DIAMANTE NERO
Marienne è una ragazza di colore di sedici anni, che vive in una banlieue parigina. La mamma (il padre è assente e il fratello maggiore ne svolge il ruolo in modo rozzo e sbrigativo) cerca di guadagnare qualcosa come donna delle pulizie, mentre Marienne, oltre ad andar a scuola, deve prendersi cura delle due sorelle minori. La ragazza non va bene negli studi: ha già ripetuto due volte lo stesso anno e ormai non può più andare al liceo come desiderava. Non ha intenzione di iscriversi a una scuola professionale e non sa più cosa fare. In questo frangente conosce tre ragazze di colore come lei che la invitano a entrare nella loro banda…
Marienne, adolescente di colore che vive in una banlieue parigina, cerca di sfuggire dall’indipendenza dai maschi e dal suo stesso essere donna. Il primo film che sviluppa in modo lucido, in forma narrativa, l’ideologia dei gender
HOLD-UP FILMS & PRODUCTIONS
LILIES FILMS
IN ASSOCIAZIONE CON ARTE FRANCE CINÉMA
Valori Educativi
L’adolescente Marienne, nel cercare se stessa, finisce per lasciarsi alle spalle tutti gli affetti familiari e la prospettiva di una vita semplice ma onesta. Film costruito intorno all’ideologia dei gender
Pubblico
18+Situazioni di tensione familiare. Un amore adolescenziale senza immagini di nudo. Per comprendere l’ideologia che il film trasmette, occorre maturità di giudizio
Giudizio Artistico
La regista-sceneggiatrice Céline Sciamma è molto brava nel riprodurre con freschezza e spontaneità la vita e i dialoghi di ragazze adolescenti. Il film è vincitore di quattro premi internazionali. L’autrice non riesce però a nascondere l’ideologia che sottende tutto il racconto
Cast & Crew
Produzione
HOLD-UP FILMS & PRODUCTIONS
LILIES FILMS
IN ASSOCIAZIONE CON ARTE FRANCE CINÉMA
Regia
Céline Sciamma
Sceneggiatura
Céline Sciamma
Our Review
Marienne sorride felice al suo ragazzo Ismael che le ha appena chiesto di sposarlo. “Vuoi che io diventi la tua piccola moglie e che ti dia dei figli?” domanda Marianne dandogli un bacio, in segno di riconoscenza per la manifestazione di affetto ricevuta ma subito dopo diventa seria: “non posso: non è la vita che voglio”.
E’ il punto tornante del film, che segna una svolta irreversibile nella vita di Marienne, alla ricerca spasmodica della sua identità.
Una ricerca iniziata molto presto quando, vista l’impossibilità di iscriversi al liceo (miraggio per lei di una tranquilla vita borghese come tante ragazze bianche) a causa delle sue scarse performance scolastiche, si rifiuta di iscriversi a un corso professionale e inizia a vagabondare per le strade del centro di Parigi con altre tre ragazze che vivono di furtaelli compiuti nei centri commerciali.
Si tratta di una moda che ormai ha molto ben attechito nelle fiction più recenti (basti pensare al pluripremiato Breaking Bad e al suo spin-off Better call Saul): è sufficiente che la società chiuda qualche porta per sentirsi da subito autorizzati a infrangerne le regole, avviandosi sulla strada della delinquenza. Non c’è nessuna ricchezza interiore, nessun retroterra culturale che possa invitare la protagonista a organizzare la propria vita intorno a dei principi validi in assoluto. Resta aperta solo la ricerca del modo più facile “per fare quello che vuoi fare” come sentenzia Lady, il capo della banda delle ragazze. L’animo di Marienne, che ora si fa chiamare Vic, è come un guscio vuoto che lei cerca di riempire andando per tentativi, in modo pragmatico. Si inserisce in certi ambienti per comprendere se in questo modo ha trovato se stessa ma è subito pronta a spostarsi in un altro, con un approccio molto liquido.
La regista e sceneggiatrice Céline Sciamma è molto brava nel calarsi nella vita di comunità costituite da bambini o da adolescenti; lo aveva già mostrato nel suo precedente Tomboy dove si era calata con sensibilità, quasi con precisione antropologica, nei dialoghi e nei giochi di ragazzi di dieci anni . Ora, in questo Bande de filles (il titolo originale è più appropriato) ritrae con pennellate vivaci un gruppo di adolescenti, desiderose di ballare cantare, di truccarsi e di mettersi vesti eleganti, ma anche di piangere solo per aver perso a una partita di minigolf o di affrontare una banda avversaria a calci e pugni. Il film ha raccolto quattro premi internazionali e undici nomination fra cui quattro al Cèsar 2015.
Molto meno riuscità è l’ambientazione del film nella banlieue parigina, priva delle tensioni sociali che ci si aspetterebbe, ma il realismo non è l’obiettivo della regista, quanto quello di sviluppare una sua particolare idelogia, già presente in nuce nel precedente Tomboy.
Si può dire che questo lavoro costituisca il primo film dove sia lucidamente proposta, in forma narrativa, l’ideologia dei gender.
In questa prospettiva il film diventa il percorso di un’adolescente nella ricerca di un’identità che non riesce a trovare ma intanto rifiuta tutto ciò che il mondo che la circonda le propone. Rifiuta la ragionevole proposta di iscriversi a un istituto professionale, rifiuta la prospettiva di diventare moglie e madre, infine rifiuta il suo stesso corpo femminile, tagliandosi i capelli e fasciandosi il seno.
Se questo è stato il vero obiettivo, non possiamo dire che la causa sia stata ben sostenuta. Sembra anzi che si debba concludere che questa voglia di indipendenza totale, anche dal proprio sesso, alberghi in personalità come Marienne, che ha il freddo e il vuoto dentro di sé.
Quando rifiuta sdegnosamente di lavorare nella stessa ditta di pulizie della madre, finisce di fatto per disprezzare chi sta lavorando faticosamente giorno per giorno, dando di che vivere a lei e alle altre due sorelle; quando lascia la casa materna per andare a lavorare con il boss locale della droga, abbandona al loro destino le due sorelle minori che erano state affidate alle sue cure. Le scene frequenti di affettuosa complicità con le altre ragazze della banda, sono sdolcinerie senza alcuna sostanza, perché nessuna di loro è in grado di aiutarla quando lei sta per prendere una grave decisione.
La dottrina dei gender è stata inserita in un racconto di autodistruzione.
Il film è stato realizzato con il sostegno, fra l'altro, di: Fond Images de la Diversité, Agence nationale pour la cohésion et l’égalité des chances
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | Bande de filles |
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Paese | FRANCIA |
Etichetta | Non classificato |
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