BLUE MIRACLE – A PESCA PER UN SOGNO
Omar gestisce una casa di accoglienza per ragazzi raccolti dalla strada. Cercheranno di trovare i soldi di cui hanno bisogno in una gara internazionale di pesca. Un film particolarmente adatto ai ragazzi che piacerà anche agli adulti, dove tante sfide etiche vengono felicemente risolte. Su Netflix
Cabo San Lucas, in Messico, anno 2014. Omar gestisce, assieme a Becca, sua moglie, Casa Hogar, un centro di accoglienza per ragazzi senza famiglia. Anche Omar ha vissuto da ragazzo per strada vivendo di lavoretti che gli dava la malavita locale ma poi era riuscito a uscire da quell’ambiente e aveva deciso di aiutare, con sua moglie, ragazzi che si trovano in quella sua stessa situazione. Dopo un furioso uragano, Casa Hogar non riesce a far fronte ai lavori necessari e ai suoi debiti. Le donazioni private non sono sufficienti ma un amico gli suggerisce di partecipare con alcuni dei suoi ragazzi al Torneo annuale di Bisbee Black & Blue, la competizione di pesca sportiva più importante del paese. Se vincesse il premio avrebbe abbastanza soldi per risolvere tutti i suoi problemi. Omar non ha mai pescato professionalmente ma decide ugualmente di salire con i suoi ragazzi sulla barca del capitano Wade, che ha già vinto due volte il trofeo; peccato che ora sia un vecchio che non ha più fiducia in se stesso..
Valori Educativi
Giovani e adulti, pur tentati di prendere strade sbagliate per risolvere i loro problemi, comprendono che la soluzione giusta è quella di compiere il bene, anche perché c’è lassù Qualcuno che non ci abbandona
Pubblico
TuttiGiudizio Artistico
Belle riprese marine, nella parte tutti i personaggi, lo sviluppo della storia è un po’ didascalico ma è proprio la soluzione che può andar bene per un pubblico di piccoli e di grandi
Cast & Crew
Regia
Julio Quintana
Our Review
Omar, pur avendo accettato di partecipare alla gara di pesca, sa che le possibilità di vincere sono minime. Per questo ascolta con attenzione una sua vecchia conoscenza dei tempi in cui viveva nei quartieri pericolosi della città, che gli sta offrendo un lavoretto che gli consentirebbe di risolvere i suoi problemi finanziari. Il capitano Wade ha trovato una soluzione per vincere barando: comperare un marlin blu già pescato e far credere che sia stato lui a catturarlo. Moco, un ragazzo arrestato dalla polizia per aver rubato un orologio, non sa se continuare la sua vita da vagabondo o accettare la proposta di papà Omar di unirsi agli altri ragazzi della sua casa. Il film è disseminato di dilemmi etici di questo tipo. Si può dire sia il tema dominante. Il percorso che i personaggi compiono, tortuoso e incerto all’inizio, approda alla giusta soluzione non solo per il bene di loro stessi ma per la palese conclusione che noi non siamo mai soli, abbiamo bisogno dell’aiuto degli altri e dare il buon esempio è il metodo più convincente per convertire al bene chi è ancora incerto. Non è esente, tutto il racconto, di un richiamo a una speranza soprannaturale, il pensare che anche nelle peggiori situazioni, ci sia Qualcuno che ascolta le nostre sofferte indecisioni e che ci vuole aiutare.
Un film troppo buonista? Probabilmente si, ma allora come mai, sicuramente ai ragazzi ma anche ai genitori, di fronte a un finale così felice ma anche così noiosamente prevedibile, ci scappa un po’ di commozione? Si tratta di un film a tesi, che ha una filosofia di vita da dimostrare e costruisce gli avvenimenti al solo scopo di arrivare a una conclusione voluta? Probabilmente si ma allora come mai le linee essenziali della storia sono rigorosamente vere? Nel 2014 un gruppo di ragazzi di casa Hogar vinse il trofeo senza aver mai pescato in vita loro e i soldi guadagnati furono impiegati non solo per riparare la casa di accoglienza ma di aumentarne la capacità, consentendo di aprire anche un settore femminile.
Intense e vere sono le sequenze iniziali, che ci mostrano una qualunque convulsa giornata di Omar e Becca. Omar che corre nei bassifondi della città per ritrovare un ragazzo che è ritornato nel suo quartiere, Becca che prepara il pranzo per tutti quei ragazzi e ha parole di conforto per chi si sente melanconico, la polizia che consegna a Omar un giovane ladruncolo a cui spetterebbe andare in prigione: il tutto va avanti grazie alla serena follia dei due coniugi che sanno di fare ciò che è giusto e bello. E’ una premessa essenziale per comprendere che si sta trattando un tema molto serio che però non diventa mai angoscioso: tutti i ragazzi sono ritratti nella loro curiosa e divertente originalità e il racconto devia presto su un bellissimo mare blu, quello davanti alle coste della Bassa California, dove si svolge la gara di pesca. La storia di questi ragazzi e degli adulti si intreccia non a caso con l’antichissima arte della pesca. Un’arte dove non bisogna aver fretta ma pazienza e fiducia, quella stessa che consente a Omar, giorno dopo giorno, di trasformare quei ragazzi che lo chiamano papà e al capitano Wade di accorgersi che è tempo di rimettere in ordine la propria vita. Qui interviene l’attore più conosciuto, Dennis Quaid, nei panni di un burbero vecchio dalla barba incolta; si comprende subito che non è cattivo ma che si porta dentro la tristezza di una vita spesa male per coltivare sogni che non si sono realizzati e a trascurare affetti che lo avrebbero salvato.
Una storia incantevole e felicemente vera: per chi è interessato può conoscere la storia vera a questo link.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Etichetta | FamilyOro |
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Paese | USA |
Tipologia | Film |
Titolo Originale | Blue Miracle |
Tematiche-dettaglio | Onestà |
Tematiche (generale) | Ragazzi senza famiglia |
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