SEE YOU ON VENUS – CI VEDIAMO SU VENERE

Tratto dall’omonimo romanzo best seller di Victoria Vinuesa, “See You on Venus – Ci vediamo su Venere,” racconta la storia d’amore di due giovani adolescenti feriti da un vissuto sicuramente diverso, ma per entrambi difficile, che li pone di fronte alla necessità di affrontarlo per poter ritrovare se stessi e liberarsi dalle proprie angosce. Tema analogo riscontriamo in diversi film di recente produzione e tra questi “A beautiful of life”.

I rimorsi a volte impediscono di vivere con naturalezza la vita, ti inducono ad una chiusura che ti allontana da tutti, persino dagli affetti più cari. È quello che succede a Kyle (Alex Aiono)) che non riesce a superare il trauma causato da un incidente in cui un suo amico ha perso la vita e un altro è rimasto immobilizzato in un letto, con nessuna speranza di recupero. Kyle guidava quell’auto e il senso di colpa per ciò che è accaduto lo attanaglia, non riesce a perdonarsi (scoprirà in seguito che le cose erano andate diversamente da come aveva pensato). Tanta è l’esasperazione che arriva a vedere il suicidio come unica possibilità per liberarsi da una condizione di sofferenza che non gli dà pace.

La sofferenza talvolta, come nel caso di Kyle, può indurre a pensare a gesti estremi che per la persona interessata possono apparire come una soluzione al problema, ma in realtà evidenziano la grandissima difficoltà a gestire le emozioni e a preferire toglierle di mezzo, eliminando se stessi. 

Lei si chiama Mia (Virginia Gardner) ed è una splendida ragazza quasi diciottenne con un passato difficile alle spalle, fatto di svariati affidamenti in diverse famiglie, per essere stata abbandonata dalla madre in tenera età. Il suo desiderio di trovare questa madre, di avere delle risposte ai suoi tanti perché, la spingono a partire per la Spagna (accompagnata da Kyle che con uno stratagemma ha trascinato in questa spasmodica e dolorosa ricerca) dove pensa si trovi colei che l’ha partorita. 

Molto profondo e significativo ciò che si evince da questo desiderio di rintracciare la madre biologica: mette in evidenza sicuramente quel legame che mai si può spezzare fra madre e figlio, .. Il legame fra una madre che per nove mesi porta nel grembo il proprio bambino – e poi lo partorisce – e il bimbo stesso, è indissolubile. E sono molteplici i casi in cui i figli che per diversi motivi vengono allontanati dalla madre alla nascita, anche a distanza di diverso tempo, pur essendo stati adottati e vivendo una vita serena, fanno il possibile per ritrovarla, per avere un contatto con lei, per conoscere il suo volto.

Le vite dei due ragazzi si intrecciano per sfociare in una bella storia d’amore nella quale crescono e in cui trovano la forza per abbattere quelle “barriere” che avevano visto lui isolarsi e rifiutare la propria stessa vita, e lei affannarsi alla ricerca della verità, mettendo addirittura in secondo piano la sua stessa salute. 

Una pellicola dunque che al di là dell’aspetto emotivo che la attraversa e che può farla risultare semplicemente una delle tante storie alla ricerca della lacrima facile, comunica comunque dei valori che non sono certo da trascurare.

Buona la performance dei due protagonisti che si calano con naturalezza nel loro personaggio risultando convincenti.

L’ambientazione, con le riprese nei luoghi caratteristici e pittoreschi della Spagna, aggiungono alla storia quel tocco di romanticismo in più che risulta gradevole e interessante.