Dante è un simpatico pony express di Torino che però deve restituire un debito alla malavita. Nina, hostess di un non precisato paese di lingua spagnola, ha sempre un po' la testa fra le nuvole. In loro incontro è fatale non solo per i loro cuori, ma perché hanno solo 24 ore per restituire 30.000 Euro...
Salvo, accompagnato da sua moglie e dalla figlia, assieme al suo amico Valentino hanno dovuto lasciare Palermo perché entrambi hanno perso il lavoro e hanno deciso di tornare a Monforte, il loro paese natale, dove verranno accolti nella casa dei rispettivi genitori. Monforte è un piccolo paese dove i giovani se ne sono andati e sono rimasti tanti anziani che si godono in tranquillità la loro pensione. Salvo ha un’idea che gli sembra irresistibile: ospitare in casa i tanti parenti che vivono nel paese per avere in cambio accesso alle loro pensioni….
Il film tratteggia quell’età di passaggio dall’infanzia all’adolescenza, un’età particolarmente ostica, in cui la crescita comporta problemi e difficoltà che paiono assurdamente insormontabili. Un gioco intellettuale e un divertimento soprattutto per gli adulti
Ogni uomo è un’isola. Ognuno è protagonista del suo show personale in cui tutto il resto del mondo fa da comparsa. Questa è la filosofia di vita sfacciatamente enunciata da Will, trentottenne benestante (grazie ai diritti di un’orribile jingle natalizio composto dal padre) e nullafacente, il cui unico impegno è trovare il modo di riempire in modo interessante le lunghe giornate di perenne vacanza.
Alice Lantins, 38 anni, un ex marito e una figlia piccola, vive per il suo lavoro di redattrice di una rivista di moda. Il suo capo, in partenza per gli Stati Uniti e in cerca di una sostituta, favorisce, però, una collega più brillante e disinibita… Sulla via del ritorno da un viaggio di lavoro in Brasile Alice conosce Balthazar, un simpatico ventenne studente di architettura. Complice un equivoco, i suoi colleghi credono che lei abbia una relazione con il ragazzo e, visto che la cosa sembra finalmente aprirle la strade per la promozione, Alice decide di continuare a fingere…
Xavier, che durante il periodo Erasmus a Barcellona aveva convissuto con amici di diverse nazionalità, cinque anni dopo cerca lavoro in patria come scrittore. Parallelamente ai suoi complessi tentativi di scrivere una soap per una rete televisiva, sperimenta nella vita che uscire con tante donne è come giocare con le matrioske: solo alla fine del percorso si capisce qual è l’ultima, quella più piccola, che era stata sempre nascosta in tutte le altre, sempre cercata in tutte le altre. Resta da capire quando finisce il “percorso.
“Mi chiamo Phaim, ho 22 anni, sono 50% italiano, 50% bangla e 100% Torpignattara, il quartiere più multietnico di Roma”. Così si autodefinisce il protagonista all’inizio del film. La sua famiglia gode di un discreto benessere con un negozio che gestisce in proprio, lui lavora come guardia in un museo e quando è libero suona con degli amici in un complesso di musica multiculturale. Quindi tutto va bene tranne che per una cosa: vorrebbe tanto incontrare una ragazza con cui stare insieme ma sa anche bene che per la sua religione, quella islamica, bisogna praticare la castità prima del matrimonio...
A/R è il secondo lavoro dello sceneggiatore/regista di Avigliana Marco Ponti, dopo il buon successo di SantaMaradona (2001). Ritroviamo subito il suo stile personale ed inconfondibile di scrivere i dialoghi: botte e risposte veloci, ironiche ma spesso surreali, sempre giovanili come sono tutte le sue storie. In Santa Maradona il soggetto era assolutamente semplice e banale: giovani laureati in materie letterarie eternamente disoccupati che affrontano con goliardica filosofia i loro amori giovanili. Anche adesso, in andata+ritorno, la storia è fatta di niente: un ragazzo che anche questa volta non riesce a pagare l'affitto a fine mese (anzi ha dei debiti con la malavita) e una ragazza hostess di linea, che non riesce ad atterrare mai in una storia d'amore un po' seria. Questa volta la comicità del racconto è meno intellettuale del precedente lavoro e più diretta, più vicina alla commedia all'italiana (tutta l'ultima parte del film è un omaggio a I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli. C'è il rischio che il film venga dimenticato subito dopo l'uscita dal cinematografo? C'è il rischio di un effetto Pieraccioni, che graditissimo al pubblico nelle sue prime opere (I laureati, il ciclone) ha finito per venir travolto dalla sua stessa insostenibile leggerezza del narrare? Sono cosciente del fatto che A/R è stato mediamente giudicato inferiore alla prima opera, ma io voglio andare contro corrente : il lavoro è sì leggero ma questo costituisce la sua forza: una leggerezza che è stata trasformata in poesia romantica, come quando lui è invitato con un biglietto a salire sul tetto del museo egizio di Torino ad un'ora precisa, per poter vedere il volo di lei che passa sul cielo; "ma le hostess sanno anche tornare". Marco Ponti ha mostrato finora di saper raccontare benissimo le storie ; la prossima volta lo aspettiamo per un impegno meno minimalista.
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