GRANDI MAGAZZINI

193985 minTutti   Amore e Famiglia

Lui e lei lavorano nei grandi magazzini Ma il loro amore è contrastato da persone malvagie. Il regista Mario Camerini conferma la sua mano sicura nel raccontarci ambienti e personaggi di quel tempo. Su Youtube

Bruno è stato investito dall’auto del direttore dei  Grandi Magazzini. Recatosi in Direzione, ottiene 6000 lire di indennizzo e la sua assunzione ad autista per le consegne dei pacchi. Mentre scende con l’ascensore, è attirato dalla commessa Lauretta ma il primo incontro non è dei migliori: Bruno ritiene che nella calca dell’ascensore, qualcuno gli abbia rubato il portafogli e per questo sospetta anche di Lauretta, salvo poi accorgersi che di aver sbagliato e di doverle chiedere scusa. Nei giorni di lavoro successivi conosciamo anche Emilia, la grande amica di Lauretta che ha avuto un diverbio con il marito Maurizio ma ora la grande novità è che lei si è scoperta incinta. Conosciamo anche Ida, festeggiata da tutte perché sta per sposarsi e  Anna, la più intraprendente, sulla quale si vocifera che se la intenda  con il Bertini, il capo del personale….


Valori Educativi



I cattivi vengono scoperti e il perdono coniugale viene concesso

Pubblico

Tutti

Giudizio Artistico



Il film viaggia sicuro nelle mani di Mario Monicelli che costruisce un affresco di una specifica categoria sociale (le commesse e gli impiegati di un grande magazzino) coadiuvato dalle scenografie di Guido Fiorini mentre l’intreccio amoroso ha una minore rilevanza

Cast & Crew

Our Review

Mario Camerini dopo Gli uomini che mascalzoni, si cimenta di nuovo con un racconto romantico piccolo-borghese (ancora una volta una commessa e un autista)  e di nuovo ha voglia di raccontarci un’Italia che cresce, che prospera (occultando argutamente ogni riferimento al fascismo). Se in Gli uomini che mascalzoni indugiava, fra i padiglioni  della fiera di Milano, nel mostrarci le grandi marche emergenti, ora ci troviamo fra i piani di un grande magazzino dove si vende di tutto  ed è affollato di clienti che evidentemente non hanno nessun problema a metter mano al portafogli. Scopriamo anche che i commessi e le commesse dei grandi magazzini possono permettersi di trascorrere il weekend a sciare, prendendo “i treni della neve”: treni notturni che ti portano in rinomate località sciistiche.   

L’amore, inevitabilmente, deve farsi strada in mezzo a incomprensioni e a ostacoli di vario genere ma questa volta c’è più realismo nel racconto, rispetto alla quasi-favola di Gli uomini che mascalzoni . Innanzitutto il contesto, quello del grande emporio. Un’ottima scenografia sposta lo spettatore fra i suoi piani costruiti intorno a un vasto spazio centrale, ognuno sostenuto da ampie arcate e da parapetti  in stile liberty  mentre solerti ascensoristi guidano il pubblico da un piano all’altro. L’occasione della lieta notizia del  matrimonio di una delle commesse ci fa entrare nello spogliatoio delle donne e Mario Camerini ci offre un dettagliato ritratto collettivo: ci sono tante che si accalcano, sinceramente contente, intorno alla fortunata, un’altra, più  invidiosa, che riesce, anche in questa circostanza, a tirar fuori una parolina velenosa; altre, come la buona Emilia, che riflette, per contrasto, sull’infelice situazione del suo matrimonio; altre, come Anna, che  ostenta la sua falsa superiorità, come amante (sarà l’unica?) del direttore de personale. Sono proprio queste dinamiche “sociali” e la componente “gialla” (chi è quel cattivo che sta tramando contro Lauretta?) che finiscono per prendere il sopravvento sulla storia romantica in sé (il personaggio di Bruno non è molto approfondito) che culminano nella scena finale degna di un grande regista: la folla che strilla spaventata nel grande magazzino accalcandosi in cerca di una uscita mentre, dentro l’ascensore che scende, noi non vediamo i dettagli ma comprendiamo che si sta svolgendo un violento corpo a corpo. Sono grandiose sequenze finali che ritroveremo solo più tardi con un altro regista: Alfred Hitchcock.

Questo film conferma la solidità di uno specifico archetipo femminile piccolo-borghese: una donna che deve lavorare per vivere, sotto il perenne ricatto di quegli uomini che approfittano della loro posizione per chiedere benefici personali, ricatto che a volte viene accettato. “Io finirò come Anna, sai?”: dice una sconsolata Lauretta ad Emilia che le risponde: “no, non sei il tipo. Non ci riuscirebbe neanche quello”.

Emilia (Luisalla Beghi) è la donna-angelo, che in Gli uomini che mascalzoni  era Mariuccia (Lya Franca) è diventata anche donna-prossima madre e quindi la sua figura (a quel tempo!) assume una veste quasi sacrale. Ce lo mostra suo marito Maurizio (Andrea Checchi) che torna dalla moglie chiedendo perdono: ”quando ho saputo che dovevi avere un bambino, tu non puoi capire: mi sono sentito più grande, un personaggio importante”.  Emilia appare risentita per l’allontanamento del marito (forse un tradimento?). Assolutamente no, non si comporta così una donna-angelo: lo abbraccia e lo perdona di cuore.

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Etichetta
Paese ITALIA
Tematiche (generale)
Tipologia
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