Dante è un simpatico pony express di Torino che però deve restituire un debito alla malavita. Nina, hostess di un non precisato paese di lingua spagnola, ha sempre un po' la testa fra le nuvole. In loro incontro è fatale non solo per i loro cuori, ma perché hanno solo 24 ore per restituire 30.000 Euro...
Le vite di Vittorio (industriale separato), Lele (marito e padre di due figli), Piero (universitario che si ritroverà di fronte alla gravidanza inattesa della fidanzata), Adam (figlio ribelle di Vittorio), Filippo (spregiudicato consulente finanziario), Venezia (operaio condannato alla panchina) e Mina (il diminutivo del personaggio interpretato da Giuseppe Battiston, anche voce narrante del film), sono molto diverse, ma unite e ritmate da un’unica passione, il calcetto, su cui riversano le energie (e le frustrazioni) di un quotidiano non proprio idilliaco, ognuno secondo il suo carattere
Il film tratteggia quell’età di passaggio dall’infanzia all’adolescenza, un’età particolarmente ostica, in cui la crescita comporta problemi e difficoltà che paiono assurdamente insormontabili. Un gioco intellettuale e un divertimento soprattutto per gli adulti
Holly Berenson, proprietaria di una pasticceria ed Eric Messer, operatore televisivo di un canale sportivo non si possono sopportare ma hanno in comune una coppia di amici sposati che da poco ha avuto una figlia di nome Sophie e non mancano di invitarli ad ogni festa della bimba. Grande quindi è la loro sorpresa quando scoprono che alla morte per un incidente d'auto dei due genitori sono stati nominati tutori della figlia. Non resta loro che fare buon viso a cattivo gioco, trasferirsi nella casa di Sophie e cercare di sopportarsi a vicenda per amore della piccola...
Alan e Valérie, divorziati da anni, sono in viaggio sullo stesso aereo per recarsi in Grecia al matrimonio di Cécile, la figlia ventenne. L’eruzione del vulcano finlandese Eyjafjallajökull rende impossibile la circolazione aerea e li costringe ad atterrare in Germania. I due ex coniugi si ritrovano così a condividere un rocambolesco viaggio on the road, che riporterà a galla sentimenti passati.
Il coriaceo Mario esce dopo sette anni di galera e si trova ad affrontare le minacce dei suoi ex complici che vogliono la loro parte della refurtiva per cui lui è andato in cella. Mario, però, li prende in contropiede e, grazie all’aiuto di Patrick, suo fratello sacerdote, si nasconde in un paesino tra le montagna dell’Alvernia. Qui, scambiato per il nuovo parroco, Mario applica i suoi metodi non certo ortodossi per risolvere i problemi dei parrocchiani, ma la resa dei conti con i delinquenti che lo cercano è dietro l’angolo.
Luca lavora come medico in un ospedale d'emergenza in una zona isolata del Kenya ed affronta ormai da anni con coraggio con pochi mezzi e un esiguo staff di infermieri, le tante emergenze della popolazione locale. Mario, suo amico dai tempi dell'università, affermato chirurgo romano, decide di raggiungerlo per trascorrere un po' di tempo con il vecchio amico. Dopo poche settimane li raggiunge anche Ginevra, moglie di Mario. Il suo arrivo risveglia in Luca la passione di un tempo verso la donna e la situazione si complica ulteriormente quando Mario viene informato che dopo la sua partenza gli sono stati notificati due avvisi di garanzia...
A/R è il secondo lavoro dello sceneggiatore/regista di Avigliana Marco Ponti, dopo il buon successo di SantaMaradona (2001). Ritroviamo subito il suo stile personale ed inconfondibile di scrivere i dialoghi: botte e risposte veloci, ironiche ma spesso surreali, sempre giovanili come sono tutte le sue storie. In Santa Maradona il soggetto era assolutamente semplice e banale: giovani laureati in materie letterarie eternamente disoccupati che affrontano con goliardica filosofia i loro amori giovanili. Anche adesso, in andata+ritorno, la storia è fatta di niente: un ragazzo che anche questa volta non riesce a pagare l'affitto a fine mese (anzi ha dei debiti con la malavita) e una ragazza hostess di linea, che non riesce ad atterrare mai in una storia d'amore un po' seria. Questa volta la comicità del racconto è meno intellettuale del precedente lavoro e più diretta, più vicina alla commedia all'italiana (tutta l'ultima parte del film è un omaggio a I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli. C'è il rischio che il film venga dimenticato subito dopo l'uscita dal cinematografo? C'è il rischio di un effetto Pieraccioni, che graditissimo al pubblico nelle sue prime opere (I laureati, il ciclone) ha finito per venir travolto dalla sua stessa insostenibile leggerezza del narrare? Sono cosciente del fatto che A/R è stato mediamente giudicato inferiore alla prima opera, ma io voglio andare contro corrente : il lavoro è sì leggero ma questo costituisce la sua forza: una leggerezza che è stata trasformata in poesia romantica, come quando lui è invitato con un biglietto a salire sul tetto del museo egizio di Torino ad un'ora precisa, per poter vedere il volo di lei che passa sul cielo; "ma le hostess sanno anche tornare". Marco Ponti ha mostrato finora di saper raccontare benissimo le storie ; la prossima volta lo aspettiamo per un impegno meno minimalista.
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