HURRICANE

Rubin Carter è negro ed è cresciuto nei ghetti di New York vivendo d’espedienti. Spedito giovanissimo in riformatorio, riuscirà poi a rifarsi una vita come campione dei pesi medi (con il soprannome di "hurricane"), scaricando con la boxe tutta la sua rabbia per le discriminazioni che ha subito e continua ancora a subire. Poi, nel 1996 (la storia è vera e siamo in un’epoca dove i conflitti razziali sono all’apice) l’imprevedibile: egli viene ingiustamente accusato di triplo omicidio e condannato all’ergastolo. A nulla valgono le due revisioni del processo né il sostegno di grossi personaggi dello sport e dello spettacolo americani. Saranno poi tre canadesi ed un ragazzo negro (che per caso ha letto la biografia scritta da Curtis in prigione) ad appassionarsi al suo caso ed a riuscire, una volta conquistata la sua amicizia, a raccogliere le prove necessarie per scagionarlo definitivamente.

Valori Educativi



L’abnegazione di due canadesi e di un ragazzo negro che lasciano ogni loro attività per dedicarsi alla riabilitazione di Rubin

Pubblico

14+

Per alcune sequenze di violenza sul ring e ad un dialogo spesso fortemente osceno.

Giudizio Artistico



Denzel Washington regge da solo questo intenso film che rischia spesso di scivolare nella retorica

Cast & Crew

Our Review

Il film, lungo ma coinvolgente, fa riflettere su tante cose e sono altrettante quelle per le quali val la pena di discutere con i figli. Innanzi tutto, l’evoluzione psicologica di Rubin, interpretato splendidamente da Denzel Washington, nei 20 lunghi anni trascorsi in prigione, vera lezione di come, con l’autodisciplina, si riescono a superare le prove estreme. All’inizio l’odio è l’unico sostegno per l’ingiustizia subita. Poi, caduta l’ultima speranza, (la revisione del processo) egli trasforma sé stesso in una dura maschera d’indifferenza; l’unico modo per vivere è non amare né odiare, essere indifferente a tutto ciò che lo può legare fuori della prigione (abbandonerà per questo anche la moglie). Infine, gradualmente, grazie al calore del suo piccolo amico negro, l’ulteriore svolta: la speranza ritorna ad affacciarsi, riposta negli amici canadesi e nella bontà di tanta gente che lo vuole aiutare ("l’odio mi ha messo in prigione e l’amore mi farà uscire" egli dice).
Con eguale forza risalta l’eroismo dei tre giovani canadesi, che lasciano il loro lavoro e la loro città per dedicarsi alla riabilitazione di Harricane. Si tratta di vero eroismo, perché non spettacolare, fatto di un lungo e scrupoloso lavoro d’indagine. Ultima annotazione: ancora una volta, in questo film, l’America ci appare nei suo grandi pregi e difetti: violenta e razzista ma poi in grado di riscattarsi e riconoscere i propri errori. A D. Washington è stato ingiustamente negato l’Oscar: probabilmente il recente passato di lotte razziali ancora pesa sulla coscienza americana, a cui occorre aggiungere ,la non piacevole sensazione di venir giudicati da uno straniero (il regista è un canadese). Il film è da sconsigliare per i più piccoli a causa di alcune sequenze di violenza sul ring e ad un dialogo spesso fortemente osceno.

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Titolo Originale The hurricane
Paese USA
Etichetta
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