nuovi occhi, i figli scoprono cosa significhi essere genitori, e i grandi ricordano quanto sia difficile crescere.

La sceneggiatura, pur mantenendo un tono brillante e ritmato, inserisce momenti di dolce malinconia, come quando Alessandro (nel corpo della figlia) si accorge di non conoscere davvero il mondo emotivo della propria famiglia.

Il film alterna risate e riflessione con equilibrio, senza mai scadere nel sentimentalismo o nella volgarità, offrendo uno spettacolo accessibile a tutti. Non mancano battute o allusioni sessuali esplicite, senza mai mostrare nudità.

Luca Argentero e Valentina Lodovini trovano una buona chimica, alternando ironia e tenerezza. Entrambi riescono a modulare il registro comico con credibilità, soprattutto nelle scene in cui devono impersonare il coniuge o i figli.

Licia Maglietta porta eleganza e misura, mentre i giovani attori – in particolare la piccola Chiara Pasquali – aggiungono freschezza e spontaneità.

La regia di Genovesi è fluida, con un uso intelligente di montaggio e colonna sonora. Il ritmo non conosce veri scarti, ma accompagna con costanza lo spettatore, mantenendo viva la curiosità fino al lieto fine.

L’idea di “scambiarsi i corpi” diventa una metafora efficace della capacità di ascolto: solo provando a vivere ciò che vive l’altro si può capire davvero la sua prospettiva.

È un messaggio forte, ma espresso con leggerezza, senza moralismi. Il film invita a riscoprire il valore del tempo condiviso, del dialogo e della pazienza, ingredienti essenziali della vita familiare ma spesso trascurati.

Nonostante qualche prevedibilità nella trama e una certa linearità emotivaUna famiglia sottosopra riesce a emozionare perché parla di quotidianità autentica: delle fatiche di essere genitori, delle incomprensioni tra generazioni, e del desiderio, sempre attuale, di sentirsi capiti.

Insomma, ne esce una commedia fresca, garbata e dal cuore grande.

Non pretende di rivoluzionare il genere, ma lo nobilita con un messaggio positivo: dietro ogni litigio, ogni silenzio o distanza, può esserci solo mancanza di ascolto.

E comprendere l’altro, anche solo per un giorno, può cambiare tutto.

Autore

Autore: Francesco Marini

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Pubblico
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Tematiche (generale)
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